Caso West Nile

Caso West Nile, il sindaco di Caselle Marsaglia: «Dopo la disinfestazione, non ci risultano altre segnalazioni sul territorio»

La zanzara tigre era stata trovata come ceppo al confine tra Caselle e San Maurizio

Caso West Nile, il sindaco di Caselle Marsaglia: «Dopo la disinfestazione, non ci risultano altre segnalazioni sul territorio»
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Caso West Nile, il sindaco di Caselle Marsaglia: «Dopo la disinfestazione, non ci risultano altre segnalazioni sul territorio»

Caso West Nile

Caso West Nile: allarme per la zanzara tigre. Il Comune di Caselle ha provveduto alla disinfestazione delle zanzare lo scorso 16 luglio. L'operazione è stata svolta a seguito di alcuni controlli effettuati dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, il quale che ha trovato il virus in un gruppo di zanzare, nei Comuni di San Mauro e Caselle Torinese lo scorso 4 luglio.

Le rassicurazioni del sindaco

Dichiara il sindaco di Caselle Giuseppe Marsaglia: «Questa zanzara è stata trovata come ceppo al confine tra Caselle e San Maurizio. Dopo la disinfestazione, non ci risultano altre segnalazioni». Il primo caso di febbre da West Nile è stato individuato in Uganda nel 1936. Il virus può essere trasmesso da uccelli e zanzare. Risulta letale ai cavalli, per i quali è consigliata la vaccinazione ma non per gli umani. Ma il caso è esploso proprio pochi giorni fa, a seguito del ricovero in ospedale a Moncalieri di un 79enne di Santena, tuttora sotto osservazione.

Il commento del consigliere-veterinario

Commenta il consigliere di minoranza e veterinario Andrea Fontana: «Si tratta di un virus letale nei cavalli ma non negli esseri umani. I sintomi sono, di solito, un'influenza. Ma può essere letale in soggetti anziani. Infatti la media di morti per questa febbre è una decina all'anno in tutta Italia. L'Amministrazione casellese ha svolto la disinfestazione in base a una circolare inviata dagli organi superiori. Ma non so quanto possa essere efficace svolta in un territorio così ristretto. Negli anni '90 del secolo scorso si era preso un provvedimento simile su alcuni tipi di volatili ma non era servito a debellare il virus».

La dichiarazione del presidente dell'Avis

Non appena saputo delle analisi dell'istituto zooprofilattico, l'Avis Provinciale ha diramato una comunicazione a tutte le Avis di propria competenza. Dichiara il presidente casellese Giuliano Bonetto: «A inizio luglio è giunta un'e-mail in sede dal direttivo provinciale in cui si evidenziava come fossero necessarie misure di sicurezza sul sangue raccolto durante le donazioni. La presenza di zanzare tigre sul territorio, infatti, comporterà screening ulteriori sulle sacche raccolte, affinché i prelievi possano andare a buon fine. Tuttavia, le nostre attività si sono svolte ugualmente lunedì 27 luglio, al poliambulatorio di via Savonarola. Ne approfitto per annunciare che la prossima giornata di prelievi sarà il 17 agosto. L'auspicio è ottenere parecchia partecipazione da parte dei volontari, nonostante il ferragosto».