Piste da sci chiuse, Andrea Cane (Lega): "La seconda industria del Piemonte è la montagna"
Sale l’apprensione rispetto alle posizioni del Governo.
Sale l’apprensione rispetto alle posizioni del Governo che sembrerebbe orientato ad escludere la possibilità di aprire le piste da sci durante le festività di Natale e Capodanno.
La preoccupazione del Consigliere regionale Andrea Cane
“Il Piemonte con 52 stazioni sciistiche e 274 impianti di risalita – commenta il responsabile degli enti locali per la Lega Salvini Piemonte Andrea Cane – fermerebbe un comparto che per la nostra regione ha un fatturato che è secondo solo alla FIAT. I numeri devono essere chiari anche al Governo, che forse oggi dimentica i 2000 dipendenti dell’azienda sci piemontese, i 70 milioni del valore degli skypass e i 700 milioni l’anno della macchina che lavora intorno agli sport invernali. Conte pare abbia già deciso il futuro delle montagne e delle vacanze dell'imminente stagione invernale, inginocchiato come di suo solito ai voleri dell'Europa. Tuttavia penso fermamente che riaprire il turismo invernale in sicurezza col rispetto delle regole sia possibile! Per quanto riguarda gli impianti Canavesani per esempio in questi giorni ho avuto modo di sentire i referenti della nuova gestione della Cialma di Locana e i gestori di Piamprato Soana: i territori sono pronti per accogliere i turisti, si chiede solo chiarezza e tempismo nella diffusione delle linee guida da far rispettare agli sciatori amatoriali”.
"Piemonte senza montagna è come Liguria senza mare"
“Lo sci per la montagna piemontese nella stagione invernale – gli fa eco il consigliere valsusino della Lega Valter Marin - è come il mare per la Liguria. Solo provando ad immaginare la regione a noi confinante senza le spiagge e senza il mare si potrà capire cosa significa un inverno senza lo sci in Piemonte. L'unica industria italiana non delocalizzabile è il turismo ed è proprio su questa industria che bisogna concentrare attenzioni e strategie future”.
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