Martino Zucco Chinà presenta la sua candidatura a sindaco di Rivarolo
«C’è un vuoto popolare e moderato da colmare: per questo mi candido»
Martino Zucco Chinà presenta la sua candidatura a sindaco di Rivarolo. «C’è un vuoto popolare e moderato da colmare: per questo mi candido».
Martino Zucco Chinà presenta la sua candidatura a sindaco di Rivarolo
Dopo gli annunci delle candidature a sindaco di Claudio Agnese e di Helen Ghirmu, rispettivamente per il centro-destra e il centro-sinistra, il quadro è (quasi) completo: anche Martino Zucco Chinà ha ufficializzato la propria scelta di correre per il «trono» di primo cittadino a Rivarolo. Lo ha fatto dopo essersi smarcato dall’ex collega di gruppo consiliare Fabrizio Bertot e aver mostrato interesse e vicinanza, anche attraverso le colonne de Il Canavese, a nuovi soggetti politici come l’associazione Rivarolo al Centro di Francesco Cerutti.
Biografia
Qualche breve cenno biografico. 64 anni, rivarolese Doc, Martino Zucco Chinà nasce e si forma politicamente nella Prima Repubblica («faccio parte di una generazione cresciuta a pane e politica», dice), iscrivendosi da giovane al Partito Liberale Italiano, forza per la quale si candida due volte (nel 1980 e nel 1985) alle amministrative senza riuscire però a venire eletto. Nel 1990, in sostituzione a un assessore dimissionario per impegni lavorativi, entra in Giunta per la prima volta come delegato all’Ambiente. Poi arriva il ‘94 e l’onda di Tangentopoli spazza via le vecchie formazioni politiche, compreso il Partito Liberale: «In quegli anni però non fui convinto dal progetto di Forza Italia, e per un decennio uscii dalla vita amministrativa per dedicarmi all’impegno professionale come direttore di una sede Ciac», racconta. Nel 2003 si ricandida con la lista Riparolium guidata da Bertot, sotto il cui «governo» diviene assessore all’istruzione. Dopo il difficile periodo del commissariamento decide di correre per il ruolo di sindaco, in una situazione senza dubbio molto complicata, «con la soddisfazione di aver portato la lista al secondo posto». Appoggia ancora Bertot nel 2019, entrando nel parlamentino come consigliere di minoranza ed uscendovi un paio d’anni dopo per andare a dirigere un grande ente formativo nazionale, e passando il testimone ad Aldo Raimondo. E arriviamo all’oggi. I tempi sono maturi per un «rientro in scena» da protagonista alla guida di una squadra dal nome e simbolo del tutto inediti (e i cui volti e candidati saranno presentati prossimamente): “Noi Rivarolo”.
La candidatura
«Il nome riflette uno dei motivi per cui ho deciso di candidarmi - spiega Zucco Chinà -, ossia quello di tentare di coniugare inclusività ed identità, cioè la storia e le tradizioni di Rivarolo». Anche Chinà, come ha fatto anche Agnese, si richiama alla necessità di un approccio moderato: «Osservando ciò che stava emergendo in vista delle prossime elezioni come cittadino non mi convinceva particolarmente, sentivo ci fosse un vuoto di rappresentatività popolare da colmare, un vuoto anche dal punto di vista della moderazione dei toni e dell’equilibrio nell’individuazione dei problemi. La buona amministrazione della città passerà anche da un rapporto equilibrato tra le future maggioranza e minoranza». Tra le ragioni della candidatura, ve n’è anche una squisitamente pragmatica: «A giugno andrò in pensione e avrò quindi la possibilità di mettermi a disposizione di Rivarolo perché i cittadini possano avere un sindaco a tempo pieno, che si possa trovare da lunedì a venerdì a Palazzo Lomellini ma anche per strada. Vivo la società rivarolese fin da quando ero bambino, conosco i rivarolesi e soprattutto i rivarolesi conoscono me, sanno cosa aspettarsi da parte mia. L’intento è poi anche quello di ridurre l’astensionismo, dato che parlando con molti cittadini mi è stato detto “Se non ti candidi tu, non vado neanche a votare».
Il programma
Zucco Chinà fissa poi uno dei capisaldi che guideranno questa esperienza elettorale ed eventualmente amministrativa: «Questa lista non risponde a istanze di tipo partitico, ma è una lista di persone, di competenze, di gente appassionata che in un momento così difficile trovano ancora la volontà di mettersi in gioco. Come spesso dico, le buche sulle strade, la funzionalità e la sicurezza degli edifici pubblici, e tanti altri servizi e fabbisogni non sono né di destra, né di sinistra né di centro». Sui temi del programma elettorale ancora massimo riserbo, sebbene una cosa sia già chiara: «La questione Lodo Asa sarà determinante». C’è, infine, il problema del rapporto con l’ipotetica quarta lista, quella di Marina Vittone: «Stiamo interloquendo - rivela Zucco Chinà -. Io di Vittone ho una grande considerazione per quanto riguarda il suo impegno e alcune delle competenze che ha esibito. Credo si possano trovare ragionevolmente i presupposti per una collaborazione. Fermo restando che la lista Noi Rivarolo è completa e i giochi sono pressoché fatti, l’unica variabile rimasta può essere l’accordo con Vittone». Se questa «variabile Vittone» entrerà o meno nel percorso di Chinà, lo si saprà nei prossimi giorni, assicura il candidato.