intervista

Rivarolo, l’assessore Cuffia: «Il bus comunale non solo per elementari e medie ma anche per le superiori»

Trasporti, il punto della situazione alla ripresa dopo le vacane estive

Rivarolo, l’assessore Cuffia: «Il bus comunale non solo  per  elementari e medie ma anche per le superiori»
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L’assessore Cuffia: «Il bus comunale non solo per elementari e medie ma anche per le superiori».

Intervista all'assessore rivarolese Alessia Cuffia

Alla ripresa di tutte le attività, produttive e scolastiche, al rientro dalle vacanze estive, abbiamo incontrato l'assessore rivarolese Alessia Cuffia per fare il punto sulla situazione.

Assessore Alessia Cuffia, tra le altre, lei ha le deleghe ai trasporti. Mercoledì 11 settembre, hanno riaperto le scuole, e con le vacanze ormai in archivio, possiamo dire che tutte le attività produttive e formative sono riprese. L’Amministrazione come si state muovendo per garantire ai pendolari, sia su bus ma soprattutto per chi viaggia in treno, un servizio efficiente e che finora non ha dato le giuste garanzie in termini di affidabilità, almeno sentendo i Comitati di chi usufruisce (e paga) il servizio?
«Come Amministrazione Comunale stiamo lavorando per individuare una soluzione che consenta agli studenti residenti nelle frazioni, di raggiungere agevolmente le scuole superiori (ad oggi il servizio è già attivo per i bambini che frequentano elementari e medie). Parallelamente, stiamo provvedendo alla razionalizzazione delle fermate in funzione delle effettive necessità di cittadini e famiglie. Nelle settimane passate, le società di “TPL” si sono mosse per avviare il servizio scolastico sulla base degli orari comunicati dalle scuole e dai vari Istituti. Siamo obiettivi e non garantiamo che tutto si risolva nei primi giorni di scuola, ma ci auspichiamo che, con l’impegno e la volontà da parte di tutti, si possano ottenere, nel più breve tempo possibile, i risultati che ogni singolo cittadino merita a fronte del pagamento di un servizio. Spostandomi dall’ambito scolastico verso quello lavorativo, consci di tutti i disagi arrecati ai cittadini da ritardi, cancellazioni, e problemi tecnici, come Amministrazione Comunale stiamo dialogando su più fronti con GTT, Trenitalia ed RFI per far sì che si possa intervenire tempestivamente su tutte quelle che sono le attuali criticità legate al trasporto su gomma e ferro. Abbiamo avviato una proficua interlocuzione che ci impegniamo a mantenere costante e periodica con i principali gestori del Tpl del nostro territorio.
A tal proposito, ci tenevo a ricordare che, uno dei maggiori problemi legati alla mobilità locale, è la carenza di autisti. Secondo Unioncamere, in Piemonte mancano 1.110 autisti, e la difficoltà di reperimento è del 71,5 %.
Questo si traduce con il problema dei ritardi e delle corse saltate Che ben conosciamo. Occorre prendere coscienza di questa problematica, consapevoli del fatto che, ci troviamo davanti ad una carenza strutturale in quanto il mercato ha perso tutto il bacino che derivava dagli autisti formati sotto la leva militare obbligatoria, ormai soppressa da anni. Solleciteremo i nostri referenti nelle istituzioni competente affinché questa questione venga sottoposta alla necessaria attenzione».

Assessore, all’orizzonte (e parlo di una scadenza non troppo distante: il 2025) c’è la possibilità che Regione Piemonte cambi le regole del gioco e le carte in tavola dell’affidamento della gestione del trasporto pubblico. Che ne pensa? E’ la soluzione che risolverà tutti i problemi?
«Nel mese di settembre, l’Agenzia della mobilità piemontese riattiverà le procedure di consultazione per l’affidamento della concessione dei Servizi di Trasporto Pubblico Locale sul territorio piemontese. Questo significa che, una volta approvato da chi di dovere, chiunque rispetterà i requisiti richiesti, potrà partecipare alle gare di affidamento del servizio. Gare che, di per sé, non possono incontrare la contrapposizione delle varie parti in gioco, da un lato, perché dettate da disposizioni comunitarie, dall’altro perché contribuiscono (o dovrebbero contribuire) all’offerta di un servizio più competitivo ed efficiente. Come tutte le cose, anche questa, può diventare controproducente se portata all’eccesso. Ci sono evidenze che mostrano come un’eccessiva concorrenza possa portare a situazioni in cui i piccoli operatori, che non dispongono delle stesse risorse di quelli grandi, vengono svantaggiati, violando in questo modo il principio di parità di accesso al mercato e facendo così entrare grandi multinazionali straniere, che hanno come unico scopo il profitto e non il bene del servizio, e quindi del territorio. Questa fase è particolarmente delicata perchè se, da una lato, il servizio, laddove inefficiente, deve comunque essere migliorato tramite la concorrenza portata dalla gara, dall’altro i precedenti nazionali insegnano che, il minor prezzo, non sempre è indicativo del miglior servizio. Sono certa che il nostro territorio sia in grado di esprimere un tessuto imprenditoriale strutturato, serio, efficiente e che abbia interesse a prestare il servizio anche nelle aree più rurali e sottoabitate».

Non solo di pendolari vive il Canavese, ma anche di viabilità e, va da sé, di trasporti merci su gomma. L’Amministrazione di Rivarolo sta seguendo da vicino anche l’iter della realizzazione dell’ormai annunciata variante di Lombardore che renderà più facile e percorribile l’Alto Canavese e quindi, la sua «Ruhr»?.
«La variante di Lombardore è un’opera strategica che il Canavese attende da oltre vent’anni. Avrà un impatto importante, in quanto infrastruttura strategica e necessaria, la Regione sta prevedendo una serie di compensazioni. I cambiamenti spaventano, e noi piemontesi siamo noti per la diffidenza, ma senza cambiamenti, il nostro territorio rischia di rimanere ai margini. Dobbiamo rendere le nostre aziende più attrattive, e per farlo, è necessario renderle più accessibili. Non potendo comprimere ulteriormente gli stipendi, non detenendo il Canavese materie prime, uno dei fattori sui quali poter agire è proprio quello legato al costo del trasporto. A dirla tutta ci sarebbe poi anche quello energetico, sul quale si potrebbe agire riportando il nucleare in cima all’agenda delle priorità nazionali.. ma questa è un’altra storia..».

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