Slot machines: “La legge sulle limitazioni va sospesa”

Si riapre la polemica sulla legge piemontese.

Slot machines: “La legge sulle limitazioni va sospesa”
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Slot machines. Il senatore Stefano Esposito del Pd chiede a Chiamparino di sospendere gli effetti della legge regionale sul gioco.

Slot machines “Si apra un tavolo”

“Chiedo al presidente della Giunta Sergio Chiamparino di sospendere gli effetti della legge regionale sul gioco. E di aprire un tavolo di discussione con gli operatori”. Lo ha detto il senatore del Pd Stefano Esposito, nel corso del convegno “Liberi di scegliere, basta proibizionismo – Sì al gioco lecito, no all’illegalità”, tenutosi a Torino.

La critica viene quindi dall’interno dello schieramento di centro-sinistra e mette nel mirino la normativa regionale che, a partire dallo scorso 20 novembre, ordina lo spegnimento quasi totale delle slot in esercizio in Piemonte. “Conosco bene i problemi del settore – ha continuato Esposito – ed è grave che la legge abbia colpito esercizi di prossimità, esercizi commerciali e aziende sane. Mi unisco alle richieste delle due associazioni, Astro e Fit. La legge è sbagliata e questo è evidente, e io personalmente cercherò di coinvolgere le parti politiche regionali per cercare una soluzione più consona. E che possa infine cercare di salvare un settore che è in crisi proprio per queste ristrettezze”.

Pucci: distanziometro dannoso

Come riporta Agipronews il presidente dell'associazione di gestori As.Tro Massimiliano Pucci, ha dichiarato: «La legge non sta tutelando il gioco legale – ha detto - e i politici hanno preferito la strada più facile, ma di fatto stanno affossando il settore del gioco legale. Quando parlo del distanziometro su cui si basa la normativa piemontese con i miei colleghi inglesi, spagnoli e francesi si mettono a ridere - ha proseguito Pucci - Hanno presentato la normativa sulle distanze come un colpo mortale all'azzardo, ma è falso. In realtà, si stimola solo la riemersione del gioco illegale, il pendolarismo dei giocatori e la crescita del gioco on line. E non c'è un dato che dimostri come queste misure favoriscano la diminuzione dei ludopati».

Il sondaggio

Un sondaggio dell'istituto Quaeris, sulla percezione dei piemontesi in relazione alle politiche regionali per il contrasto del gioco patologico ha messo in evidenza alcune carenze della legge: il 71% del campione (706 maggiorenni residenti nella regione) non condivide del tutto le limitazioni orarie al gioco; il 59% non condivide del tutto l'interdizione del gioco nei pressi dei luoghi sensibili. L'80% chiede una regolamentazione nazionale sul settore, solo 17% la vuole demandata a livello locale. Se il gioco fosse totalmente vietato, il 49% cercherebbe alternative illegali, il 38% giocherebbe online. Non giocherebbe più solo il 6,5% del campione. Infine, un giudizio riguardante l'impegno dell'amministrazione regionale sul gioco patologico: non adeguato per il 56%, positivo per il 44%.

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