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Il sindaco è come sempre fumoso, non riuscendo nemmeno a dare un titolo ai suoi progetti strategici, e stupisce che non abbia ipotizzato anche un "assegno comunale per gli indigenti", forse perché non esiste un assessore alle politiche sociali. È però anche totalmente contraddittorio dichiarare di volersi emancipare e distaccare da Ivrea, probabilmente più per ragioni di appartenenza ad aree politiche diverse (accampando ancora la questione dell' Ospedale del Canavese che, ormai si sa, la Giunta Regionale non saprà realizzare) e poi, dopo poche parole, lamentare l'incapacità dei Comuni canavesani di lavorare in sinergia sui temi strategici. Più di tutto, anche più del tempo per capire come rimuovere i famosi vasconi (progetto già finanziato) con l'evidente intento di attribuirsene la paternità, preoccupa però l'assoluta mancanza di riferimenti al problema centrale del debito ASA, le cui implicazioni posso ridurre la Giunta ed i Rivarolesi alla bancarotta, annullando ogni prospettiva per il futuro e portando al massimo, per legge, l'imposizione fiscale: come può un sindaco non far menzione ai propri Cittadini di questa incombente prospettiva, parlando invece di fantasiosi rilanci con esercizi di vicinato che propongono soluzioni privilegiate a 400 insegnanti ed alle famiglie dei loro allievi (ai quali per intanto ha tolto l'area di aggregazione giovanile prevista nel precedente :piano SALP")?