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Vino, territorio, qualità e Canavese

Pazienza e perseveranza fanno del buon vino nel Canavese. Domenico Tappero Merlo e le sue etichette

Vino, territorio, qualità e Canavese
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Domenico Tappero Merlo e l'Erbaluce di Caluso, il Kin. Di primo impatto nessun collegamento tra un (ex) imprenditore dell’informatica e il mondo del vino. Un vitigno autoctono caratteristico del Canavese. 

E’ la storia che li lega. E’ la pazienza e la perseveranza di un uomo Canavesano. Un uomo che vuole esaltare il suo territorio tramite il vino. 

Nella vita di Domenico Tappero Merlo, oggi docente in diversi Master sulla comunicazione del vino e dei territori, la vigna, i vigneti e la cantina hanno sempre avuto un ruolo importante. Dal nonno di Domenico ad oggi, il passaggio imprenditoriale nel mondo dei software è stata una parentesi tra una vendemmia e l'altra, con la volontà di fare la maggiore esperienza possibile e tornare a dedicare del tempo fra vigne e terreni.

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KIN, Erbaluce di Caluso

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Terreni di famiglia che vengono in un primo momento lasciati coltivare ad altre persone, fino a quando dal 2001, il progetto di tutta la vita comincia a prendere forma. Un progetto che rispecchia la storia, la tradizione e la qualità dell'Erbaluce di Caluso. In un terreno apparentemente povero, quello dell'anfiteatro Morenico, l'Erbaluce di Caluso è il veicolo perfetto per Domenico per trasferire cultura, conoscenza e tradizione. 

Un progetto ambizioso quello della cantina Tappero Merlo, che come obiettivo si pone la ricerca della qualità attraverso la pazienza e la perseveranza, elementi non comuni ai giorni d'oggi. L’obiettivo di Domenico è chiaro: creare un vino che sia un ponte tra il territorio e le persone.  

L’invecchiamento è l’elemento chiave, per esaltare la qualità del vino nel rispetto delle tradizioni e della natura ma soprattutto della bellezza del Canavese. Non per niente nel suo progetto si affida a chi, come la cantina Orsolani, possiede una lunga esperienza nel campo della viticoltura e della vinificazione. Un sodalizio stabile che fonda le basi su concordanza di vedute, fiducia e su un profondo rispetto reciproco.  

L'esperienza incomparabile che la cantina Orsolani porta è fondamentale per nobilitare un grande bianco da invecchiamento. Un vino per palati abituati e desiderosi di bere grandi vini e non solo grandi etichette. Vini che trasmettono grandi e potenti emozioni.

La scommessa è stata far conoscere questo prodotto di piccola scala, circa 10.000 bottiglie l’anno, prima al mercato americano e giapponese e poi in Italia. Perché, come spesso succede oggi, per essere grandi in Italia bisogna partire da fuori. 

Il distinguo tra un vino da invecchiamento e un vino più leggero, da tavola per tutti i giorni, sta nel lavoro fatto dalla vigna alla cantina. E per il Kin, 100% di Erbaluce di Caluso, ci sono voluti 17 anni di prove, sforzi e competenze congiunte per far sì che la prima bottiglia uscisse dalla cantina Tappero Merlo per venire venduta. 

Ad oggi, grazie anche a diversi riconoscimenti internazionali, la piccola produzione viene esaurita ancora prima che il vino venga etichettato. Il piccolo numero di bottiglie per una cantina moderna, fa sì che la qualità sia sempre al primo posto. 

Il Kin, in ricordo del nonno di Domenico, nome con cui era soprannominato, è il vero ponte fra i ricordi e la modernità. Un vino dedicato a chi, prendendo in mano e degustando un bicchiere di vino, vuole provare delle emozioni profonde e sincere. A chi tramite il vino vuole farsi raccontare un territorio e a chi non si accontenta ed è alla scoperta del territorio in cui viene creato.

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Il vino, il Canavese e Domenico sono un connubio fertile a molti progetti. SpazioBianco ad Ivrea, ad esempio, un spazio di degustazione, in cui è possibile assaporare tutte le etichette della cantina Kin, Acini Perduti, Cuvee Des Paladins e Boheme, e confrontarsi per pianificare la scoperta del territorio da cui tutto ha origine. SpazioBianco è anche un luogo, dove soggiornare nelle “Camere con Cultura”, dove sono esposte opere di artigianato canavesano. E’ un luogo per accogliere artisti emergenti, capace di unire la conoscenza delle realtà artistiche locali a chi desidera acquistare.

E poi Erbaluce Wine Trekking®. Marchio registrato dalla cantina Tappero Merlo per vivere esperienze partendo dal vino in bici, in macchina o a piedi alla scoperta del Canavese attraverso diverse degustazioni in un percorso che coinvolge diversi produttori. Infine Errantica®. Un'iniziativa per visitare l'Anfiteatro Morenico unendo le degustazioni di vino alla cucina stellata.

Il grande amore per la sua terra e il legame alla bellezza ha portato senza dubbio ad un grande risultato, di prodotti di alta qualità ed imprenditoriale. Perché le uve autoctone ovvero uve originali ed originate dal territorio sono sempre più una rarità, in un mercato mondiale che tende lasciare indietro le piccole grandi eccezioni.

La difficoltà di coltivare, curare, vinificare e invecchiare queste uve autoctone come l'Erbaluce di Caluso è un'impresa che richiede grandi sacrifici.  Senza l'appoggio e l’esperienza dei collaboratori e della conoscenza del territorio tutto questo non sarebbe possibile. 

Per questi motivi dopo 20 anni, oggi possiamo degustare un vino di spessore che unisce cultura e tradizione.  Una produzione limitata e di alta qualità che si può chiedere e trovare in vari ristoranti del Canavese con un prezzo leggermente più alto di un'enoteca.

E nonostante oggi la realtà sia basata sulla velocità e sulla rapidità, qui il tempo è il valore aggiunto. Tempo che permette il piacere di degustare un vino profondo e persistente al palato, come il Kin del Canavese. Tappero Merlo ed il suo attaccamento al territorio sono un esempio di chi tramanda, espande la cultura e l'artigianato nel rispetto della tradizione e delle persone che dedicano il proprio lavoro per far conoscere un territorio ricco di cultura e storia.

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