Chiude anche l'endoscopia dell'ospedale di Cuorgnè: cresce la protesta per il depotenziamento dei servizi sanitari nell'ASL TO4
Cresce la preoccupazione per il progressivo smantellamento dei servizi sanitari locali
Chiude anche l'endoscopia dell'ospedale di Cuorgnè: cresce la protesta per il depotenziamento dei servizi sanitari nell'ASL TO4.
Chiude anche l'endoscopia dell'ospedale di Cuorgnè
Nuova chiusura per i servizi dell’ASL TO4: questa volta tocca al reparto di endoscopia dell'ospedale di Cuorgnè. Si tratta di un ulteriore passo verso il depotenziamento dell’offerta sanitaria sul territorio, già al centro di numerose critiche da parte di sindacati e cittadini. Secondo il sindacato Nursind e la CGIL, la chiusura del servizio si aggiunge a una lunga lista di reparti e presidi dismessi o ridimensionati sotto la gestione del direttore generale dott. Scarpetta.
La situazione a Cuorgnè e negli altri ospedali dell'ASL TO4
Il caso di Cuorgnè non è isolato. Negli ultimi anni, il territorio ha visto un costante arretramento dei servizi sanitari, con il PPI (Punto di Primo Intervento), il CAVS (Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria) e le sale operatorie dell’ospedale di Lanzo chiusi definitivamente. A questo si aggiunge la recente decisione di accorpare la lungodegenza alla medicina per presunte problematiche legate alla normativa antincendio, una scelta che solleva ulteriori dubbi tra operatori e cittadini.
Il comunicato dei sindacati
Partendo dall'ospedale di LANZO infatti, troviamo il PPI, il CAVS e la sale operatorie chiuse, nonostante i tour di Scarpetta in campagna elettorale. Un ospedale sempre più depotenziato in questi anni. E' infatti di questi giorni, la notizia che a breve la Lungodegenza verrà accorpata alla Medicina con una motivazione che lascia molte perplessità e che sarebbe legata a un problema sull'antincendio.
A CIRIE’ invece l'area chirurgica ha subito un taglio di posti letto e il progetto della week surgery è stato completamente abbandonato. Dopo la pandemia si parlava della possibilità di avere una seconda TC che purtroppo non è mai arrivata. Anche la Medicina ha dovuto subire una riorganizzazione dei posti letto, per fare spazio ai pazienti della Nefrologia che prima erano assieme alla cardiologia.
A CHIVASSO l'Urologia a breve rischia di scomparire definitivamente a causa del pensionamento dell'unico medico presente. l'ORL dovrebbe rientrare nella futura riorganizzazione chirurgica della week surgery a bassa intensità.
A questo dobbiamo aggiungere un'Emodinamica funzionante a metà anziché h24 e i dubbi sulla Pediatria dove oggi non è stato ancora bandito il concorso da Direttore e secondo alcune voci sempre più insistenti, potrebbe subire una riorganizzazione.
A IVREA ricordiamo che la week surgery non è stata mai più riaperta, ci sono i pensionamenti dei Direttori della Neurologia e Rianimazione e da diverso tempo non vengono più effettuate due esami importanti come la Broncoscopia e l'ERCP, effettuata a Torino la prima e a Chivasso la seconda.
L'Emodinamica di Ivrea dove in questi giorni si sta procedendo con lavori in ritardo per la sostituzione dell' angiografo, continua ad essere dipendente da Ciriè, per via di un atto aziendale mai rivisto.
Sul TERRITORIO invece, non possiamo non segnalare il CAL di Caluso, che è rimasto aperto solo 3 giorni su 6 al mattino e che si aggiunge a una situazione critica che ha visto un taglio dei posti letto di nefrologia a livello aziendale.
Fra l'altro senza una programmazione seria, a breve al CAL di Caluso che chiuderà sicuramente, si aggiungeranno quello di Settimo Torinese e Castellamonte. Infine, non possiamo dimenticare tutta la parte relativa del DM 77 che stenta a decollare e il mancato potenziamento delle cure domiciliari per la presa in carico degli over 65. In conclusione , dato che il dott Scarpetta ritiene chiuso da tempo il suo mandato , parlando di trimestri bianchi, possiamo dire che in questi tre anni, oltre ad essere stato quasi completamente assente ai tavoli di contrattazione e quindi poco attento alle criticità e alle esigenze degli operatori e professionisti della sua azienda, dimostrando di non voler affrontare i problemi e non volendosi assumere alcuna responsabilità, non abbia altresì ottenuto grossi risultati se non quelli di depotenziare i servizi della nostra azienda, senza voler parlare della disorganizzazione che ha saputo imprimere che merita un capitolo a parte.