elezioni 2024

Strambino, Giacomo Bottino non si ricandida

La sindaca uscente Sonia Cambursano potrebbe essere l'unica candidata alla fascia tricolore

Strambino, Giacomo Bottino non si ricandida
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Strambino, Giacomo Bottino non si ricandida alle prossime elezioni Amministrative di giugno.

Giacomo Bottino non si ricandida

In vista delle Comunali 2024, la prima cittadina uscente Sonia Cambursano, dopo 10 anni alla guida del paese, e forte della nuova legge elettorale che le consente un terzo mandato, ha deciso di ricandidarsi. «Le faccio i miei migliori auguri – commenta il consigliere di minoranza Giacomo Bottino, candidato sindaco alle scorse amministrative con la lista civica «Per un nuovo municipio» – Ho deciso di non ripresentarmi, lascio l’attività politica locale». Poi scherza Bottino: «La politica è una “malattia” incurabile per cui continuerò su altre strade. Per fortuna non è una malattia mortale». Al momento nessuno della lista che si presentò 5 anni fa sembra interessato ad una nuova candidatura.

Cambursano unica candidata?

«Non auguro a Cambursano di essere rieletta perché è inevitabile che lo sia, sarà probabilmente l’unica candidata, ma le auguro di governare il paese al meglio per la prossima legislatura». Qual è il bilancio, a suo parere, di questi due mandati di Cambursano? «Nei primi 5 anni io non c’ero. A mio parere il paese ha bisogno di un po’ di vitamine, c’è bisogno di una trasformazione che dia a Strambino un po’ più identità e peso sul territorio. Questo riguarda comunque un po’ tutti i paesi, ma il nostro è uno di quelli più importanti dell’Eporediese e c’è quindi bisogno di un’azione politica più incisiva per riconquistare, e implementare, una visibilità che negli ultimi 10 anni è stata un po’ persa».

Bisogno di rilancio

La presenza di Sonia Cambursano in Città Metropolitana può essere un’opportunità per Strambino, una possibilità di rilancio? «Sì, certo. Questo però dipende anche dal ruolo che questi enti avranno nei prossimi anni perché se dovessero essere ristabilite le vecchie Province, allora l’attività avrebbe un peso maggiore. Così è un po’ difficile svolgere un ruolo significativo in un ente che ha così poco peso al livello politico-amministrativo. Avendo tolto il ruolo delle Province manca quell’intermediario fra enti locali e Regione, con i primi che si ritrovano abbandonati a loro stessi. Manca l’anello di congiunzione, un intermediario fondamentale per un territorio come quello italiano. Questo alla fine si traduce con un’azione limitante per i Comuni».

Sul terzo mandato...

D’accordo o no con la nuova legge sul terzo mandato per i sindaci dei Comuni come Strambino? «In un sistema democratico secondo me il ricambio è sempre un valore perché significa evitare delle situazioni stagnanti. Però può essere un valore anche la continuità dell’azione amministrativa: sicuramente un mandato non basta per raggiungere risultati significativi, due sono sufficienti, il terzo mandato secondo me è stato approvato solo per dare il contentino a tanti, non ha nulla di strategico».

Un futuro comunque in politica

Il futuro quindi sarà sempre nella politica, seppur non amministrativa? «Mi occuperò sempre di politica sul piano culturale. Il mio lavoro riguarda le ricerche sociali e sociologiche e i temi di cui mi occupo sono sempre quelli legati alla valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale delle nostre terre. La politica ha tante sfaccettature».

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