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Cassa integrazione in deroga, Bonomo (PD): "La Regione batta un colpo"

Cassa integrazione in deroga, Bonomo (PD): "La Regione batta un colpo"
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Cassa integrazione in deroga, il deputato del PD Francesca Bonomo: "La Regione batta un colpo: ci sono migliaia di lavoratori che non hanno ricevuto neppure un euro"

Cassa integrazione in deroga

«Cassa integrazione in deroga, la Regione batta un colpo. È assurdo che, su 28mila domande arrivate negli uffici dell’assessorato al Lavoro, ad oggi ne siano state sbloccate poco più di 4mila. Il Piemonte - com’è emerso oggi dalle parole dell’assessore Elena Chiorino nel corso della riunione della terza commissione - è indietro rispetto a realtà come Lazio, Campania, Veneto e Marche: ancora una volta si manifesta l’incapacità della Giunta Cirio».

Velocizzare le procedure

Dure le accuse della parlamentare canavesana del Pd, Francesca Bonomo, che punta il dito contro la maggioranza regionale di centrodestra. «Non vogliamo certo insegnare come poter sburocratizzare e velocizzare le procedure - aggiunge Bonomo - ma è giusto evidenziare come nell’ultimo mese siano state processate 11 milioni di domande inviate all’Inps per l’indennità da 600 euro prevista nel decreto “Cura Italia”: oggi, però, serve che anche le Regioni trovino il modo per velocizzare i processi, anche con una maggiore collaborazione tra Stato ed Enti locali».

Interrogazione del consigliere Pd Valle

Il consigliere regionale del Pd, Daniele Valle, ha presentato un’interrogazione sul tema: «Ci sono grossi problemi anche con la piattaforma regionale per il caricamento Aminder - evidenzia Valle - che, fra i tanti malfunzionamenti, costringe addirittura i richiedenti ad inserire singolarmente i dati, con un enorme aggravio di tempo e fatica. Questo, unito al limite delle 5 settimane per richiesta di Cig previste dalla Regione Piemonte, mentre il Governo ne ha autorizzate fino a 9, raddoppierà per tutti le domande da presentare e i tempi di richiesta e quindi anche di erogazione». Concludono Bonomo e Valle: «Dopo quasi due mesi di lockdown è arrivato il momento di dare delle risposte: ci sono centinaia di migliaia di famiglie piemontesi che non hanno ancora ricevuto neppure un euro».

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