Privatizzazione degli ospedali di Cuorgnè e Lanzo, il M5S porta il caso in Consiglio regionale e accusa la Giunta Cirio
"L’obiettivo della Giunta Cirio si fa ogni giorno più chiaro: celebrare il funerale della sanità pubblica. Lo sta raggiungendo"
Disabato: “Privatizzazione ospedali di Cuorgnè e Lanzo, il M5S porta il caso in Consiglio regionale. La Giunta Cirio vuole celebrare il funerale della sanità pubblica”
Privatizzazione degli ospedali di Cuorgnè e Lanzo
Dopo la pubblicazione dello studio commissionato dalla Regione Piemonte che suggerisce la privatizzazione degli ospedali di Cuorgnè e Lanzo insorgono la politica e i sindacati. Il Movimento 5 stelle locale ha infatti annunciano bagarre in Consiglio regionale con la richiesta di spiegazioni alla Giunta colpevole di "celebrare il funerale della sanità pubblica”. Duro il sindacato Nursind: "Un ospedale o serve o non serve. Se serve non si esternalizza, ma si potenzia".
Il Movimento 5 Stelle
Dopo la messa in vendita dell’ospedale di Settimo Torinese e i tentativi di partenariato pubblico-privato per gli ospedali di Cuneo e Novara e per il Parco della Salute, oggi l’Assessore con delega allo Smantellamento della Sanità Pubblica ha aggiunto all’elenco delle strutture da svendere ai privati anche gli ospedali di Lanzo e Cuorgnè, nell’ASL TO4. Lo dice uno studio commissionato dalla Regione Piemonte alla società “Agm project consulting”, che prescrive come panacea per tutti i mali l’esternalizzazione di alcune delle attività principali (con il mantenimento della direzione sanitaria in capo all’ASL).
Oggi con un’interrogazione abbiamo portato la questione in Consiglio regionale, esprimendo tutta il nostro disappunto e chiedendo alla Giunta Cirio di avviare un tavolo di confronto con i sindaci, i sindacati ed i territori coinvolti per cercare soluzioni appropriate. Già risulta inaccettabile la recente chiusura del Pronto Soccorso di Cuorgnè, con disagi incredibili per la popolazione. Non accetteremo anche la svendita di queste importanti strutture.La strada da seguire non è quella delle privatizzazioni, ma quella degli investimenti pubblici per potenziare gli ospedali e garantire un servizio degno di questo nome.
Interviene anche il sindacato
"Giù le mani dagli ospedali di Cuorgnè e Lanzo" è questo il monito lanciato dal Nursind che prosegue:
Restiamo basiti per quanto è emerso dalle conclusioni di questo studio commissionato dalla Regione Piemonte sugli Ospedale di Cuorgnè e Lanzo. D'altronde sappiamo benissimo che l'AD di AGM è stato fondatore di Operleasing S.p.A. società specializzata in leasing alla Pubblica Amministrazione. Al massimo ci saremmo aspettati il finanziamento di uno studio per l'efficientamento di Cuorgnè e Lanzo e non per la loro esternalizzazione ai privati. Un ospedale o serve o non serve. Se serve non si esternalizza, ma si potenzia.
Sul Pronto Soccorso di Cuorgnè non nascondiamo che ci siano criticità legate al reclutamento del personale che si fa sentire già su altri ospedali più grandi e che l'attuale PPI aperto in deroga, andrà avanti fino a quando le attuali norme lo permetteranno ( si veda DL 34/2023).
Leggendo i dati ASLTO4 e i comunicati dei precedenti mesi, ci risulta che l'attività delle sale operatorie e della centrale di sterilizzazione a Cuorgnè sia aumentata.
Lo stesso vale per tasso di occupazione dei reparti rispetto al passato.
Così come è stata pubblicata l'apertura di importanti attività ambulatoriali per i cittadini sia a Lanzo che a Cuorgnè.
Che ci siano difficoltà a reclutare personale in quei presidi ospedalieri è vero, ma che si finanzi uno studio con soldi pubblici per farsi dire che va esternalizzato è impudente poiché spaventa e allontana ancora di più i professionisti da quella realtà.
Quindi o si è degli sprovveduti, oppure si è in malafede
Pertanto chiederemo l'apertura di un tavolo con i vari attori coinvolti e cercheremo il modo di trovare soluzioni che possano attrarre il personale verso Cuorgnè e Lanzo e potenziare le due strutture pubbliche.
Pensiamo ad esempio a politiche di welfare ( alloggi, agevolazioni con asili..) , incentivazioni economiche e tutto ciò che possa essere utile.
Insomma una cosa è certa: Nursind è pronto alle barricate e ci auguriamo che i comuni facciano rete, anziché continuare a discutere sulla localizzazione del nuovo ospedale di Ivrea.