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Caso Capirone, Pittalis: "Non vogliamo chiudere la Rsa"

Caos all'ultimo Consiglio comunale

Caso Capirone, Pittalis: "Non vogliamo chiudere la Rsa"
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Caso Capirone, la battaglia per la Rsa si sposta dentro al Consiglio comunale.

Caso Capirone

È stato un consiglio comunale rovente quello di venerdì scorso, 14 luglio, per la maggioranza. A renderlo infuocato per temperatura, toni e argomenti. All’ordine del giorno un solo tema: il futuro della Casa di riposo Capirone e dei suoi ospiti su mozione dei gruppi di opposizione Uniti per Leini e Progetto Leini. Che la serata sarebbe stata in salita i componenti della maggioranza lo hanno compreso bene fin dall’inizio, ossia fin da quando ha preso la parola Lucia Margherita Grosso, figlia di una degli ospiti della Rsa e vicepresidente del Comitato costituito per salvaguardare il Capirone. «La scelta politica di destinare una porzione della Casa di riposo all’insediamento della Casa di comunità dell’Asl To4 non crea problemi soltanto agli ospiti del Capirone e ai loro familiari, ma priva i leinicesi di un servizio che attualmente c’è, ossia una Rsa comunale – ha detto all’apertura del consiglio comunale in occasione degli interventi dei cittadini. È vero quello che è voi dite che avete intenzione di creare una nuova Rsa ma appunto, questa è un'intenzione e in futuro la Rsa non sarà più comunale perché il comune non dispone di 15 milioni di euro per costruirla, ma sarà privata con tutte le conseguenze del caso. Il Capirone invece, è stato costituito con i sacrifici e le donazioni dei leinicesi, con una precisa destinazione quella di tutelare i deboli, gli anziani. E questo è un vincolo che è presente anche nel regolamento comunale. Una Casa di Comunità sul territorio leinicese è un’opportunità e concordo con voi – ha aggiunto Margherita Grosso - ma c’era sicuramente un’area più comoda che è l’attuale Poliambulatorio di via Volpiano. Zona con più parcheggi e con viabilità più scorrevole. Vi chiediamo di trovare un’altra collocazione per la Casa di Comunità e di riaprire gli ingressi alla struttura». A rincarare la dose è stato il padre, l’avvocato in pensione Mauro Grosso che ha affermato: «Il contratto di comodato che avete stipulato a titolo gratuito nei confronti dell’Asl non è stato scritto in modo adeguato – ha affermato. In primis perché vi fate carico di tutte le spese straordinarie e poi perché il comodato sarebbe potuto partire dalla conclusione della nuova Rsa e non prima».

Gli attacchi dell'opposizione

Agli interventi dei componenti del Comitato sono seguite le motivazioni delle scelte del sindaco Renato Pittalis, dell’assessore al Patrimonio comunale Dario Luetto e del consigliere Alberto Massasso che non hanno convinto le opposizioni che hanno sposato e cavalcato la protesta dei familiari degli ospiti della Casa di riposo. «Le persone anziane ricoverate al Capirone devono essere tutelate più di tutti – ha detto il consigliere Gabriella Leone. Agendo in questo modo voi non lo fate. Avete dato su quest’argomento delle risposte raffazzonate. Ma è vostra abitudine e questo è il risultato, ossia che nessuno sa nulla di preciso. Non date risposte concrete con date precise e non avete nemmeno spiegato come saranno gestiti gli ospiti che devono essere tutelati». «Alla base di tutto c’è una questione di fondo sulla quale bisogna articolare le politiche – ha affermato il consigliere di Progetto Leini Francesco Faccilongo – qui abbiamo a che fare con delle persone che sono fragili. E voi quest’aspetto ve lo state dimenticando. Qui di cose certe ce ne sono due: il ridimensionamento drastico del Capirone, al contrario di quanto avete promesso in campagna elettorale e progetti fumosi per il futuro». «Questa maggioranza si è sempre vantata d’essere trasparente – ha affermato il consigliere di Uniti per Leini Pierluigi Leone – ma in questo caso di trasparenza non ce n’è stata. Da quando avete saputo dell’opportunità di far arrivare la Casa di Comunità a Leini alla delibera non avete mai detto nulla a nessuno. Bastava anche solo una comunicazione informale ma non c’è mai stato un cenno. E questa è trasparenza?». La mozione è stata bocciata ma la questione è ancora aperta e sarà al centro del dibattito politico locale per ancora parecchio tempo.

La replica del Sindaco

«Non vogliamo chiudere il servizio della Rsa, ma migliorarlo. Non è una scelta contro gli ospiti, ma per tutta la cittadinanza e verso il futuro - ha affermato il sindaco Renato Pittalis -. Per raggiungere questi obiettivi c’è bisogno di dialogo, di confronto e non di scontro. «Intanto, non è vero che il Capirone verrà chiuso. Per due motivi: primo, parte dell’attuale edificio diventerà Casa di Comunità, ovvero un servizio per tutti i cittadini, che avranno l’opportunità di effettuare esami ambulatoriali e visite diagnostiche e un presidio infermieristico operativo ventiquattro ore su ventiquattro, la presenza della Guardia Medica ed altri servizi. Secondo, l’obiettivo dell’amministrazione è realizzare una nuova casa di riposo, in zona corso Stati Uniti, quindi non facendo venir meno il servizio ai cittadini, anzi ampliandolo in una struttura moderna, con altri 81 posti accreditati in Regione oltre agli attuali 30, che risponda alle recenti normative sanitarie e che offra garanzie dal punto di vista gestionale. Quanto al fatto che la sede individuata sia decentrata, è un’obiezione inconsistente: quella zona va bene per l’insediamento scuola media e non per la casa di riposo?»»

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