Rivarolo 2025: il sindaco Martino Zucco Chinà traccia la rotta per il nuovo anno
Infrastrutture strategiche, rilancio urbano e una Rivarolo più moderna e inclusiva
Rivarolo 2025: il sindaco Martino Zucco Chinà traccia la rotta per il nuovo anno. Infrastrutture strategiche, rilancio urbano e una Rivarolo più moderna e inclusiva.
Il sindaco Martino Zucco Chinà traccia la rotta per il nuovo anno
Sei mesi dopo il suo insediamento, il sindaco di Rivarolo Canavese, Martino Zucco Chinà, si prepara a un 2025 ricco di sfide e opportunità. Nell'intervista che abbiamo realizzato con lui il primo cittadino traccia un bilancio del periodo di rodaggio e illustra le sue priorità per il futuro: infrastrutture strategiche, rilancio urbano, valorizzazione del mondo scolastico e un nuovo approccio amministrativo. Tra grandi progetti, manutenzioni essenziali e attenzione ai bisogni della comunità, il sindaco condivide la sua visione per trasformare Rivarolo in un centro più moderno e attrattivo.
L'intervista
Sindaco Martino Zucco Chinà, partendo dal presupposto che sono passati sei mesi dal suo insediamento e questo anno lo inizia con una velocità iniziale data dallo slancio di questo periodo di «rodaggio» che si è concluso con il bilancio di previsione appena licenziato, politicamente parlando, che 2025 sarà?
«Innanzitutto, mi faccia rivolgere un augurio di buon anno a tutti i suoi lettori e a lei. Per quanto mi riguarda, il 2025 si apre con un inevitabile cambio di “vision” per il mio Comune, con uno slogan, volutamente polemico, che recita: “Dimenticare Ivrea”. Nel senso. Salvo auspicatissimi ripensamenti dell’ultima ora, tra lo scellerato cambiamento della scelta sul luogo del Nuovo Ospedale del Canavese in zona Montefibre e il naufragio procedurale del progetto Ponte Preti si accentua sempre di più la percezione della distanza tra Rivarolo e Ivrea. Quindi, in termini di servizi sanitari e di infrastrutture viarie e ferroviarie sarà indispensabile che Rivarolo e l’Alto Canavese ottengano fin da subito concreti risarcimenti che rendano l'economia e la qualità della vita meno dipendenti dalle dinamiche dei territori confinanti e più rispettose delle esigenze delle nostre popolazioni. Per questo motivo, anche in chiave domestica, dovremo dimostrare che la vivacità che il comune ha messo in mostra nei primi sei mesi di mandato non è frutto di un innamoramento temporaneo, ma un patto di forte collaborazione tra l’amministrazione e gli stákeholder istituzionali, economici e associativi con iniziative e opere su tutti i fronti aperti di competenza comunale».
Rivarolo e le grandi sfide del 2025. Quale opera è la più realistica, e se non realizzabile almeno “canteriabile”, che si sente di poter “promettere?
«Mi permette, prima, di precisare un concetto?».
Certo.
«Se si parla di grandi sfide, oggigiorno, dobbiamo necessariamente ricondurle ad una logica di volontà e di sinergie pubblico - private e non esclusivamente in capo ad una singola amministrazione comunale. Nel mio operato, comunque, preferisco distinguere tra opere strategiche (quelle che trasformano in meglio il volto di una città) e quelle tattiche che consentono ad una città di stare al passo con le esigenze fondamentali della popolazione».
E scendendo in verticale su Rivarolo?
«In questo senso, l'avvio dei lavori per la riqualificazione urbana dell'area ex Salp è una grande sfida con connotazioni strategiche dati dal luogo e le dimensioni delle opere che partiranno in primavera. L'altra grande sfida, invece, è naturalmente il recupero di tutta l'area dell'ex Vallesusa, che certamente potrà avvenire con tempistiche diverse, perché diverse sono le proprietà con cui portare avanti complesse interlocuzioni e negoziazioni, ma sulla base di un disegno organico e sostenibile. Con tutto il realismo di un canavesano, non mi sento di predire date o scadenze, ma di promettere tutto l’impegno a questo scopo delle mia maggioranza».
Nel “passaggio” di un suo intervento in Consiglio comunale ha puntato l’attenzione sul mondo della scuola, da cui lei proviene: quali sono le potenzialità di Rivarolo? Come pensa di mettere a fattor comune il mondo scuola e la Città?
«Sono decenni che Rivarolo, come quasi tutte le Città, ha perso in termini di Pil e soprattutto di addetti, le sua produzione industriale. Rimangono delle straordinarie eccellenze, ma, per l'appunto, sono straordinarie. Chiuso il Valle Susa, la Eaton e la Salp oggi in città il maggior numero di dipendenti è direttamente occupato nella scuola (pubblica o paritaria, dell'asilo nido alle superiori) compreso il Cpa e la formazione professionale. A “spanne”, conto 400 insegnanti per 4000 utenti di età che varia dai sei mesi ai vent'anni. Dunque, un mondo che ne alimenta un altro fatto di servizi commerciali, trasporti, aggregazioni sociali e sportive. Compito dell'amministrazione è, non solo di mantenere, ma di migliorare le condizioni di interdipendenza virtuosa tra i servizi scolastici e tutti gli altri della “catena sociale”. Il costante decremento delle nascite mette a rischio questo ecosistema così importante per Rivarolo. Invertire la rotta sarebbe un'operazione miracolistica, occorre quindi rendere le scuole rivarolesi sempre più appetibili non solo per i residenti stessi, ma anche per quelli di altri comuni fino alle porte di Torino. Quindi, scuole sempre più sicure sotto tutti punti di vista, inclusive, funzionali e stimolanti, aperte alle nuove metodologie didattiche in grado di contrastare i fenomeni di disagio e di abbandono, di valorizzazione di talenti di ciascuno. Nel contempo, anche molti negozi dovranno migliorare la loro offerta verso i consumatori delle scuole con azioni mirate e customizzate. Stessa cosa per i trasporti in termini di tariffe di efficienza del servizio. Infine, occorrerà facilitare e rendere meno onerosa la pratica sportiva per le famiglie per gli studenti orientati ad una scelta abbinata scuola sport. Insomma, auspico e farò del mio meglio, perché a Rivarolo si apra un'epoca altrettanto innovativa dal punto di vista socio-educativo come lo fu l'esperienza importata dalle suore della beata madre Antonio Maria Verna, con il sostegno dell'allora sindaco Maurizio Farina».
Pnrr: a che punto siamo? Le scadenze sono dietro l’angolo… Villa Vallero è pronta per essere restituita alla città?
«Per quanto attiene ai progetti finanziati dal Pnrr la realizzazione delle opere sta andando avanti e il monitoraggio del crono-programma è nelle mani delle competente ufficio tecnico. In merito a Villa Vallero credo che l'opera ci verrà consegnato entro la fine dell'anno, e quindi i pensieri politico amministrativi sono concentrati su due aspetti fondamentali. Il primo dare una nuova collocazione, adeguata e funzionale, al gattile ancora attualmente ospitato all'interno del parco. Il secondo: individuare le forme di collaborazione e gli interlocutori privilegiati per animare di iniziative culturali di ampio respiro i locali di Villa Vallero in base ai contenuti e agli obiettivi progettualmente dichiarati».
Non solo di grandi opere si vive, ma anche di “piccole - grandi” manutenzioni: i progetti che erano dati per imminenti alla fine della precedente legislatura sono stati congelati? I famosi “vasconi” da eliminare in corso Italia; il piano asfalti mai decollato (con mezzo milione di euro pronti per rifare le strade) e altri progetti di “ordinaria ” amministrazione a che punto sono?
«In realtà la nostra amministrazione non ha congelato nessun progetto della precedente, semplicemente si è presa il tempo necessario per esaminare le opere in sè e le conseguenze immediate e differite per le loro realizzazioni. Con la fine dell'inverno si apriranno i cantieri per l’abbellimento dell’Allea di Corso Torino e Indipendenza e, quasi contestualmente, gli interventi in corso Italia liberandola dagli antiestetici e ingombranti "vasconi". Stiamo lavorando anche in vista dei lavori di ristrutturazione del blocco “C” della scuola media, che, per iniziare in primavera, dovremo prima risolvere il problema del trasferimento di ben nove classi, con una serie di disagi che faremo in modo di ridurre al minimo sia per le famiglie e per gli studenti, sia per l'organizzazione del servizio scolastico. Dovremo essere davvero a buon punto. Naturalmente chiediamo fin da ora la massima collaborazione e comprensione ai cittadini che troveranno una viabilità modificata in centro per consentire i lavori in sicurezza dei cantieri. E a questo proposito, sempre in tema di viabilità e sicurezza, stiamo anche formalizzando l'attenzione sui lavori per l'elettrificazione delle linee ferroviarie ferroviarie Rivarolo - Pont che comporterà un periodo, breve ma certamente complicato sull'asse stradale fra Rivarolo e Favria, con rallentamenti e deviazioni di percorso».
Anche nel 2025 il posto vuoto nella sua quadra di Giunta resterà vacante?
«Sì, confermo che la giunta continuerà ad operare con quattro assessori al posto di cinque. Potendo il sindaco dedicare l'intera giornata nello svolgimento del suo ruolo e grazie al grande impegno sul territorio che offrono i consiglieri delegati è più facile utilizzare il lavoro di squadra che, rispetto a certe epoche passate, ora si avvale delle risorse digitali che abbattono le distanze e accelerano i tempi dell'analisi e dell'assunzione delle decisioni. Altro elemento decisivo per la capacità di fare sintesi dei problemi amministrativi è la grande disponibilità dei funzionari e al confronto quotidiano tra le reciproche competenze dell’amministrazione dove sta cominciando a pagare sull'assetto della macchina amministrativa la nomina del nuovo segretario».