Foibe, polemica a Ivrea: il PRC critica la decisione del Consiglio Comunale
Il Circolo di Rifondazione Comunista accusa l’amministrazione di adottare una narrazione di destra e denuncia il rischio di strumentalizzazione storica del Giorno del Ricordo
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Foibe, polemica a Ivrea: il PRC critica la decisione del Consiglio Comunale. Il Circolo di Rifondazione Comunista accusa l’amministrazione di adottare una narrazione di destra e denuncia il rischio di strumentalizzazione storica del Giorno del Ricordo.
Foibe, polemica a Ivrea: il PRC critica la decisione del Consiglio Comunale
Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, la maggioranza di centro-sinistra ha approvato una mozione presentata dal centro-destra per istituire un evento annuale dedicato alle vittime delle foibe e per affiggere una targa commemorativa. Una decisione che ha sollevato preoccupazione all’interno del Circolo di Ivrea del Partito della Rifondazione Comunista, che denuncia l’adesione acritica dell’amministrazione a una narrazione parziale e divisiva.
Secondo il comunicato diffuso dal PRC, il Giorno del Ricordo – istituito nel 2004 su iniziativa della destra – rappresenta un’operazione politica volta a riscrivere la memoria storica, sovrapponendo tragedie incomparabili e ribaltando i ruoli tra vittime e carnefici. La posizione del partito eporediese pone l’accento sulla complessità degli eventi avvenuti al confine orientale, ricordando le persecuzioni subite dalle popolazioni slave sotto il fascismo e il contesto bellico che ha portato agli episodi delle foibe.
Con una ferma opposizione alla decisione del Consiglio Comunale, il PRC richiama alla necessità di un’analisi storica rigorosa e critica, evitando di piegare il ricordo a strumentalizzazioni politiche.
Il comunicato
Nell'ultimo Consiglio Comunale la maggioranza di centro-sinistra ha accolto la mozione del centro-destra impegnando l'amministrazione comunale a organizzare ogni anno un evento sulle vittime delle foibe e ad affiggere una targa commemorativa.
Desta preoccupazione e sconcerto l'allineamento alla narrazione di centro-destra dell'intero Consiglio Comunale riguardo a una questione divisiva, di estrema delicatezza e rilevanza storica che include i crimini perpetrati dal nazismo e dal fascismo italiano nelle terre slave.Il Giorno del Ricordo, istituto nel 2004, è stato fortemente voluto dalle forze di destra di allora, per speculare su una vicenda drammatica e per creare un contrappeso al 27 gennaio e al 25 aprile. Ogni 10 febbraio siamo costretti ad assistere alla perpetua falsificazione della memoria. Ogni anno la storia viene riscritta, i carnefici diventano le vittime mentre gli oppressi diventano colpevoli. I numeri dei morti delle foibe usati come semplice strumento di propaganda aumentano o diminuiscono il piacere di chi scrive. Ora poche migliaia, ora diecimila ora quarantamila.
Eppure, la realtà storica parla di popoli, quelli slavi dell'Alto Adriatico, vessati e oppressi da un regime fascista che per anni ha vietato la loro lingua, la loro cultura e le loro tradizioni. Si parla del fenomeno del fascismo di confine, iniziato con stragi e violenze già nel 1919, ben prima della marcia su Roma. Si parla di rastrellamenti, incendi punitivi di villaggi e di migliaia di morti nei campi di concentramento italiani nel confine orientale, tra cui il tristemente noto campo di Arbe. Si parla di esecuzioni e rappresaglie legate al tremendo contesto bellico, inserite nel fenomeno della “resa dei conti”, vendute come un grande piano di sterminio anti-italiano. Come un presunto piano di pulizia etnica, dimenticando volontariamente che interi battaglioni dell'esercito di liberazione Jugoslavo erano composti da italiani. Dimenticandosi del distaccamento della Brigata Garibaldi attiva ed operante in Montenegro, al fianco dei partigiani jugoslavi.
Il Partito della Rifondazione Comunista di Ivrea si oppone al tentativo di mettere sullo stesso piano il fascismo e l'antifascismo, sovrapponendo e confondendo tragedie incomparabili come l'olocausto e le foibe. Deprechiamo dunque la decisione del consiglio comunale di appoggiare una sola narrazione, quella divisiva del centro-destra, fonte di continua tensione, quando si dovrebbe invece unire la popolazione italiana nel ricordo articolato di quella complessa vicenda. Per tutto questo facciamo le nostre parole dello storico Eric Gobetti quando dice: “Ho forti perplessità sui tentativi di creare una “memoria condivisa”, cosa oggettivamente molto difficile in situazioni di violenza estreme e di lunga durata. Ritengo più logico un riconoscimento dei rispettivi torti e delle rispettive memorie, senza necessariamente condividerne gli assunti o trovare una, spesso impossibile, mediazione.”
Circolo di Ivrea del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea