Il Capirone resta dov’è, ma sarà ristrutturato
La soluzione scelta dall’Amministrazione prevede un investimento da oltre 10 milioni di euro per una struttura da 120 posti letto

Il Capirone resta dov’è, ma sarà ristrutturato
Il progetto
Un nuovo Capirone? No, ristrutturazione dell’attuale e ampliamento con sopraelevazione. La Giunta del Comune di Leinì ha dato il via libera al progetto di riqualificazione e ampliamento della Rsa «Ex Infermeria Capirone», dopo aver approvato il documento di fattibilità di una delle tre alternative progettuali redatte dall’architetto incaricato. La soluzione scelta dall’amministrazione comunale prevede un investimento di oltre 10 milioni di euro per una struttura che sarà in grado di accogliere 120 posti letto.
La decisione
La Giunta leinicese ha espresso la propria preferenza per la ristrutturazione e l’ampliamento, scartando altre due ipotesi alternative proposte dall’architetto incaricato Giovanni Pierro: il mantenimento dello status quo o la demolizione e costruzione di un nuovo edificio su due livelli. Alla fine, la giunta ha scelto la ristrutturazione e l’ampliamento, che porterà la struttura attuale su quattro livelli. La giunta ha motivato la scelta della soluzione della riqualificazione dell’edificio attuale (anziché la demolizione e la ricostruzione da zero) per alcuni fattori che sono diventati determinanti per l’assunzione della decisione.
I motivi
In primo luogo, l’attenzione alla salvaguardia delle aree verdi esistenti; per la giunta è un elemento fondamentale al fine di garantire la qualità della vita degli ospiti e quindi imprescindibile. Un altro aspetto determinante, che ha fatto propendere per la decisione assunta è l'integrazione dell’intervento nel contesto architettonico esistente, evitando stravolgimenti eccessivi. Infine, l’impatto economico ha avuto il suo peso: la scelta effettuata dall’amministrazione sarebbe meno dispendiosa, di oltre 6,5 milioni di euro, rispetto alla demolizione e ricostruzione, e dovrebbe garantire 40 posti letto in più (120 contro 80).
L'opzione dell'abbattimento
Dal canto suo, l’opzione dell’abbattimento del Capirone e la sua ricostruzione avrebbe garantito una distribuzione ottimale funzionale degli spazi, oltre a restituire una struttura decisamente più moderna e in linea con i nuovi standard che privilegiano la distribuzione dei servizi e delle camere al massimo su due piani anziché su più livelli. La delibera è quindi stata dichiarata immediatamente eseguibile per consentire l'invio della documentazione alla Regione Piemonte ed evitare così di perdere l’accreditamento dei posti letto che era stato concesso dall’ente superiore su richiesta dell’amministrazione Pittalis.