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Crisi Embraco: presentato il nuovo piano industriale per salvare lo stabilimento torinese

A gennaio 2022 dovrebbe avviarsi la produzione a Riva presso Chieri, nel 2025, infine, la quota pubblica dovrà essere sostituita da quella privata.

Crisi Embraco: presentato il nuovo piano industriale per salvare lo stabilimento torinese
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Sei milioni di compressori per refrigerazione all’Acc di Mel, in provincia di Belluno, e la produzione di altrettanti motori nello stabilimento ex Embraco di Riva presso Chieri, è questo il piano industriale che è stato presentato oggi in Prefettura.

Crisi Embraco: presentato il nuovo piano industriale

Al tavolo odierno hanno preso parte la sottosegretaria al Ministero dello sviluppo economico Alessandra Todde, il presidente della Regione Alberto Cirio, la sindaca Chiara Appendino, il prefetto Claudio Palomba e il commissario straordinario dell’Acc di Mel Maurizio Castro. La sottosegretaria al Ministero dello sviluppo economico ha quindi precisato che l’obiettivo del piano è ridare dignità a entrambi gli stabilimenti (Belluno e Riva presso Chieri). Il progetto vedrà una compagine privata, l’intervento dello Stato e la partecipazione delle regioni Piemonte e Veneto.
gennaio 2022 dovrebbe avviarsi la produzione a Riva presso Chieri, nel 2025, infine, la quota pubblica dovrà essere sostituita da quella privata. In particolare, lo Stato potrà contribuire con 10 milioni di euro, il massimo previsto dal Fondo per la gestione della crisi d’impresa.

"Fondamentale non sbagliare"

Per Luigi Paone e Vito Benevento, rispettivamente segretario Uilm di Torino e membro della segreteria provinciale Uilm questo piano industriale è veramente l’ultima chiamata per la ex Embraco ed è fondamentale non sbagliare. Per Edi Lazzi, segretario Fiom di Torino, e Ugo Bolognesi, responsabile ex Embraco per la Fiom provinciale la presentazione delle linee guida per la creazione del polo italiano del compressore è un fatto importante, ma è fondamentale non illudere i lavoratori. Infine Davide Provenzano, segretario Fim di Torino, e Arcangelo Montemarano, responsabile ex Embraco per la Fim torinese ricordando l’esperienza negativa con Ventures aggiungono che bisogna andare coi piedi di piombo senza farsi prendere da facili entusiasmi.

Soddisfazione dal governo regionale

Il gruppo regionale della Lega Salvini Piemonte guarda con soddisfazione alla nascita di Italcomp, la newco che permetterà il recupero e la reindustrializzazione dello stabilimento: “Dopo anni di false promesse sulla pelle dei lavoratori, finalmente arriva un progetto concreto per il futuro degli operai dell’ex Embraco – commenta il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni -. Il merito va al presidente Alberto Cirio, alla giunta e alla nostra maggioranza guidata dalla Lega, che alle chiacchiere hanno preferito i fatti, lavorando senza sosta per arrivare a una soluzione che garantisse per davvero gli operai. E’ la differenza tra la politica degli annunci e quella del buonsenso: con oggi laviamo almeno in parte la vergognosa pagina della fallimentare esperienza Ventures, tanto sostenuta dal centrosinistra e dall’ex ministro Carlo Calenda”.
“Da operaio l’ho sempre detto e ripetuto – aggiunge il consigliere della Lega Mauro Fava -, non è accettabile che il prezzo di una crisi industriale innescata da soggetti terzi ricada sui destini dei lavoratori. La nascita di una nuova società per il rilancio di Embraco è certamente una buona notizia, per la quale dobbiamo dire grazie alla caparbietà del presidente Alberto Cirio, della sua giunta e della nostra maggioranza a guida Lega. Ora però dobbiamo centrare l’obiettivo più importante, quello di garantire il ricollocamento di tutte le maestranze ex Embraco, per troppi anni prese in giro da una politica che si è fatta bella a suon di false promesse sulla loro pelle”.

 

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