Nuove verità sulla casa con in giardino una discarica abusiva
Lite tra il sindaco Alberto Rostagno e il consigliere Fabrizio Bertot sulle responsabilità delle azioni da compiere per risolvere il problema.
Nuove verità sulla casa con in giardino una discarica abusiva e adesso il sindaco vuole chiedere un mandato alla Procura per entrare dentro l'abitazione.
Nuove verità sulla casa
«Chiederemo un incontro con tutte le forze in gioco in questa storia per chiedere alla Procura un mandato per poter accedere all’interno di quella abitazione e verificare come sia realmente dentro». Il monito è di Alberto Rostagno e il riferimento è al caso dell’unità abitativa in Borgata Vittone di Canton Baudini dove, dopo diverse segnalazioni, è stato scoperto un deposito di materiali pericolosi, nella fattispecie «batterie di auto esauste lasciate sul terreno senza alcuna protezione». Ad ogni consiglio comunale, l’ultimo quello di lunedì 27 novembre, se ne conosce un pezzetto in più di questa storia che si trascina dalla scorsa estate; «Anche di più» sottolinea il consigliere Bertot che ha riportato il tema al centro del dibattito politico (e che dibattito!) con una precisa interrogazione. Questa volta, però, la richiesta non tende a capire solo se dal punto di vista edilizio vi siano delle irregolarità, ma anche (e soprattutto) il carico «sociale» che persiste su quell’unità abitativa. Dopo il riassunto delle puntate precedenti (Rostagno ripete con liturgica precisione i sei sopralluoghi precedenti), il sindaco arriva alla strettissima attualità.
Nuovo sopralluogo
«Proprio in questi giorni, il 24 novembre, c’è stato un nuovo sopralluogo a cui oltre alla ricerca di eventuale inquinamento ambientale abbiamo aggiunto anche il nuovo aspetto, quello del carico ambientale e dell’abitabilità», spiega il primo cittadino. «Purtroppo, però, i residenti non erano in casa ed è arrivata, dopo che le forze dell’ordine l’hanno rintracciata, la sorella del proprietario dell’immobile. Pertanto, sono state valutate solo le aree esterne e un’unica stanza interna, perché questa signora non aveva titolo per mostrare le altre. Mancava un mandato della Procura per farsi aprire le altre stanze e vedere cosa ci fosse dentro; per ovviare faremo in modo che un magistrato autorizzi i carabinieri a poter esaminare il luogo. L’ufficio tecnico nella sue relazione indica un’unica stanza-abitazione, aggiungendo che quell’utilizzo però è “abusivo” avendo rilevato delle criticità: canna fumaria che non scarica sul tetto (a breve verrà emessa una nuova ordinanza, ndr) e di fatto è stato riscontrato un uso improprio di quello che di fatto è un deposito: sarà possibile fare un cambio destinazione d’uso (da garage ad abitazione) con una sanatoria, ma che ancora non è stata presentata. In quell’alloggio, comunque, dalle dimensioni e da quanto riscontrato ci possono stare tre adulti, mentre attualmente, dai dati dell’anagrafe, risultano residenti 4 minori, più tre adulti». Ed è lo stesso sindaco ad ammettere che «non abbiamo il pieno controllo della situazione proprio perché non è stato possibile accedere a tutto il complesso (altre due camere, cucina e soggiorno, ndr) e pertanto chiederemo di poter entrare con un mandato della Procura».
Vicini scomodi
Il dibattito si accende quando prende la parola Fabrizio Bertot che sta portando avanti in sede consigliare le istanze della borgata che con l’arrivo dei «vicini scomodi» hanno perso la loro tranquillità. «Sa, sindaco, ho difficoltà ad affrontare il tema con lei», è l’incipit del capogruppo di Riparolium. «Ho difficoltà perché lei, si offende subito non appena si prova a metterla di fronte alle sue responsabilità. Ma provo a non farlo. Dal mio punto di vista lei non è consapevole di quelli che sono i suoi doveri. Il suo incedere è stato tutto un.. “Io ho avvisato”, “Io ho mandato”, “Io ho detto” … ma lei in quella Borgata è mai andato a vedere, parlare: farsi vedere? No. Ed è un fatto grave questo. Perché lei è il responsabile della sicurezza. Ci sono dei minori ha detto, ben quattro, i servizi sociali sono stati informati?». Ma lì non «c’è un problema di sicurezza, le questioni sono altre», ribatte Rostagno. «Si sbaglia sindaco, lì, il problema è serio. Lo sa che quello stabile non è agibile?». Ed è uno dei colpi di scena della serata. «Il documento a cui ti riferisci tu è di soli quattro giorni fa, una perizia saltata fuori in queste ore dal Tribunale su cui non abbiamo ancora avuto modo di lavorare. E sui minori sì, abbiamo avvisato i servizi». La chiusura è di Bertot: «Quello che sto cercando di farle capire è che da un certo punto di vista, non deve solo segnalare, ma anche risolvere. Lì, si doveva intervenire subito, quando è stato sottoposto il problema. Si muove solo su segnalazione, non prende un’iniziativa che sia una».
Rivarolo, Consiglio comunale
Rivarolo, Consiglio comunale
Rivarolo, Consiglio comunale