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Patentino per colf, baby sitter, badanti e assegno temporaneo per figli minori

L’Ordine provinciale di Torino presenta alcune importanti novità in arrivo per le famiglie italiane, dalla certificazione per gli assistenti familiari al sostegno economico per chi è “senza busta paga”

Patentino per colf, baby sitter, badanti e assegno temporaneo per figli minori
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I Consulenti del lavoro della Provincia di Torino questo mese spiegano ai nostri lettori alcune importanti novità che riguardano le famiglie: la certificazione specifica per colf, badanti e baby sitter, cumulativamente definiti “assistenti familiari”, e un nuovo strumento di sostegno per le famiglie denominato “assegno temporaneo per i figli minori di 18 anni”. 

Colf, baby sitter e badanti: ruoli fondamentali nella nostra società

La figura del collaboratore familiare, termine declinato volutamente al maschile anche se coinvolge una platea in netta maggioranza femminile, nonostante abbia progressivamente acquisito importanza e credito nel pensiero collettivo al punto di essere evocato e collocato con continuità non marginale in opere letterarie e pellicole cinematografiche, nella drastica realtà italiana del vissuto quotidiano sprofonda ancora in ampie fasce di irregolarità.

Eppure, si tratta di persone, stante la carenza del sistema sanitario nazionale riguardo i soggetti anziani, spesso indispensabili e se all’apparenza non si condivide l’assunto è sufficiente riflettere sulle conseguenze che ricadrebbero immediatamente sui familiari degli assistiti se una mattina incrociassero le braccia tutte insieme. 

Per tale ragione non è stato certamente un caso che la loro rilevanza, solitamente confinata in un’aura di invisibilità, si sia evidenziata su livelli prorompenti durante questo lungo periodo pandemico ma, in particolare, nel corso delle feroci giornate del lockdown, quando l’assenza forzata per impedimento ad uscire di casa, che investiva coloro non muniti di regolare contratto di lavoro, incideva con modalità non facilmente rimediabili dal datore di lavoro e soprattutto dai suoi congiunti.  

Le ultime stime ufficiali, rapportate a una popolazione che invecchia irreversibilmente, narrano di circa 2 milioni di persone, di cui 920.000 regolarmente assunte: sono quantificazioni che lasciano il tempo che trovano poiché, alla solare interminabilità del primo dato si associa anche la variabile del secondo che, seppure sia fornito dall’Inps in base ai rapporti registrati, sconta per difetto inquadramenti non coincidenti alle mansioni e un numero di ore denunciate enormemente inferiore al corrispondente. 

Colf, baby sitter e badanti: prossima fermata, patentino!

Ora, in armonia al riconoscimento entro l’autunno di Ebincolf, l’organismo bilaterale del comparto domestico, quale ente certificatore delle competenze previste dalla norma Uni 11766 del 2019 anche per colf, badanti e baby sitter, cumulativamente definiti “assistenti familiari” per mutuarne il termine nuovo incluso nella recente contrattazione collettiva, sottoscritta l’8 settembre 2020, è stata istituita una certificazione che può costituire davvero un punto di svolta per la qualificazione dell’intera categoria.

Ma quali sono i requisiti essenziali che gli assistenti familiari dovranno possedere? Occorrerà superare un vero e proprio esame consistente in una prova scritta e l’altra orale, successivamente ad aver dimostrato di aver prestato la propria opera attraverso un rapporto di lavoro regolarmente denunciato per almeno 12 mesi e aver frequentato un corso di formazione in ambito triennale della durata di 40 ore per le colf e 64 ore per badanti e baby sitter, dove il candidato dovrà dimostrare di disporre d’una conoscenza di base della lingua italiana. 

Sono prerogative non affatto scontate ma l’impegno formativo verrà premiato già direttamente in busta paga poiché a chi otterrà il cosiddetto “patentino”, con decorrenza dall’1 ottobre 2021, sarà riconosciuto un corrispettivo mensile pari a 8 euro per le colf ed a 10 euro per badanti e baby sitter. 

Resta da delineare il perimetro dei corsi che, relativamente alle colf, riguarderanno le fasi di pulizia, lavaggio e stiratura degli indumenti, preparazione dei pasti e conservazione degli alimenti, uso degli elettrodomestici, cura di piante, fiori ed animali domestici. Per quanto attiene le badanti s’incentreranno sulle modalità di compagnia e vigilanza dell’anziano e del disabile, cura della sua igiene personale, la somministrazione dei pasti e medicinali e le misure del primo soccorso in caso di necessità. Infine, per quanto concerne le baby sitter, in aggiunta alle attività comuni con la figura della colf, la didattica sarà basata sulle condizioni assistenziali del bambino, accompagnamento a scuola e nelle passeggiate, cura dell’igiene, somministrazione dei pasti ed eventuali medicinali nonché le misure di primo soccorso nel caso di soffocamento e disidratazione.  

In conclusione, riteniamo che la certificazione non solo rappresenti una tappa d’un percorso lungimirante per un definitivo riconoscimento della funzione degli assistenti familiari, ma possa abbinarsi a una diffusione della percezione pubblica inerente il loro ruolo da parte delle famiglie, nell’ambito di una società che s’identifica nel cambiamento incessante. 

Assegno temporaneo: in sostegno alle famiglie “senza” busta paga

In via temporanea, a decorrere dal 1° luglio 2021 e fino al 31 dicembre 2021, con il DL n. 79 del 8 giugno 2021, viene introdotto un nuovo strumento di sostegno per le famiglie denominato “assegno temporaneo per i figli minori di 18 anni”. Nello specifico si prevede che, al fine di favorire la natalità e di sostenere la genitorialità, promuovendo l'occupazione in particolare femminile, il Governo possa adottare provvedimenti volti a riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno della famiglia, attraverso l'assegno unico e universale.

In proposito l’Inps ha precisato che l’assegno temporaneo spetti ai nuclei familiari che non abbiano diritto all’assegno per il nucleo familiare, corrisposto come noto tipicamente a lavoratori dipendenti, e collaboratori. In particolare, l’assegno temporaneo potrà quindi essere riconosciuto ai nuclei familiari finora esclusi come quelli dei lavoratori autonomi, ai nuclei familiari in cui sono presenti soggetti in stato di inoccupazione; a coltivatori diretti, coloni, mezzadri e titolari di pensione da lavoro autonomo. 

In sintesi, i requisiti più rilevanti s’identificano nella cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell’U.E. o un familiare, titolare di valido diritto di soggiorno; il richiedente deve inoltre essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia, essere residente e domiciliato in Italia, con figli a carico sino al compimento del diciottesimo anno d’età ed essere in possesso dell’Isee in corso di validità. 

L’importo mensile sarà pagato direttamente dall’Inps ed è determinato sulla base di una tabella che individua i livelli di Isee e gli importi mensili spettanti, con previsione di maggiorazioni in presenza di figli minori affetti da disabilità. Non tutti i nuclei familiari trarranno beneficio dalla nuova misura, in quanto è prevista una soglia massima dell’Isee pari a 50.000 euro, oltre la quale non spetta la prestazione.

Assegno temporaneo: come richiederlo

Lo stanziamento è compatibile con il reddito di cittadinanza e con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni e dagli Enti locali, con l’assegno ai nuclei familiari di almeno tre figli minori rilasciato dai comuni, con l’assegno di natalità, con il premio alla nascita, con il fondo di sostegno alla natalità, con detrazioni fiscali previste dal Tuir.

La domanda dovrà essere inviata una sola volta per ciascun figlio e attraverso i canali di seguito indicati: sito dell’Inps se si è in possesso del codice Pin/Spid, dalla Carta di identità elettronica 3.0, dalla Carta Nazionale dei Servizi, telefonando al Contact Center numero verde 803164 da rete fissa o numero 06164164 da rete mobile, presso i Patronati e naturalmente rivolgendosi ai professionisti, quali i Consulenti del Lavoro. 

Non è necessario presentare la domanda con urgenza: c’è tempo fino al 30 settembre 2021 per avere diritto alle mensilità arretrate da luglio 2021, mentre per le istanze presentate successivamente al 30 settembre 2021 la decorrenza corrisponderà al mese di presentazione della domanda, entro e non oltre il 31 dicembre 2021.

Come indicato chiaramente dal Decreto Legge, si tratta dunque di una prestazione che verrà erogata per un periodo di tempo limitato, in attesa che la riforma complessiva dei trattamenti di sostegno alle famiglie si realizzi compiutamente a far data dal 1° gennaio 2022.

A quel punto verranno meno le detrazioni fiscali per i figli a carico e i tradizionali assegni per il nucleo familiare, sostituiti dall’assegno unico e universale. Anticipiamo già che non sarà semplice verificare la convenienza o meno dei nuovi trattamenti: le misure attuali sono complesse e articolate e sarà necessaria un po’ di pazienza, meglio se accompagnata dalla competenza di un professionista del lavoro.

Consulenti del Lavoro: chi sono

Il Consulente del Lavoro è una professione ordinistica che si occupa di amministrazione aziendale a 360°: dalla gestione delle risorse umane, alla pianificazione strategica dell’attività imprenditoriale, passando per la gestione di tutti gli adempimenti legati ai rapporti di lavoro ed alla fiscalità d’impresa. In linea con un mercato del lavoro moderno e flessibile, il Consulente del Lavoro negli ultimi anni ha conosciuto una grande espansione nell’esercizio delle sue funzioni, diventando un punto di riferimento indispensabile per le imprese e le persone nel dialogo con la pubblica amministrazione. 

Un piccolo esercito di 26.000 professionisti che danno lavoro a più di 70.000 dipendenti, amministrano 1 milione di aziende, elaborano oltre 7 milioni di cedolini per un monte retribuzioni di circa 100 milioni di euro all'anno e promuovono 100.000 tirocini l’anno.

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