Coronavirus, il deputato Bonomo: "Servono più tamponi in Piemonte"
Coronavirus, il deputato Bonomo: «I 38mila tamponi effettuati fino ad oggi in Piemonte sono troppo pochi: serve un'inversione di tendenza se si vuole davvero arginare il contagio».
Bonomo: "Servono più tamponi in Piemonte"
«Il Piemonte è la terza Regione per numero di decessi, ma la sesta dopo anche Toscana e Lazio per tamponi eseguiti: i 38mila effettuati fino ad oggi sono troppo pochi. Serve un’inversione di tendenza se si vuole davvero arginare il contagio». Questa la presa di posizione della deputata del Pd, Francesca Bonomo. «I problemi sono molteplici- precisa la parlamentare di Barbania - Manca, ad oggi, una risposta sulla strategia dei tamponi. Dopo settimane di attesa, la Giunta regionale ha finalmente hanno iniziato a farli a tutto il personale sanitario, ma vorremmo capire quando e con che criterio si inizierà ad allargare i controlli almeno sui cittadini che presentano sintomi come già avviene in Veneto e in Emilia-Romagna. Mancano poi le strutture in cui ricoverare i pazienti che escono dalle terapie intensive, ma che però non possono ancora tornare a casa: rimandarli nelle proprie abitazioni è un errore enorme perché i parenti rischierebbero un ulteriore contatto con soggetti ancora positivi. Le nostre proposte, come la riapertura dell’ex ospedale di Castellamonte, sono state tutte rigettate. La Regione, invece, ha deciso di stanziare 10 milioni di euro per riconvertire in ospedale da campo le Ogr, dove tra l’altro ci sarebbe bisogno di 450 persone per poter creare 100 posti letto. Una visione troppo torinocentrica, quando con la stessa somma si sarebbe potuta potenziare l’intera rete sanitaria piemontese o, perlomeno, dell’area della Città Metropolitana».
"Nuove strutture per pazienti Covid solo su Torino"
L’Agenzia per la Protezione Ambientale del Piemonte ha certificato 17 strutture sanitarie private che ospiteranno 589 pazienti affetti da Coronavirus. Per quanto riguarda la Provincia di Torino, queste si trovano praticamente tutte - ad eccezione dell’Ospedale Civico di Settimo - nel capoluogo piemontese. «Ancora una volta - aggiunge Bonomo - i posti individuati per le degenze si trovano sempre e soltanto su Torino».
Medici volontari sul territorio
Nei giorni scorsi, accompagnati dal ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, sono atterrati all’aeroporto di Caselle i primi 22 medici volontari che il Governo ha messo a disposizione degli ospedali piemontesi, tra cui uno già in servizio a Ciriè e un altro a Cuorgnè. Ad essi si sono aggiunti altri 15 atterrati ieri a Genova e destinati al Piemonte. E in settimana arriveranno nella nostra Regione altri 20-25 medici e 20 infermieri. «È da giorni che ripeto che è necessario anticipare le cure con una task force di medici adeguatamente equipaggiati - conclude Bonomo - in grado di curare a casa i malati affinché i pazienti non si aggravino.
Servono strumentazioni, dispositivi medici e DPI
È necessario anzitutto potenziare le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), reclutando medici e infermieri dedicati in esclusiva alle cure domiciliari, in affiancamento e ad integrazione dei medici di famiglia. Serve inoltre dotare chi interviene al domicilio di Dpi, oltre che di saturimetri da polso e di ossigeno, in modo da rendere possibile un maggior numero di monitoraggi che evitino il ricovero in ospedale e la degenerazione dell’infezione. Visite domiciliari, terapie precoci e controllo da remoto con la telemedicina sono gli strumenti giusti, imitando la buona pratica sperimentata con successo nelle città di Piacenza e Medicina, dove i tamponi si fanno a fine terapia per verificare la negativizzazione. Il Piemonte può fare altrettanto, come già sta mostrando Alessandria, ma serve un protocollo unico ed uniforme a livello regionale. E servono personale e mezzi dedicati».
"Mascherine per tutti"
Da mercoledì, inoltre, le mascherine saranno obbligatorie per tutti gli addetti alla vendita, mentre vengono solo "raccomandate" a chi fa la spesa. Lo ha stabilito il presidente della Regione Piemonte. «Siamo d’accordo con Alberto Cirio - aggiunge ancora la deputata del Pd - ma la Toscana l’ha fatto e ha acquistato dieci milioni di mascherine da distribuire gratuitamente ai suoi cittadini. E in Piemonte, invece, cosa è stato fatto? Oltre al via libera all’acquisto di dispositivi di protezione individuale con Scr arrivato soltanto il 18 marzo, sono state messe in atto altre strategie efficaci per non far mancare i dispositivi non solo ai sanitari, ma anche ai cittadini? Non dimentichiamoci infine che la duplicazione dei posti in terapia intensiva in Piemonte è stata fatta in tempi brevi, come in tutta Italia, grazie ai respiratori mandati dalla Protezione civile nazionale e alla sinergia tra Governo e Regione. I consiglieri regionali Andrea Cane e Mauro Fava non possono chiedere collaborazione e condivisione sul piano nazionale, come è giusto che sia, e poi tacciare di sciacallaggio ogni proposta e richiesta di chiarimenti delle opposizioni a livello territoriale. Lasciamo da parte le polemiche e lavoriamo tutti insieme per poterci lasciare alle spalle, il prima possibile, questa triste pagina non solo per il nostro Paese, ma per l’intero pianeta».