Mozione pro-Pal in Consiglio, la maggioranza dice no. Il sindaco Martino Zucco Chinà: “La mia Palestina è il Lodo Asa”.
Mozione pro-Pal in Consiglio
Prima ancora che studenti e un pezzo di società civile di Rivarolo scendessero in piazza venerdì mattina per dimostrare la propria solidarietà al popolo palestinese, il consiglio comunale si era già acceso (verbalmente, ovviamente) sulla questione. A porre il tema sul tavolo la lista d’opposizione «Energia per Rivarolo» con una mozione ad hoc. «Mi rivolgo a tutti i colleghi consiglieri affinché esprimano un personale e libero voto di coscienza, al di là di schieramenti, appartenenze o direttive», è l’incipit della capogruppo Helen Ghirmu. «Un voto di coscienza per fermare con azioni concrete lo scempio della distruzione di Gaza attuata, in spregio al diritto internazionale, dal governo israeliano dove si sono per mesi bombardati case, ospedali, scuole e dove i carri armati israeliani hanno sparato sulla popolazione civile, deportata e inerme causando più di 65.000 vittime. Non si può rimanere in silenzio davanti a questa tragedia». E non tacere, significherebbe alzare la mano ed esprimere un «voto favorevole al riconoscimento dello Stato di Palestina, già espresso dalla stragrande maggioranza delle nazioni, ad eccezione di Stati Uniti e pochissimi altri stati tra i quali l’asse Germania-Italia-Giappone».
“Anche i Comuni possono fare la loro parte”
Ma non solo. «Anche i Comuni possono avere un ruolo attivo e svolgere nei confronti degli organi centrali dallo Stato e delle Regioni, in sintonia con la nostra Costituzione, iniziative che esulano dalla mera amministrazione locale e possono quindi decidere di avere una condotta propositiva nell’interesse dei diritti dell’uomo e dell’autodeterminazione dei popoli». Ghirmu conclude: «Un voto in linea con quanto espresso dal nostro Statuto all’articolo 2, comma J, che recita testualmente “Il Comune ispira la sua azione al principio di promozione di una cultura di pacificazione e di cooperazione internazionale».
Proposta bocciata
Appello, però, che cade nel vuoto, o meglio, non supera lo sbarramento del voto. E a spiegare il perché è lo stesso sindaco di Rivarolo, Martino Zucco Chinà. «Nella mia esperienza di consigliere di opposizione, o minoranza se preferite, non ho mai presentato una mozione; non solo di carattere politico, ma in generale, non ho mai usato quello strumento. Dal mio punto di vista la minoranza deve controllare l’operato dell’Amministrazione e proporre rimedi e soluzioni di questioni di tipo locali. Per questo rigettiamo quella che è una mozione assolutamente politica, tra l’altro molto vicina alle tesi del Pd e facilmente riconoscibile che va in contraddizione con l’altra nostra scelta di campo». Ovvero? «Abbiamo formato fin da subito una lista civica, che all’interno ha posizione variegate, ma che è comunque coerente nel suo discorso solo amministrativo, rifiutando aprioristicamente tutti gli argomenti di tipo politico». Infine. «A titolo squisitamente personale, aggiungo: la mia Palestina è il lodo Asa. La mia striscia di Gaza è il Vallesusa, la mia Flotilla è il Ciss 38 o le case Atc. Mi voglio confrontare su questi temi e non su altri: chi mi ha dato il consenso mi ha chiesto questo e non altro». Caustica, sul punto, Ghirmu: «Così si dichiara ufficialmente il decesso del consiglio comunale di Rivarolo. Da domani gli interventi sulla città non li sceglieranno più gli assessori, diamo il via ai sondaggi sui social!».