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Casa Chantal a Mathi, il Comune ribadisce il “no” ai migranti: la strategia legale per difendere la destinazione d’uso

L’avvocato Burlando ha chiarito i vincoli urbanistici e le azioni intraprese per impedire la trasformazione della struttura in centro d’accoglienza

Casa Chantal a Mathi, il Comune ribadisce il “no” ai migranti: la strategia legale per difendere la destinazione d’uso
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Casa Chantal a Mathi, il Comune ribadisce il “no” ai migranti: la strategia legale per difendere la destinazione d’uso. Durante l’incontro pubblico, l’avvocato Burlando ha chiarito i vincoli urbanistici e le azioni intraprese per impedire la trasformazione della struttura in centro d’accoglienza, evidenziando rischi e possibili ricorsi.

Casa Chantal a Mathi, il Comune ribadisce il “no” ai migranti

Preciso ed esauriente nelle risposte. Così l’avvocato Federico Burlando al quale, lo Studio Scaparone, ha dato incarico di occuparsi dell’intricata vicenda di Casa Chantal. Aveva ragione il sindaco Vittorio Rocchietti quando ha proposto di posticipare la “camminata pacifica” in Comune di giovedì 24 luglio all’incontro di lunedì 28 dove, in tre ore di discussione, si sono chiariti molti aspetti e messi a posto tasselli della vicenda che solo un avvocato avrebbe potuto così sapientemente incastrare. L’assessore Dino Anglesio ha dato il benvenuto ai numerosi presenti per poi passare la parola al sindaco Vittorio Rocchietti che si è limitato a fare un exursus delle tappe salienti della vicenda partendo dal 12 maggio scorso dove la Prefettura ha richiesto di poter effettuare un sopralluogo presso la casa di riposo. Effettuato il 10 giugno alla presenza anche di Asl To4 e dei Vigili del Fuoco.

Tutelata dalla destinazione urbanistica

Ma c’è già un documento datato 21 maggio 2025 che è la risposta che il Comune dà alla Prefettura in merito alla richiesta di sopralluogo, chiarendo con tanto di documentazione, che Casa Chantal è vincolata dalla destinazione urbanistica che la decreta come presidio socio assistenziale che non può essere modificato senza l’approvazione del Comune. Insostenibile, quindi, poter accogliere i migranti. Nella relazione che il Comune ha prodotto al Prefetto, insieme al vincolo urbanistico, ha chiaramente indicato l’inagibilità di Casa Chantal allo stato in cui è adesso, rafforzando il diniego ad accogliere i 75 migranti, anche per le problematiche che si verrebbero a generare per il commercio e i residenti, in modo particolare del centro storico dove la casa di riposo è ubicata. Oltre al deprezzamento degli immobili che ne deriverebbe dall’arrivo di questi inquilini non graditi da tutto il paese. Difendere Casa Chantal, voluta da tutti i mathiesi, e costruita insieme all’allora parroco don Secondo Burzio è stata tra le priorità dell’Amministrazione comunale, accusata di “aver perso tempo”, di “non aver fatto gli interessi del paese”. Così non è stato.

E’ la Legge a prendere decisioni e non il sindaco

E le parole dell’avvocato Burlando lo hanno ribadito più volte durante l’incontro di lunedì sera, andando a chiarire con termini più tecnici e di Legge che i provvedimenti sono stati presi. Subito. Casa Chantal è quindi un bene vincolato. Chiarito al Prefetto più volte con tutta una serie di documentazioni alle quali, il Prefetto stesso, ha risposto con un semplice “Caro sindaco, le faremo sapere”.

La convenzione del 2019 non facilita le cose...

Certo è che la convenzione del 2019 dove Casa Chantal è passata da presidio socio sanitario a socio assistenziale ha fornito alla Sanitalia un appiglio legale al quale attaccarsi per far valere i suoi diritti a poter ospitare i migranti. «Un paio di righe della convenzione sono servite da appiglio alla cooperativa per far valere i loro diritti» ha chiarito l’avvocato. Un testo che fu modificato e così approvato dall’allora Amministrazione dell’ex sindaco Maurizio Fariello con la necessità di dare alla Casa di Riposo e a chi ne aveva fatta richiesta (la Sanitalia, allora gestiva solo la struttura e non ne era ancora diventata proprietaria) autorizzazione per un ampliamento dei servizi a favore anche di una assistenza socio sanitaria che andava all’esterno, per persone bisognose. «Non è che non abbiamo voluto dare risposte o parlare in questi mesi – ha chiarito il sindaco Vittorio Rocchietti – I documenti richiesti dalla minoranza sono stati tutti consegnati. Qualsiasi azione che il Comune ha fatto è stata dopo averla decisa con gli avvocati e alcune cose non era possibile renderle pubbliche. Appena abbiamo potuto, lo abbiamo fatto. E visto che a me come sindaco, non credete più, abbiamo voluto la presenza dell’avvocato per chiarire ogni dubbio».

Dove mandare i migranti lo decide la Prefettura. Il Comune ha detto “no” subito

E l’avvocato Burlando ci è riuscito benissimo. «La decisione di dove mandare i migranti è della Prefettura – ha chiarito – Si indicono dei bandi dove chi ha immobili da mettere a disposizione può farlo. Così come ha fatto Sanitalia che è proprietaria di Casa Chantal. Il Prefetto chiede parere al Comune ma ricordiamoci che non è vincolante. Il Comune ha chiarito che la destinazione d’uso della struttura, così come da Piano Regolatore, non è compatibile col farne un centro di accoglienza per i migranti. Abbiamo immediatamente espresso e documentato il diniego del Comune».
Far arrivare i migranti per poi mandarli via: è la soluzione più giusta (secondo gli avvocati
del Comune)

Ma cosa si può fare adesso?

«Sarebbe prematuro adottare adesso un provvedimento per il cambio di destinazione d’uso – ha chiarito l’avvocato – La Parrocchia ha venduto la struttura e c’è la convenzione del 2019 che crea incertezze». Il Comune si è rivolto al Tar chiedendo ufficialmente di mantenere la struttura ad esclusivo uso di accoglienza per anziani, ribadendo l’incompatibilità con una residenza per migranti. Ricorso che è stato notificato alla Prefettura. «Questo vuol dire che se la Prefettura manda i migranti, potrebbe significare doverli togliere – ha proseguito l’avvocato – E questo anche Sanitalia lo sa bene. Non condivido le accuse di passività imputate al Comune perché così non è stato. Ricordiamo che la competenza giuridica non è del sindaco ma dei funzionari comunali. Al sindaco spettano solo gli atti di gestione che solo i funzionari, però, possono mettere in atto o meno».

Roberto Pontelli: una Variante al Piano Regolatore per blindare Casa Chantal

Ha preso la parola Roberto Pontelli, fondatore del Comitato Casa Chantal RSA che – non dimentichiamolo – ha raccolto in poche settimane 2500 firme di mathiesi e non, contro la decisione di far diventare la struttura un centro di accoglienza per migranti. Ottenere questo risultato sarebbe un primo passo. Fondamentale per salvare il paese da una situazione che ne metterebbe a repentaglio vivibilità e sicurezza. Gestire la convivenza con 75 migranti in pieno centro del paese, significherebbe dover aumentare i controlli da parte delle Forze dell’Ordine, gestire la quotidianità di queste persone per non vederle bighellonare in paese. Situazione di certo non facile alla quale, un intero paese (Amministrazione comunale compresa) dice a gran voce “no!”. Pontelli ha chiesto chiarimenti sulla possibilità che c’era di poter modificare il Piano Regolatore e blindare così la destinazione urbanistica di Casa Chantal. E poi c’è quel sollecito che il Prefetto ha fatto al Comune con una lettera del 26 giugno scorso per chiarire una volta per tutte il diniego del Comune ad accogliere i migranti. Una delibera del Consiglio comunale per blindare tutto. E non solo firmata dal sindaco come era stato consigliato…

La delibera potrebbe essere un’arma a doppio taglio

Quella delibera, adesso, c’è. Una bozza scritta dal consigliere di opposizione Maurizio Fariello (al quale è stata richiesta la stesura di questo documento). Testo che si può modificare e integrare con l’ausilio degli avvocati, ma che, proprio secondo il legale del Comune «potrebbe essere utilizzata dalla controparte e sortire l’effetto contrario al quale si voleva arrivare». In sostanza, Sanitalia di certo la impugnerebbe accusando ancora di più il Comune di un mancato guadagno in casa sua per colpa di chi ha impedito l’arrivo dei migranti. In parole povere: chi ha approvato quella delibera (consiglieri e Giunta) risulterebbero colpevoli e condannati dalla Corte dei Conti al risarcimento a Sanitalia. L’avvocato ha chiarito che sarebbe inutile modificare il Piano Regolatore adesso, prima di tutto per le lungaggini che una Variante comporta a livello di tempistiche. La soluzione ottimale – sempre a detta dell’avvocato – è quindi quella di non agire preventivamente per bloccare l’arrivo dei migranti, ma di agire quando questi dovessero entrare in Casa Chantal facendo leva proprio sulla destinazione urbanistica dell’area e dell’inagibilità già fortemente documentate a Prefettura, Tar e Sanitalia. Dalla quale, il Comune, aspetta ancora risposte su documentazioni mai fornite o presentate difformi dal punto di vista legislativo. E la Legge, così come ribadito dall’avvocato Burlando, è al di sopra della volontà politica che non è di certo quella che può stabilire l’arrivo o meno dei migranti. Il consigliere Fariello ha ribadito la «lentezza dell’Amministrazione comunale nell’affrontare la situazione e ha ribadito come la delibera da lui redatta, sia un valido strumento per far valere le ragioni in Prefettura, così come anche detto dal consigliere regionale Fabrizio Ricca. Concetto sul quale – l’avvocato non è stato pienamente concorde, ribadendo che quella delibera «potrebbe essere un’arma a doppio taglio» e come sia «meglio accettare di gestire la presenza dei migranti per un paio di mesi piuttosto che dover accettare la convivenza con loro per tre anni, così come da bando al quale Sanitalia ha partecipato». Parebbe una linea di azione che decreta la sconfitta di un paese, ma i legali la vedono invece come unica strada percorribile per far valere i propri diritti, senza incorrere in un procedimento legale che, se accolto, garantirebbe a Sanitalia di poter chiedere i danni materiali al Comune = pagare quanto la Cooperativa ha perso dal mancato introito dell’accoglienza. «Un provvedimento inibitorio adesso ci renderebbe deboli e ci espone a maggiori rischi» ha chiarito l’avvocato più volte. Ribadendo che Sanitalia sicuramente farebbe ricorso non disponendo di un altro centro di accoglienza. La bozza di delibera scritta da Fariello, per quanto precisa, servirebbe solo «a mettere una mano sulla spalla ai funzionari che dovrebbero firmare le azioni di contrasto prima dell’arrivo dei migranti, ma che non tutelerebbe nessuno da una eventuale (e ingente) richiesta di danni.

Ma come ha fatto Casa Chantal ad accumulare un milione di euro di debiti?

Il consigliere di opposizione Danilo Bianco, ha precisato che «la vendita di Casa Chantal non è stata decisione della Parrocchia ma della Curia. La delibera del 2019 non facilita di certo le cose perché ha dato spunti a Sanitalia per far valere i suoi diritti. Quello che vorrei sapere, e credo lo vogliano sapere tutti i mathiesi, è come Casa Chantal sia arrivata ad accumulare un milione di euro di debiti! Concordo con Pontelli sulla necessità di fare di tutto per impedire l’arrivo dei migranti, ma concordo anche con la linea adottata dal Comune con i legali di fare tutti i passi necessari che ci permettano di tutelarci e di non passare dalla parte del torto dovendo poi risarcire danni con soldi che sono di tutti noi mathiesi». La situazione è quindi stata spiegata con maggiore chiarezza da un legale che, col Comune, si è immediatamente mosso con tutti i mezzi a disposizione per bloccare l’arrivo dei migranti. Di certo sarebbe una vittoria. Anche se poi rimarrebbe l’altro grande problema: come sistemare una struttura chiusa da anni, che sta cadendo a pezzi.