Terreni «presi» senza formalità e indennizzo. La minoranza interroga su una questione che ha preso il via 15 anni fa e riguarda l’area di via Pinetti. L’assessore Cisotto nel 2024 precisò che «l’Ufficio dell’epoca non aveva portato a termine le procedure»
Terreni «presi» senza formalità e indennizzo
Un’interrogazione presentata dai gruppi consiliari di minoranza Cambiamo Volpiano e Gente di Volpiano porta all’attenzione dei volpianesi una vicenda che si trascina da oltre quindici anni e riguarda alcuni terreni privati in via Pinetti, che sarebbero stati occupati dal Comune senza formalizzare l’acquisizione e risarcire i proprietari.
La ricostruzione dei fatti
Tutto inizia nel 2008, quando il Consiglio comunale approvò una delibera con la quale il Comune si dichiarava disponibile a cedere a titolo gratuito alcuni terreni alla Provincia di Torino, necessari per completare la Circonvallazione Nord (Sp 40), in cambio della costruzione di una rotatoria nei pressi dell’intersezione con via Pinetti. Secondo quanto sostenuto nell’interrogazione, il Comune avrebbe occupato parte dei terreni concordando «a voce» una «occupazione temporanea»: «Tra il 2008 e il 2023 – scrivono i consiglieri Antonietta Maggisano, Giuseppe Medaglia e Monica Camoletto – il Comune non ha mai attivato una procedura ablatoria per acquisire la legittima disponibilità delle aree né ha pensato ad un accordo bonario con i proprietari».
Nell’ottobre 2023 il legale dei proprietari chiese la restituzione dei terreni o, in alternativa, il pagamento di un indennizzo comprensivo del valore del bene e dell’indennità per l’occupazione abusiva protrattasi per quindici anni, minacciando un ricorso al TAR in caso di inerzia del Comune. Nel settembre 2024 la Giunta ha quindi avviato la procedura di “acquisizione sanante”, che regolarizza formalmente la proprietà dei terreni a favore del Comune, con un esborso iniziale stimato in 111.000 euro, a cui si aggiungerà l’indennizzo per l’occupazione abusiva ancora da quantificare.
Sempre a settembre 2024 l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Cisotto precisò che «l’Ufficio dell’epoca non aveva portato a termine le procedure», annunciando l’intenzione di «sanare la situazione in modo tale che i proprietari vengano risarciti». Parole che non hanno convinto le opposizioni, secondo le quali la responsabilità non è soltanto «tecnica», ma coinvolge anche la Giunta, che non ha mai programmato interventi in bilancio tra il 2008 e il 2023.
L’interrogazione
I consiglieri chiedono, pertanto, chi abbia autorizzato l’accordo verbale con i proprietari, quali obblighi derivassero per Comune e cittadini, quale sia stato l’«indirizzo politico» della Giunta, chi sia responsabile della mancata attuazione della delibera e della trasformazione dei terreni privati in viabilità pubblica, e se vi siano responsabilità disciplinari del dirigente dell’Ufficio Lavori pubblici. E chiedono, inoltre, di chiarire il costo totale dell’indennizzo, i motivi del ritardo che ha fatto aumentare le somme e perché la spesa per l’esproprio non sia stata prevista in bilancio, costringendo l’Amministrazione a utilizzare l’avanzo libero. La vicenda finirà sui banchi del Consiglio comunale di questa sera, lunedì 29 settembre.