Bonomo: Basta bus e treni strapieni e passeggeri lasciati a piedi
La deputata del Partito Democratico, Francesca Bonomo, raccoglie l’appello lanciato nei giorni scorsi dai genitori degli studenti.
L'onorevole del PD, Francesca Bonomo, interviene sulla situazione trasporti in Canavese, dicendo basta a bus strapieni e invitando la Regione a trovare una soluzione negi orari di punta delle corse.
Bonomo dice Basta a bus e treni strapieni
«Basta con le promesse da marinaio. La Regione trovi subito una soluzione per le corse dei mezzi pubblici negli orari di punta affinché non ci siano più treni e bus strapieni oppure utenti lasciati addirittura a piedi». La deputata del Partito Democratico, Francesca Bonomo, raccoglie l’appello lanciato nei giorni scorsi dai genitori degli studenti degli istituti superiori canavesani, oltre che dai pendolari, e chiede immediatamente un’inversione di rotta.
Criticità preannunciate
«Lo avevamo detto che, con la ripresa delle lezioni in presenza dopo le vacanze natalizie, i problemi non sarebbero mancati. Neanche la presa di posizione degli amministratori locali dell’alto Canavese è servita purtroppo a sbloccare la situazione. Alla fine dello scorso anno il Governo ha stanziato 300 milioni di euro, di cui 20 destinati al Piemonte, inseriti nel Bilancio 2020 proprio per potenziare il trasporto pubblico locale. Chiediamo all’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, di monitorare con attenzione la situazione, visti i disagi riscontrati in questa settimana dopo la ripresa della didattica in presenza com’è accaduto per esempio sulla linea bus Ivrea-Torino".
Intervenire subito
"Noi siamo pronti a fare la nostra parte - aggiunge Francesca Bonomo sui bus strapieni - ma c’è bisogno del massimo impegno da parte della Regione, dell’Agenzia della mobilità piemontese e di Gtt, oltre che di tutti i vettori che garantiscono il servizio nel Canavese, nel Ciriacese e nelle Valli di Lanzo affinché si trovi la soluzione ideale per risolvere i problemi che effettivamente ci sono, dovuti anche al fatto di dover rispettare una capienza massima del 50 per cento dei mezzi pubblici».