Valperga

Francisca non si ricandida il perché

Tra le motivazioni a farlo desistere anche l'emergenza sanitaria Covid-19

Francisca non si ricandida il perché
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Francisca non si ricandida e in un'intervista a Il Canavese spiega il perché non concederà il bis.

Francisca non si ricandida il perché

Gabriele Francisca, dopo 5 anni al servizio della cittadinanza, qual è il bilancio della vostra legislatura? Che Valperga lasciate in eredità al futuro primo cittadino?

«Il bilancio è molto positivo. Quando abbiamo finito di impaginare il giornalino di fine mandato, che abbiamo distribuito a luglio ad ogni famiglia valperghese, ci siamo accorti della notevole mole di lavoro che abbiamo fatto, al di sopra delle nostre aspettative iniziali, frutto di uno sforzo corale e delle tante deleghe date con profitto ad assessori e consiglieri. Adesso si profilano candidati sindaci accentratori e probabilmente disponibili a tempo pieno, ma accompagnati da supporti che faranno comparse in Consiglio comunale, con grosso pericolo per la tenuta nei 5 anni a venire. Lasciamo un paese con una migliore organizzazione negli uffici, con strade pulite e manutenute, un nuovo istituto scolastico comprensivo. Nei prossimi anni sarà fondamentale portare avanti la richiesta di finanziamento per 5 milioni di euro per la nuova scuola media, per cui noi lasciamo due livelli di progettazione: il preliminare ed il definitivo. Scartare questo impegno significherebbe distruggere un lavoro prezioso e rischiare di non avere più la scuola media in futuro qualora venisse dichiarata inagibile, cosa da non sottovalutare…»

Restyling degli impianti sportivi, asfalti, riqualificazione della Casa della musica, ristrutturazione della sala consiliare, scuole, promozioni artistiche… Qual è stato il suo/vostro più grande «successo» in questi 5 anni?

«Penso al progetto che partirà a settembre che, per colpa del Covid, vedranno i nostri successori finire, ossia la realizzazione di una parte della piazza laddove c’era il vecchio campo di calcio. Per questo abbiamo speso 300.000 mila euro (l’opera più costosa) e il tutto, una volta terminato, sarà funzionale a nuovi parcheggi e, mi auguro, al trasferimento del mercato dalla piazza antistante le scuole a quella nuova, risolvendo anche problemi di sicurezza scolastica. In futuro poi, se lo vorranno, si potrà raggiungere la scuola pure dalla nuova piazza evitando di intasare il centro storico, ma per questo dovranno agire sul piano regolatore con una variante cartografica, cosa che a noi hanno impedito di fare».

Che cosa avrebbe voluto fare e invece non ha potuto realizzare in questi 5 anni?

«Non ho particolare rimpianti, se non ci fosse stato il cambio di governo in Città metropolitana. Senza l’avvento dei 5 stelle avremmo potuto proseguire i marciapiedi per raggiungere in via Busano l’area industriale. C’è un mezzo impegno infatti a cofinanziare l’opera, anche se di fatto abbiamo visto solo il progetto e sentito tante parole».
I rapporti con le opposizioni cittadine non sono mai stati semplici. I toni spesso sono stati «aspri» e non sono mancate le «tensioni», a cominciare dalle centinaia di interrogazioni presentate dalla minoranza. Cosa non ha funzionato nella dialettica politica in Consiglio tra maggioranza e opposizione?
«Ci sono due modalità di fare politica in generale, una basata sulla trattativa e il confronto continuo, l’altra più intransigente, orientata a tirar dritto per la propria strada cercando di non perdersi in pericolosi compromessi. Se si deve fare il sindaco per forza è meglio scegliere la prima modalità, ma questo non è il mio caso. Delle opposizioni solo Sandretto era disponibile ad un dialogo ma di fatto ha sempre lavorato contro. Gli altri hanno declinato ogni invito sin dall’inizio e con i sordi non puoi parlare».

Perché ha deciso di non ricandidarsi per un secondo mandato?

«Ho deciso di non ricandidarmi perché mi sento inadeguato a gestire il paese in tempo di Covid. Forse altri lo sapranno fare meglio, ma il periodo del lockdown è stato molto intenso, il ruolo cambia e questo ha segnato la mia decisione finale».

Di cosa ha bisogno Valperga in futuro?

«In futuro Valperga ha bisogno di allargare i suoi confini per avere un assetto finanziario più robusto con più personale qualificato negli uffici. Per questo mi piacerebbe lavorare ad un ipotesi di fusione con i comuni che già condividono la convenzione della scuola media: San Ponso, Salassa e Pertusio. Insieme diventeremo il 5° comune canavesano e saremo in grado di ottimizzare i servizi con più vigili urbani, cantonieri e personale vario!»

Marocco, Sandretto, Buffo, Brunasso… a chi va l’endorsement di Francisca? Alla grossa fetta di elettorato che vi ha sostenuto 5 anni fa e magari non troverà a settembre una rappresentanza adeguata nell’urna cosa dite?

«Ognuno di noi voterà secondo coscienza. Certamente mi auguro che il nostro elettorato non dia fiducia a chi ci ha ostacolato e denunciato in questi anni senza mai proporre nulla di concreto. La Buffo ha una lista debole, ma vi sono tante giovani donne che potrebbero rivelarsi delle sorprese e poi lei ha avuto coraggio e carattere, caratteristiche che servono a fare il sindaco in questo paese difficile».

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