Ospedali canavesani

C'è posta per te: la lettera di Mazza e Pezzetto alle istituzioni

I due sindaci scrivono ad Alberto Cirio, Luigi Icardi e Roberto Speranza.

C'è posta per te: la lettera di Mazza e Pezzetto alle istituzioni
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C'è posta per te: la lettera di Mazza e Pezzetto alle istituzioni. I due sindaci scrivono ad Alberto Cirio, Luigi Icardi e Roberto Speranza.

C'è posta per te

Caro Presidente della Regione, Alberto Cirio, c’è posta per te. A scrivere al Governatore piemontese, all’assessore alla sanità regionale, Luigi Icardi, e per conoscenza al Ministro della Salute Roberto Speranza sono stati i sindaci di Cuorgnè e Castellamonte, Giuseppe Pezzetto e Pasquale Mazza. I due primi cittadini stanno facendo da tempo fronte comune nella «battaglia» per la valorizzazione e riqualificazione degli ospedali dei due paesi. Ecco perché i due borgomastri hanno storto il naso, quando hanno visto che nulla era previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per i presidi ospedalieri dell’alto Canavese.

Chi penserà agli ospedali di Cuorgnè e Castellamonte?

«E’ con un certo rammarico che abbiamo appreso – spiegano Mazza e Pezzetto – che, all’interno del dossier datato 31 marzo scorso relativo ai progetti regionali nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, solo pochissimi sono quelli relativi all’area del Canavese e nessuno di quelli presentati contempli la riqualificazione, la valorizzazione e il potenziamento degli ospedali di Cuorgnè e Castellamonte. Diverse sono state ad oggi le richieste fatte su questa tematica alla Direzione generale dell’Asl To-4 e all’Assessorato alla sanità della Regione Piemonte, così come molti sono gli incontri tenuti in proposito. Tuttavia, seppur in più occasioni siano giunte da entrambi le parti rassicurazioni circa il futuro dei due nosocomi, allo stato attuale nulla di concreto è stato fatto. Nessun fondo è stato destinato ad interventi necessari al restyling delle sue strutture».

Investiamo sulla medicina di territorio

Servono fatti e non parole per il sindaco castellamontese, Pasquale Mazza: «I due ospedali servono potenzialmente una popolazione di 100 mila abitanti, che hanno bisogno di servizi e risposte in tempi brevi. Uno degli insegnamenti che dobbiamo trarre da questa pandemia è l’importanza della medicina di territorio. Quest’ultima avrà un ruolo centrale nel nostro futuro. Non chiediamo opere faraoniche o la realizzazione di un Pronto soccorso a Castellamonte, ma attenzione e giuste risorse a strutture che già oggi vantano al loro interno grandi eccellenze sì. Penso a chirurgia dell’ospedale di Cuorgnè o alla riabilitazione del Nubola di Castellamonte. Il Recovery plan può e deve essere l’occasione giusta per investire in queste cose. Il presidio ospedaliero castellamontese potrebbe diventare un punto di riferimento per tutto per l’alto Canavese come centro di cura delle malattie degenerative o mettendo a disposizione i suoi spazi come ambulatori per l’assistenza e il percorso di recupero da chi è stato duramente colpito dal Covid. In questo momento ci sono quattro grandi priorità per il Canavese: la sanità è una di quelle insieme all’innovazione tecnologica, l’aggiornamento e miglioramento della rete viaria e ferroviaria e la montagna con i servizi che vanno portati in fretta nella alte Terre prima che ci “crollino” addosso spopolandosi. Non si può perdere anche questa occasione».

Richiesta di impegno

Sulla stessa lunghezza d’onda Pezzetto: «In quest’ottica abbiamo chiesto alla Regione Piemonte e anche al Ministro Speranza di impegnarsi ad inserire all’interno del PNRR i fondi necessari alla riqualificazione e al potenziamento delle nostre strutture ospedaliere. Si tratta di investimenti cruciali per il futuro del territorio».

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