se ne discute in consiglio comunale

Emergenza abitativa a Lanzo: confronto acceso in Consiglio comunale tra maggioranza e minoranza

Alloggi comunali tutti occupati, cinque persone seguite per disagio abitativo: il sindaco Vottero e il gruppo “Lanzo per Noi” a confronto

Emergenza abitativa a Lanzo: confronto acceso in Consiglio comunale tra maggioranza e minoranza

Emergenza abitativa a Lanzo: confronto acceso in Consiglio comunale tra maggioranza e minoranza. Alloggi comunali tutti occupati, cinque persone seguite per disagio abitativo: il sindaco Vottero e il gruppo “Lanzo per Noi” a confronto.

Emergenza abitativa a Lanzo

L’emergenza abitativa è stato uno dei temi centrali dell’ultimo Consiglio comunale di Lanzo Torinese, dove maggioranza e minoranza si sono confrontate su un quadro sociale che appare sempre più complesso. A sollevare la questione è stato il gruppo consiliare di opposizione “Lanzo per Noi”, che attraverso un’interrogazione ha chiesto chiarimenti sulla disponibilità degli alloggi comunali e sulle politiche messe in campo a sostegno delle fasce più fragili.

L’assessora ai Servizi sociali Erika Zanellato

Ad aprire il dibattito è stata l’assessora ai Servizi sociali Erika Zanellato, che ha illustrato la strategia adottata dal Comune in collaborazione con il Servizio Emergenza Abitative del CIS. «Il nostro obiettivo è prevenire le situazioni critiche – ha spiegato – intervenendo anche quando non c’è uno sfratto imminente ma una condizione di precarietà che potrebbe peggiorare. Costruiamo percorsi personalizzati, condivisi con i servizi sociali e con la rete territoriale».

Il sindaco Fabrizio Vottero

Successivamente è intervenuto il sindaco Fabrizio Vottero, rispondendo punto per punto alle domande della minoranza. «La componente umana viene prima di tutto – ha affermato – ma dobbiamo agire nel rispetto delle procedure. A volte la burocrazia rallenta, ma non possiamo ignorarla». Vottero ha precisato che nel corso del 2025 non sono stati registrati casi di emergenza abitativa formale, ma cinque uomini soli, privi di rete familiare, sono seguiti dai servizi sociali per condizioni di disagio. Pur senza sfratti esecutivi in corso, alcuni di loro dovranno lasciare l’alloggio per mancato rinnovo del contratto. «Tutti chiedono una sistemazione – ha osservato – ma non hanno la possibilità di sostenere un affitto né di gestire un’abitazione in autonomia. Alcuni hanno anche rifiutato le soluzioni temporanee proposte».

Quattro alloggi destinati a emergenze

Il sindaco ha inoltre ricordato che il Comune dispone di quattro alloggi destinati a emergenze o difficoltà, situati tra via Don Bosco e il centro storico: tutti attualmente occupati. Nessuna unità libera, dunque, per eventuali nuovi casi. Il primo cittadino ha poi fornito un quadro più ampio: 369 cittadini, pari a 265 nuclei familiari, risultano seguiti dai servizi sociali; 56 nuclei usufruiscono dell’assistenza domiciliare. «Numeri significativi – ha commentato – che mostrano un disagio diffuso, anche se non sempre si traduce in emergenze abitative conclamate».

Vottero ha ricordato gli interventi con cui l’Amministrazione tenta di sostenere chi è in difficoltà: contributi per affitti e cauzioni, iscrizione anagrafica dei senza dimora, percorsi educativi e formativi gestiti dal CIS. «Ciò che rimane più difficile – ha concluso – è la consapevolezza personale: se chi vive una situazione critica non accetta misure temporanee, è complesso costruire un vero percorso di risalita».

Il capogruppo di minoranza Matteo Filippin

Il capogruppo di minoranza Matteo Filippin ha ringraziato per le spiegazioni, ma ha evidenziato alcune criticità. «Se gli alloggi comunali assegnati in emergenza diventano permanenti, il sistema si blocca. Il problema non è solo il numero degli appartamenti, ma la struttura stessa del meccanismo». Filippin ha sottolineato che i dati presentati descrivono una realtà sociale fragile e in parte nascosta: «Quando quasi il 7,5% dei residenti è seguito dai servizi sociali, significa che la situazione non è episodica. Il disagio rischia di diventare una condizione cronica».

Il gruppo “Lanzo per Noi”

In una nota diffusa successivamente, il gruppo “Lanzo per Noi” ha ampliato la riflessione parlando di un “ciclo vizioso tipico dei piccoli centri: spopolamento, difficoltà lavorative e riduzione dei servizi essenziali”. La minoranza richiama l’Amministrazione a un impegno più strutturato: «Gli alloggi pubblici non possono diventare la risposta definitiva a problemi che richiedono politiche più ampie. Il vero obiettivo deve essere restituire autonomia e prospettiva a chi oggi rischia di restare intrappolato nella precarietà».