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Rivarolo, a marzo la resa dei conti in Consiglio

Intanto Castellamonte e Cuorgné hanno soffiato tutti i ruoli di rappresentanza a Rivarolo.

Rivarolo, a marzo la resa dei conti in Consiglio
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Rivarolo, a marzo la resa dei conti in Consiglio: l’opposizione aspetta al varco la maggioranza per il bilancio di previsione: lo sprint finale per arrivare in tempo.

A marzo la resa dei conti in Consiglio

La quiete prima della tempesta. La quiete è l’apparente torpore in cui sembra ovattato in questi primi mesi dell’anno la politica rivarolese; la «tempesta» è quella che probabilmente si scatenerà nella seconda metà di marzo, tra il 20 e il 25 presumibilmente, quando verrà convocato il primo consiglio comunale del 2022. E la dead line (nel vero senso della parola) sarà sicuramente quella, perché entro marzo, appunto, il bilancio di previsione deve essere approvato. E Francesco Diemoz sta correndo, e insieme a lui i tecnici (economici) del Comune, per arrivare all’ultima pagina della «finanziaria» del Comune, dopo il via libera del gruppo di maggioranza non senza fibrillazioni. E le opposizioni sono lì, in attesa, per «impallinare» come accade da sette anni a questa parte, quel documento che anche quest’anno verrà bollato senza coraggio e visione, visto che sarà un bilancio che giocherà in difesa e che guarderà ai fondi del Pnrr per riuscire a fare dei risparmi sulle opere in previsione.

Rivarolo grande assente

E proprio sul «malloppo» del Piano Nazionale inizia a prendere forma un pensiero comune: adesso che finalmente lo Stato mette a disposizione delle risorse, la Città di Rivarolo laddove si discute del destino, o comunque, può dire la propria su come investire quel denaro pubblico, non c’è. Per scelta personale il sindaco di Rivarolo ha prima deciso di non candidarsi per un posto nel Consiglio Metropolitano, lasciando campo aperto (e vittoria) al collega di Castellamonte, Pasquale Mazza che, ovviamente, ci mancherebbe, prima preserva la «sua» ceramica e poi magari gli interessi della capitale del Canavese (sempre che lo sia ancora). Dopo di che, sempre per scelta personale, Alberto Rostagno decide di non essere più il portavoce della zona omogenea canavesana della Città metropolitana spianando la strada al sindaco di Cuorgné, Giovanna Cresto. Non solo. Nel ristretto pool di sindaci che si occuperà di discutere dei fondi del Pnrr, Rivarolo è stata esclusa. Ma a questo punto, con un po’ di strategia anziché «svendere» tutto come nella migliore stagione dei saldi, avendo avuto la disponibilità di Fernando Ricciardi a correre nelle elezioni di secondo livello, perché non puntare sul Presidente del Consiglio comunale? Ricciardi in maggioranza ne ha parlato in maniera diretta, ma nessuno ha colto l’occasione, o è andato al di là del proprio interesse e ha cercato di fare un minimo di strategia politica, prima di farsi portare via tutto da Castellamonte e Cuorgnè. E che dire della partita dei rifiuti? Da anni all’interno del Consorzio Canavese Ambiente la Città non è rappresentata, peccato però che Rivarolo sia il Comune che sul tavolo metta la somma più alta per pagare il servizio. Consorzio, il cui Cda è scaduto ma che è andato in proroga per ben due volte fino a quando, cioè, non sarà chiusa la partita dell’affidamento dell’appalto, dopo la chiusura della gara lo scorso 18 gennaio.

Al voto nel 2024

E considerato che al voto a Rivarolo si andrà nel 2024, e che Rostagno è sì al secondo mandato e per cui non potrà ricandidarsi, resta comunque il primo cittadino: forse è ancora un pochino troppo presto per tirare il fiato. Anche perché quella che è in corso non è una «crono» (giusto per non tornare sul Giro d’Italia altro tema che sarà motivo di scontro) ma è una tappa di montagna lunga e faticosa. Di cui, c’è ancora metà percorso da fare. E Rivarolo non ha bisogno di un gregario, ma di un vero leader capace di vincere la tappa.

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