Unione Popolare

Salario minimo, nuovi banchetti per le firme in Canavese

Sabato 16 settembre 2023 a Rivarolo, sabato 23 e 30 settembre a Ivrea

Salario minimo, nuovi banchetti per le firme in Canavese
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Salario minimo, riprende la raccolta firme sul territorio portata avanti da Unione Popolare Ivrea e Canavese.

Salario minimo

Tornano i punti di raccolta firme per il salario minimo sul territorio, organizzati da Unione Popolare Ivrea e Canavese. Si è ripartiti dai quartieri eporediesi: "Come sempre Ivrea risponde bene alle iniziative sui diritti sociali e del lavoro. Ne abbiamo avuto conferma nell’avvio della raccolta firme per la Legge di iniziativa popolare sul Salario Minimo proposta da Unione Popolare, che ha visto un’alta adesione di cittadine e cittadini di tutte le età. Abbiamo iniziato nel quartiere Bellavista sabato 2 settembre, e sabato scorso eravamo al Movicentro, due aree differenti che hanno dato identica positiva risposta", affermano da UP.

I prossimi punti di raccolta

I prossimi punti di raccolta firme, con orario 10-12.30, saranno: sabato 16 settembre 2023 a Rivarolo presso il mercato cittadino; sabato 23 e sabato 30 settembre 2023 a Ivrea in piazza Balla. Inoltre, è sempre possibile firmare presso il proprio comune di residenza. Questa la motivazione dell'iniziativa, fornita da UP: "Il salario minimo esiste in gran parte dei Paesi europei, mentre in Italia siamo solo alle parole, ma di concreto nessun governo finora ha fatto nulla, pur essendo nelle loro facoltà, per fissare una paga oraria minima per legge. Per questo in Italia si possono avere contratti da 3-5 euro all’ora che certo non permettono ad una persona di mantenersi, meno che mai ad una famiglia. In Italia un giovane su quattro è a rischio povertà e l’Italia è l’unico Paese Ocse in cui dal 1990 i salari sono diminuiti, contro una crescita importante negli altri paesi. Milioni di persone oggi, soprattutto se giovani e donne, ricevono retribuzioni sotto i mille euro delle quali l’inflazione prodotta da guerra e sanzioni in due anni ha ridotto il potere d’acquisto del 20%. Non si può attendere oltre di fronte al dilagare del lavoro povero che colpisce milioni di lavoratrici e lavoratori cui la contrattazione sindacale da molti anni non è più in grado di garantire salari dignitosi".

Contro l'impoverimento dilagante

“Abbiamo scelto la via della Legge di iniziativa popolare perché gli attuali regolamenti impongono al Parlamento, qualora si raggiunga il numero di firme richiesto, di pronunciarsi sulla proposta. – dichiara Cadigia Perini, già candidata sindaca per Unione Popolare a Ivrea - La nostra è quindi una proposta concreta contro l’impoverimento dilagante e per il rispetto della Costituzione che all’art. 36 afferma che il lavoratore ha diritto ad una retribuzione “sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa".

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