"Il Canavese non è considerato dalla Politica"
Più di un sindaco del Canavese è molto critico sull’attenzione della Politica con la «p» maiuscola verso il nostro territorio.
Più di un sindaco del Canavese è molto critico sull’attenzione della Politica con la «p» maiuscola verso il nostro territorio.
Gli amministratori del Canavese alzano la testa. Ultimamente più di un sindaco locale è parso molto critico sull’attenzione della Politica con la «p» maiuscola verso il nostro territorio. «Forse il mio difetto è esternare sui social quello che penso – spiega Giuseppe Pezzetto primo cittadino di Cuorgnè - In realtà esplicito quello che molti pensano, ma che una interpretazione errata del "politically correct" ti consiglierebbe di non dire. Il mandato che mi hanno attribuito i cittadini votandomi (cosa che non vale per altri ruoli politici ben più importanti) prevede che nelle scelte di chi amministra debba prevalere l'interesse del territorio amministrato e non l'appartenenza politica: noi amministratori locali dovremmo essere la cinghia di trasmissione con le Istituzioni e con gli organi politici superiori, a prescindere dal colore, delle istanze del territorio. E quella politica dovrebbe tenerne conto e trovare soluzioni che siano in grado di mediare le scelte e le decisioni». Sulla stessa lunghezza d’onda Maurizio Giacoletto, sindaco di Levone: «Sono in amministrazione e mi occupo della gestione della “cosa pubblica” sul territorio dal 1995. Il sindaco di Cuorgnè rimarca delle criticità e non posso che essere d’accordo con lui. In Canavese non si è fatto gioco di squadra nell’individuare nel recente passato delle figure chiave che rappresentassero la nostra zona in ambiti sovra comunali, dove le istanze che ci riguardano faticano ad arrivare. Questa scarsa rappresentanza non ha certo giovato allo sviluppo della nostra area».
State dicendo che il Canavese non viene considerato?
«Credo sia evidente a tutti, che zone del Piemonte con una forte rappresentanza politica (Cuneese) sono in grado di ottenere soluzioni adeguate ai problemi dei loro territori, senza rappresentanza difficilmente si preoccuperanno di venire a chiedere al Canavese: di cosa avete bisogno ? – aggiunge Pezzetto - Ribadisco, prima viene il territorio e poi l'appartenenza. Sulla vicenda della nuova tratta della Metropolitana, per non perdere i finanziamenti di una infrastruttura utile ai cittadini di Torino, i parlamentari dei diversi schieramenti si sono compattati pur mantenendo le loro distinte apparenze politiche: ecco questo dovrebbe essere il modello, che dovremmo prendere ad esempio». Una poca considerazione che è anche frutto della legge elettorale per Giacoletto: «Con il sistema elettivo attuale il parlamentare ha un mandato che gli viene dal partito, mentre con il maggioritario, gioco forza, la rappresentanza e il rapporto col territorio dove si dovevano cercare i voti pesava molto di più. Non giudico le persone scelte dai grandi schieramenti, dico solo che non c’è più il collante col territorio e che nell’individuazione dei rappresentanti da candidare manca la concertazione con gli amministratori locali e il relativo tessuto sociale».
Voi vi sentireste di rappresentare il territorio?
«Non ho mai nascosto le mie ambizioni, e certamente non sono l'unico amministratore che potrebbe ambire a rappresentare il Canavese, ma dobbiamo essere onesti: la legge elettorale difficilmente eleggerà rappresentanti scelti dai cittadini – puntualizza Pezzetto - Con questo sistema si proporranno dei nomi concordati a tavolino e piazzati nelle posizioni utili. Non verranno certamente a chiederci: chi vorreste proporre ? Al massimo ci verranno proposte posizioni da "riempi lista", perfettamente inutili allo scopo di rappresentare il territorio, ma utili a raccogliere consensi e quindi voti». Serve uno scatto in avanti anche a livello culturale per Giacoletto: «La mia disponibilità a lavorare per il bene del Canavese e per far crescere il territorio c’è sempre, indipendentemente dalla candidatura. Lo ripeto, la candidatura perfetta al fine di portare risultati concreti è quella concertata che nasce dal basso».
Questo disagio è soltanto vostro oppure è condiviso ?
«Direi che è molto presente tra i Sindaci del territorio in modo trasversale: come dicevo precedentemente, le forze politiche devono ricordarsi del Canavese non solo con l'approssimarsi delle tornate elettorali, devono rendersi conto che il clima è cambiato e che anche le formiche nel loro piccolo si possono incazzare – specifica Pezzetto - Credo che dopo questa intervista le possibilità di una mia eventuale candidatura saranno ridotte a zero, ma dico quello che molti pensano. Non si tratta di populismo, ma di realismo». La chiosa è di Giacoletto: «E’ una situazione trasversale di disagio, che non riguarda una sola area politica. Se vogliamo contare di più di così bisogna imparare a condividere e a mettere insieme le forze».