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Anche in Canavese nasce il comitato per il "NO" al taglio dei parlamentari

Anche in Canavese nasce il comitato per il "NO" al taglio dei parlamentari
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Anche in Canavese nasce il comitato per il "NO" al taglio dei parlamentari nel referendum che si terrà il prossimo 29 marzo 2020.

Comitato per il "NO" al taglio dei parlamentari

E’ nato anche in Canavese un comitato per il no al referendum del 29 marzo per la conferma della legge costituzionale che taglia i parlamentari. Una posizione, che, spiegano i promotori di questa iniziativa, «è in realtà in difesa della rappresentanza e della democrazia». Lunedì 17 febbraio, nei locali della Società Operaia di Valperga, il Comitato Canavesano per il No al Referendum sul Taglio dei Parlamentari si è presentato formalmente alla stampa locale. Il gruppo è nato su input di 4 persone: Bruno Boggio, Alberto Corino, Kristian Goglio e Marino Tarizzo.

"Non ammesso il risparmio sulla democrazia"

Nella presentazione si sono poste in evidenza le sostanziali ragioni a favore di chi si batte contro il taglio dei 345 parlamentari, con la riduzione conseguente del loro numero attuale, sia alla Camera dei Deputati che al Senato della Repubblica. Hanno lavorato anche di pallottoliere dal Comitato Canavesano: «In primo luogo non si può ammettere un risparmio sulla democrazia. Tale risparmio, stimato in 80 milioni di euro corrisponde al costo di un caffé all'anno per ogni cittadino italiano, compresi i non elettori, essendo la popolazione del nostro Paese di 60 milioni di persone. Sono cifre da ritenersi irrisorie, tenendo conto che un punto di PIL vale all'incirca 20 miliardi di euro». Si è parlato anche e soprattutto di «democrazia»: «Il taglio dei parlamentari non garantisce un miglior uso della democrazia ma può favorirne una sua ulteriore degenerazione, permettendo alle oligarchie già dominanti di egemonizzare ulteriormente le sorti del Paese, a discapito delle classi di cittadini più deboli, più esposte e meno garantite. Il Comitato ritiene che sarebbe stato essenziale invece tagliare gli stipendi e le prebende godute tuttora dai parlamentari, ottenendo un risultato economicamente e socialmente molto più significativo».

"Legge Elettorale assai discutibile"

I tempi sono ristretti, come aggiunge Boggio: «Un punto dolente di questa fase transitoria estremamente incerta e pericolosa per la stessa democrazia parlamentare è rappresentata infine da una Legge Elettorale assai discutibile e, a giudizio del Comitato, democraticamente molto carente. Siamo per una Legge Elettorale di tipo nettamente proporzionale e con una soglia di sbarramento minima, al fine di garantire la massima rappresentatività politica. Nonostante i tempi molto ristretti, la totale assenza di informazione nel merito da parte delle televisioni, il Comitato si prefigge comunque di incidere sull'opinione pubblica specialmente attraverso i social e la rete, dove si è già presenti con una Pagina facebook dedicata. Tale Pagina è, al momento, il nostro strumento, sia di informazione che di formazione per un elettorato significativamente responsabile».

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