Castellamonte

Mazza replica alle accuse anonime di conflitto di interessi: «Insensate»

La lettera dall’autore ignoto è già stata consegnata dal sindaco al maresciallo dei Carabinieri

Mazza replica alle accuse anonime di conflitto di interessi: «Insensate»
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Mazza replica alle accuse anonime di conflitto di interessi: «Insensate». La lettera dall’autore ignoto è già stata consegnata dal sindaco al maresciallo dei Carabinieri.

Mazza replica alle accuse anonime di conflitto di interessi: «Insensate»

Pesanti accuse di conflitto di interessi, subito respinte al mittente (peraltro ignoto). Negli ultimi giorni si è diffusa una lettera anonima indirizzata, tra gli altri, al Consiglio comunale di Castellamonte (oltre che alla redazione de Il Canavese) che accusa il sindaco Pasquale Mazza di aver gestito in maniera “interessata” l’affaire palo di Filia, sostenendo che i proprietari del terreno individuato dall’azienda Inwit per la costruzione della torre per le telecomunicazioni fossero imparentati con il primo cittadino, e che lo stesso tecnico comunale che ha seguito il progetto fosse un famigliare di un «caro amico di partito».

Controaccuse

Ciò che viene insinuato nella lettera, insomma, è che Mazza avrebbe in qualche modo spinto per l’edificazione dell’impianto in quel perimetro della frazione in modo da poter «portare a casa» i soldi dell’affitto. La replica del sindaco non è tardata ad arrivare. «Ho provveduto a far avere una copia della lettera al maresciallo dei Carabinieri - è il primo commento di Mazza - Siccome non si riesce a scalfire né la mia onestà né il fatto che io e l’Amministrazione stiamo cambiando la città, si usano questi metodi poco corretti per attaccarmi. Ma i cittadini di Castellamonte sanno benissimo come sono fatto».

Affitto da 150 euro al mese

Passiamo al merito: «Sì, quei terreni sono di proprietà di persone vicine alla mia famiglia: tutti a Filia sanno chi sono. Dal contratto con Inwit prenderebbero 3000 euro lordi annui, circa 1800 euro netti, cui va sottratta l’Imu: stiamo parlando di 150 euro al mese, cifre irrisorie che non cambiano la vita. I proprietari avevano accettato la proposta dell’azienda non per soldi, ma perché erano convinti di rendere un servizio alla comunità di Filia. E in ogni caso io non c’entro nulla e non avrei preso un centesimo». Il primo cittadino chiarisce anche la voce relativa al tecnico comunale: «L’insinuazione è relativa al fatto che il professionista in questione è parente di un consigliere regionale, ma è stato candidato con una coalizione opposta, al Comune di Ivrea. Per questo l’accusa non ha senso. Non c’è nulla da nascondere».

Smentite

Ma a smentire la lettera anonima, secondo Mazza, sono i fatti: «Primo: il regolamento per l’insediamento degli impianti di telecomunicazione andava fatto da tempo, anzi da anni, e siamo la prima maggioranza che se ne è occupata. Secondo: la posizione dell’Amministrazione è chiara e gli abitanti di Filia lo hanno capito; noi intendiamo dotare la frazione di buona connessione e allo stesso tempo far sì che il palo venga posizionato in un sito consono all’ambiente circostante (e iniziamo a vedere aperture da parte di Inwit in questo senso). Terzo: che io non sia una persona avida di denaro lo dimostra il fatto che non abbia mai richiesto un rimborso spese per i miei viaggi istituzionali, e questo si può verificare».

Infine, una nota a margine: «Io ho fatto dieci anni di opposizione mettendoci sempre la faccia. Gradirei che i cittadini che hanno qualcosa da dirmi lo facciano in maniera trasparente, perché non c’è niente di male nel dire ciò che si pensa. La lettera anonima è un mezzo deprecabile e da codardi».

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