A Leini l’aumento degli stipendi di sindaco e assessori non peserà sui cittadini
Il sindaco Renato Pittalis: «Lo stato ha deciso l’incremento degli emolumenti: la quota locale non la useremo».
A Leini l’aumento degli stipendi di sindaco e assessori non peserà sui cittadini, il sindaco Renato Pittalis: «Lo stato ha deciso l’incremento degli emolumenti: la quota locale non la useremo».
Aumento degli stipendi di sindaco e assessori
Aumento dell’indennità di funzione per sindaco, vicesindaco, assessori e presidente del consiglio comunale. Incremento non richiesto dagli amministratori ma previsto dalla Legge di Bilancio 234/2021 e che lega, dal 2024 in poi, le indennità all’emolumento dei presidenti delle Regioni.
Trasferimenti statali
I fondi per coprire questa crescita di “stipendio” arrivano dal Governo ma generano, anche se indirettamente, dei costi per le casse comunali. Per questa ragione gli amministratori di Leini, di comune accordo, hanno deciso di utilizzare soltanto i trasferimenti statali (euro 28.230,00 per il 2022, 42.345,00 per il 2023, 62.106,00 per il 2024) senza incidere, in questo modo, sulle casse comunali. Tasse (in particolare l’IRAP) e altri oneri aggiuntivi, dunque, che per scelta di sindaco, vicesindaco, assessori e presidente del consiglio, non saranno in alcun modo in carico al bilancio comunale, ma inclusi nei trasferimenti statali. In questo modo l’incremento dell’indennità non pesa sulle spese dell’ente. Operazione che la norma consente e che salvaguarda, in questa maniera, anche il comune.
La spiegazione del sindaco Pittalis
L’aumento dell’indennità definito dalla Legge nazionale prevede, d’altra parte, che se i fondi non sono utilizzati per lo scopo a cui sono destinati devono essere restituiti dallo Stato. «L’adeguamento dell’indennità di mandato voluto dal Governo – spiega il sindaco Renato Pittalis – a nostro avviso non doveva gravare sulle casse comunali. Per questa ragione dopo un breve confronto, abbiamo previsto di salvaguardare il bilancio dell’ente utilizzando soltanto i trasferimenti statali evitando ulteriori aggravi. Il nostro è stato un atto di responsabilità verso la città». L’adeguamento degli emolumenti sarà progressivo e, con questa strategia, con inciderà sul bilancio comunale. «Se avessimo rinunciato al trasferimento – aggiunge il primo cittadino – i fondi sarebbero tornati a Roma, a l l’erario».
Debito fuori bilancio
Di questa decisione se n’è parlato durante la seduta del consiglio comunale del 26 luglio scorso che ha visto, tra l’altro, la discussione sul riconoscimento di legittimità del debito fuori bilancio per sentenza esecutiva emessa dal Tribunale di Ivrea dal giudizio promosso da Banca Farmafactoring; sulla salvaguardia degli equilibri di Bilancio per l’esercizio finanziario 2022 e sulla nomina del nuovo Collegio dei revisori dei conti eletti fino al 2025.