Mauro Fava e Claudio Leone (Lega) sul Dpcm Natale: «Festività in solitudine per chi abita nei piccoli comuni»
«Chiamiamo le cose con il loro nome: è una stupidaggine bella e buona».
Mauro Fava e Claudio Leone: «Diciamo “no” allo stupido divieto di spostarsi dal proprio Comune il giorno di Natale. E’ una norma che non ha alcun senso, salvo quello di costringere tante persone a trascorrere la festività in una triste solitudine».
Mauro Fava e Claudio Leone (Lega) sul Dpcm Natale
Fa discutere la norma contenuta nell’ultimo Dpcm, che vieta gli spostamenti al di fuori dei confini comunali il giorno di Natale. Il presidente della Regione Alberto Cirio ha scritto al capo del Governo, chiedendogli di rivedere una regola che è palesemente discriminatoria nei confronti degli abitanti dei piccoli Comuni. Una protesta condivisa e supportata dai rappresentanti canavesani della Lega in Consiglio regionale.
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«Una stupidaggine bella e buona»
«Chiamiamo le cose con il loro nome: è una stupidaggine bella e buona – commenta Mauro Fava – Non ha alcun senso e non ha niente a che vedere con l’emergenza Covid. Anche perché dovrebbero spiegarmi cosa cambia se una persona va a pranzare dai suoi parenti il 20 dicembre, piuttosto che il 25. Nel primo caso è "sconsigliato", nel secondo è vietato. Cos’è, un virus a targhe alterne, che colpisce un giorno no e l’altro sì? E’ un’idiozia completa. Di tutte le scempiaggini inventate da Conte e dal suo esercito di “esperti” questa è veramente la più incredibile. E l’unico risultato che otterrà, sarà solo quello di costringere tante persone a trascorrere il peggior Natale della loro vita in una triste solitudine».
«Accanirsi così contro le persone...»
«E’ demenziale pensare di mobilitare le forze di polizia su scala nazionale per vietare ai parenti di ritrovarsi per celebrare una tradizione sacra come il Natale – aggiunge il consigliere rivarolese Claudio Leone – Accanirsi così contro le persone, che già hanno vissuto un anno terribile per colpa della pandemia e degli effetti che ha causato non solo sul lato sanitario, ma anche su quello economico, rovinando anche un appuntamento tradizionale come il pranzo di Natale, è inqualificabile. Ad essere più colpiti sono poi i residenti dei piccoli e piccolissimi Comuni, soprattutto gli anziani. Noi della Lega diciamo fermamente “no” a un divieto che non ha alcun senso di esistere».