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Liste d'attesa per visite ed esami, vice Presidente del Consiglio regionale Valle: "In Piemonte non c'è posto"

"Ha ragione l’ex ministro Speranza, sulla sanità serve una larga iniziativa pubblica che coinvolga Pd, sinistra, Cinque Stelle e terzo polo"

Liste d'attesa per visite ed esami, vice Presidente del Consiglio regionale Valle: "In Piemonte non c'è posto"
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Liste d'attesa per visite ed esami, vice Presidente del Consiglio regionale Valle (PD): "In Piemonte non c'è posto. Cirio e Icardi spacciano annunci per solide realtà: ha ragione l’ex ministro Speranza, sulla sanità serve una larga iniziativa pubblica che coinvolga Pd, sinistra, Cinque Stelle e terzo polo”.

Liste d'attesa per visite ed esami,

"Se si desidera prenotare una visita o un esame con il servizio sanitario regionale bisogna rassegnarsi a sentirsi rispondere che non c’è posto. Abbiamo fatto una rilevazione e chi ha una prescrizione non urgente e contatta il Cup unico regionale non trova disponibilità" tuona il ice Presidente del Consiglio regionale Daniele Valle (PD).

L'indagine condotta da Valle

  • Colonscopia: c’è un solo posto a Rivoli il 12 settembre e nessun altro posto prenotabile in tutto il Piemonte.
  • Rm alla colonna: un solo posto a Chivasso il 19 ottobre e nessun altro posto in tutto il Piemonte.
  • Visita oculistica: bisogna aspettare il 3 settembre del 2024 al Mauriziano.
  • Visita dermatologica: a Collegno il 13 marzo dell’anno prossimo.
  • Gastroscopia (EGDS): un posto al San Luigi il 19 giugno del 2024.
  • Ecografia muscolotendinea: il 28 febbraio 2024 a Cuneo, oppure il 17 maggio del 2024 a Ivrea, ma su Torino non cercate, perché non c’è posto.
  • Ecocolordoppler: basta aspettare il 15 marzo e andare ad Alessandria, altrimenti alle Molinette c’è posto il 24 maggio e a Ivrea il 9 luglio.

Come ridurre le liste d'attesa

«In attesa di capire che fine abbiano fatto i risultati “straordinari” di Cirio e Icardi sul fronte tempi di attesa, registriamo, ancora una volta, che l’ordinarietà per i cittadini che contattano il Cup unico regionale è quella di sentirsi dire che non ci sono disponibilità. Il che vuol dire due cose: o inizi una stancante maratona telefonica con la speranza di trovare un posto nelle agende delle singole aziende sanitarie, oppure ti rivolgi al privato. Continuiamo a ribadirlo: senza più assunzioni e senza investimenti in edilizia sanitaria non c’è vero abbattimento delle liste di attesa. Ha ragione l’ex ministro alla Sanità Roberto Speranza che sabato a Torino, alla Festa dell’Unità, ha lanciato un appello a mettere in campo un’iniziativa politica sulla sanità pubblica come è stato fatto sul salario minimo, unendo dal terzo polo alla sinistra ai Cinque Stelle. La sanità è una priorità che ci unisce tutti: andare al voto regionale divisi vorrebbe dire accettare le scelte fatte da Cirio e la privatizzazione del nostro servizio sanitario».

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