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Mensa scolastica a Nole, scontro in Consiglio sulle tariffe Isee: l’opposizione chiede riduzioni per le famiglie

I consiglieri di opposizione hanno ribadito la necessità di aggiornare le tariffe per le famiglie Mensa: pasti in linea, ma non l’Isee Il sindaco: «Siamo tra i Comuni che applichiamo i costi più bassi. A pranzare si può anche andare a casa»

Mensa scolastica a Nole, scontro in Consiglio sulle tariffe Isee: l’opposizione chiede riduzioni per le famiglie

Mensa scolastica a Nole, scontro in Consiglio sulle tariffe Isee: l’opposizione chiede riduzioni per le famiglie. Nel dibattito consiliare il gruppo “Nole Sì” contesta l’attuale sistema di agevolazioni: troppi utenti pagano la quota intera. Il sindaco Bertino difende le scelte dell’amministrazione.

Mensa scolastica a Nole, scontro in Consiglio sulle tariffe Isee

Il costo della mensa scolastica torna al centro del confronto politico a Nole, dove durante l’ultimo Consiglio comunale i consiglieri di minoranza hanno sollevato forti perplessità sulle fasce Isee applicate al servizio. Più che il prezzo del singolo pasto, a preoccupare l’opposizione è il meccanismo delle riduzioni, ritenuto troppo restrittivo e poco accessibile per molte famiglie.

La copertura

Il servizio mensa rientra tra quelli “a domanda individuale” e presenta una copertura dei costi pari all’85,34%, un dato considerato positivo per il bilancio comunale ma meno favorevole per i nuclei familiari. A evidenziarlo è stata la consigliera Valeria Castellar del gruppo “Nole Sì”, secondo cui le soglie Isee attualmente in vigore non rispondono più alle reali esigenze dei cittadini. Castellar ha ricordato come la copertura sia cresciuta sensibilmente rispetto all’anno precedente, passando dal 75% del 2025 a oltre l’80% nel 2026, elemento che – a suo avviso – dovrebbe consentire una revisione al ribasso delle tariffe.

I numeri

I numeri forniti in aula rafforzano la posizione dell’opposizione: su 345 utenti complessivi, ben 273 versano la quota piena, pari al 76% del totale. Solo 32 famiglie usufruiscono di una riduzione legata a un Isee sotto i 10 mila euro, mentre 50 beneficiano dello sconto per il secondo figlio. In sostanza, appena il 10% degli utenti non paga la tariffa intera, una percentuale giudicata troppo bassa e indicativa della necessità di intervenire.

Il sindaco Luca Bertino

A rispondere è stato il sindaco Luca Bertino, che ha precisato come tra il 2026 e il 2027 il costo del pasto aumenterà di 13 centesimi, incremento che sarà assorbito dal Comune senza ricadute sulle famiglie. Il primo cittadino ha sottolineato che non sono previsti aumenti per l’utenza e che il prezzo di 5,50 euro a pasto si colloca nella media rispetto ai Comuni limitrofi. Bertino ha inoltre ricordato che il servizio non è obbligatorio e che, in alternativa, i genitori possono riportare i figli a casa per il pranzo.

Proprio quest’ultima affermazione ha riacceso la polemica. Castellar l’ha definita grave, leggendo in quelle parole una scarsa attenzione verso le difficoltà economiche delle famiglie, soprattutto di quelle con più figli in età scolare. Un tema che, con ogni probabilità, continuerà a far discutere anche nei prossimi mesi.