Punto di primo soccorso i primi dati sui pazienti curati
Verranno gestiti solo i codici verdi e bianchi, per le vere emergenze sanitarie gli ospedali di di riferimento, sul territorio, rimangono quelli di Ciriè, Ivrea e Chivasso.
Punto di primo soccorso da lunedì 9 è attivo nei locali del Pronto Soccorso, chiusi dal 2020 a causa della pandemia di Covid, tornati quindi operativi, anche se non con un vero e proprio punto di medicina di emergenza.
Punto di primo soccorso
Nelle sale del Ppi cuorgnatese, infatti, verranno gestiti solo codici verdi e bianchi, ovvero non le vere e proprie emergenze sanitarie, per le quali i nosocomi di riferimento, sul territorio, rimangono quelli di Ciriè, Ivrea e Chivasso. «Insieme a Gianluca Vignale, capo Gabinetto del presidente della Regione Alberto Cirio, e con i vertici dell’Asl alle 8 ero presente all’apertura del servizio – ha dichiarato il consigliere regionale Mauro Fava -. Ho trovato un gruppo di persone motivate e pronte a fare sì che il Punto di Primo Intervento funzioni e sia utile per il territorio, anche allegerendo il carico per gli altri tre Pronto soccorso». La macchina organizzativa ha funzionato bene fin dal primo giorno, sia per quanto riguarda la gestione interna del punto sia per i trasporti verso altre strutture dell’Azienda Sanitaria, come spiegato dal dottor Paolo Baron, Direttore della Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza Ivrea-Cuorgnè. Il primo bilancio delle attività, fatto alle 18.30 di lunedì stesso, ha visto, durante la giornata, 18 accessi, prevalentemente codici bassi, un paio un po’ più alti, con un caso di codice azzurro che si è deciso di trasferire al Pronto soccorso di Ivrea per effettuare ulteriori accertamenti. «Abbiamo calcolato il numero di accessi attesi basandoci sui numeri che avevamo nel 2019 - spiega Baron - e per ora sembra che i parametri usati siano giusti».
L'assessore regionale
"I primi dati sull'affluenza al Punto di Primo Intervento dell’ospedale di Cuorgnè confermano la necessità del territorio di Sanità territoriale" dichiarano congiuntamente l'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi e il vicepresidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Andrea Cane. Gli accessi di questi giorni al Triage, con 16 pazienti trattati lunedì, con un trasferimento ad altro ospedale, i 18 di martedì e i 15 registrati mercoledì fino alle ore 15. "Attualmente garantiamo una risposta alle piccole urgenze ed una stabilizzazione dei critici, con la gestione dei codici bianchi e verdi. La naturale evoluzione cui vogliamo tendere è la riapertura del Pronto Soccorso, superando la difficoltà di personale medico che oggi ci fa pagare conti di errate gestioni precedenti".
Manca personale
Ancora Icardi: “L’apertura del Punto di Primo Intervento è stato uno sforzo importante, perché le difficoltà di reperire il personale stanno generando problemi enormi ovunque: nell’Asl To4 sono andati deserti più di 70 bandi. Noi continueremo a lavorare e a mettere in campo ogni energia per garantire a tutti i cittadini le migliori cure possibili. I dati regionali dicono che i codici bianchi e verdi rappresentano spesso circa l’80% dei casi trattati nei nostri pronto soccorso: ciò significa che d’ora in poi nelle Valli canavesane e nel territorio del Distretto di Cuorgnè saremo in grado di dare una prima importante risposta alla maggior parte delle richieste di emergenza a supporto di tutta la comunità”.