L'attacco

«Spitale non è un esempio di imparzialità e garanzia». Il consigliere De Stefano attacca il presidente del Consiglio comunale

Il consigliere di Azione-Italia Viva: «L’atteggiamento egemone dal sapore quasi “dittatoriale” è il suo marchio di fabbrica. Con i suoi scatti d’ira e le sue improvvisazioni ha costruito un ambiente in cui la collaborazione e la costruzione si sono trasformate in una battaglia quotidiana»

«Spitale non è un esempio di imparzialità e garanzia». Il consigliere De Stefano attacca il presidente del Consiglio comunale
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«Spitale non è un esempio di imparzialità e garanzia». Il consigliere De Stefano attacca il presidente del Consiglio comunale

Il "caso Spitale"

In un lungo post pubblicato sui social Massimiliano De Stefano, capogruppo di opposizione di Azione-Italia Viva di Ivrea, è tornato sul "caso Spitale", dopo le polemiche delle scorse settimane  che hanno messo sotto accusa il ruolo di presidente del Consiglio comunale esercitato dal consigliere del Pd Luca Spitale. «Il Presidente del Consiglio – scrive De Stefano – non è un esempio di imparzialità e garanzia. L’atteggiamento egemone, dal sapore quasi “dittatoriale”, è il suo marchio di fabbrica. Con i suoi scatti d’ira e le sue improvvisazioni, ha costruito un ambiente in cui la collaborazione e la costruzione si sono trasformate in una battaglia quotidiana. Luca Spitale, il primo “Presidente del Consiglio di Maggioranza” sfiduciato nella storia eporediese: cosa che personalmente avrei voluto evitare, ma è stato praticamente impossibile. Lo ha praticamente chiesto e supplicato a più riprese e in diverse occasioni, lanciando il guanto di sfida, pubblicamente e in privato, a me e ad altri colleghi. Il Guinness World Record è tutto suo: chapeau!»

L'attacco all'Amministrazione Chiantore

«E dire che l'Amministrazione Chiantore aveva inizialmente suscitato in me qualche speranza, seppur appartenessi a un’altra coalizione e rappresentassi, come giusto che sia, chi mi ha votato. Mi ero illuso. Chi avrebbe mai pensato potessero “disconoscere” il loro stesso partito, spostandosi verso sinistra in una danza politica che sembra più simile a un valzer triste che a una marcia trionfale? Questo spostamento non è solo un errore strategico, è il tradimento di quella vasta area moderata, riformista e popolare che, per ironia della sorte, dovrebbe essere il cuore pulsante del Pd».

L'unione delle opposizione

«Sono riusciti in un’impresa dove tutti hanno fallito – continua De Stefano, commentando le richieste di dimissioni di Spitale presentate da tutte le opposizioni – Hanno ricompattato le opposizioni a Ivrea, con tutte le loro differenze e sensibilità. Ma non solo, hanno reso affollata un’area come mai prima d’ora era stata, l’area moderata eporediese. E quindi, se oggi andassimo al voto, il Partito Democratico eporediese, questo Partito Democratico, tolta qualche eccezione, ne uscirebbe sconfitto anche con Pippo, Pluto e Topolino. Una caduta libera di dimensioni epocali, una disfatta non solo elettorale ma soprattutto di ideali».

L'esigenza di una nuova amministrazione

«La verità – conclude il consigliere di minoranza – è che abbiamo bisogno di un’amministrazione che sappia ascoltare e sappia rispondere a tutti i cittadini. Non di un’amministrazione che giudica cittadini e giornalisti se scrivono su temi scomodi. Il desiderio di una rinnovata rappresentanza, unita a una visione chiara e coesa, sembra essersi persa nel buio di questa amministrazione confusa che vota senza ascoltare la base, i suoi iscritti e chi ne sa sicuramente di più, per esperienza, maturità politica e saggezza. La volontà, a quanto pare, è trasversale, anche se il risultato sarà pressoché scontato: fotofinish. C’è una sola ed unica responsabilità, cari lettori: “principalmente quella del regista: il presidente di maggioranza”, Luca Spitale. Come direbbe il prete di una parrocchia cittadina: “Nel bene e nel male, in salute e in malattia...»

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