LA RISPOSTA DEL SINDACO

Polemica a Cuorgnè: al centro i bagni pubblici di piazza Martiri

Polemica a Cuorgnè: al centro i bagni pubblici di piazza Martiri
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Polemica a Cuorgnè attorno al costo eccessivo dei bagni pubblici di piazza Martiri della Libertà.

Polemica a Cuorgnè

Puliti sono puliti. Complessivamente, anche ben tenuti. Ma costano. Tanto, anzi troppo per qualche abitante del paese delle due torri che ha scatenato in questi giorni una vivace polemica sul bagno autopulente che si trova a due passi dal giardino pubblico Esperanto, nella centralissima piazza Martiri della Libertà. Pallottoliere alla mano, i servizi igienici cuorgnatesi «gravano» sulle casse comunali per circa sei mila euro all’anno. L’acquisto e il posizionamento del moderno WC è costato 21mila euro, oltre l’Iva al quattro per cento. Mentre l’incasso negli ultimi 12 mesi è stato di appena 500 euro.

La risposta del sindaco

Sulla querelle «costi-ricavi» per il «bagno pubblico» di piazza Martiri della Libertà è intervenuto a strettissimo giro di posta anche il primo cittadino di Cuorgnè, Giuseppe Pezzetto che ha puntualizzato: «Più che una polemica direi una visione distorta del concetto di servizio pubblico e una superficiale analisi dei dati economici».
Si spieghi meglio...
«Intanto partiamo dal presupposto che siamo partiti da una giusta richiesta dei cittadini, degli operatori economici che frequentano il mercato e delle famiglie che si recano al vicino parco giochi, ed ultimo ma non ultimo evitare scene poco edificanti. Quindi abbiamo operato in tal senso dando risposta alle sollecitazioni ben sapendo che i ricavi non avrebbero coperto i costi di gestione, il servizio pubblico per definizione deve avere una visione economica diversa, non abbiamo inserito un bagno pubblico per avere un ricavo economico ma bensì sociale (complicato da valorizzare economicamente)».

I costi però ci sono...

«E’ evidente che l’erogazione di un servizio pubblico preveda dei costi, il dato di cui si è parlato tra le altre cose si riferisce al previsionale 2020, detto questo abbiamo stimato un costo (tempo/ore) dedicato dal nostro personale per la gestione, un costo dei prodotti di consumo, e un costo di assistenza tecnica essendo la struttura automatizzata. Se guardiamo il solo aspetto economico e non sociale le alternative sarebbero (avendo già ottimizzato la gestione) chiudere il servizio o aumentarne il costo senza migliorare il servizio, come se si aumentasse il costo del giornale senza dare nulla di più al lettore. La nostra scelta è garantire il servizio come richiesto e come fatto in questi anni».

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