Azzolina: “Tutto pronto per riaprire. Chiederò i ristori formativi per recuperare subito, non in estate”
"Vaccinazioni a docenti e personale il prima possibile".
“Decideranno le Regioni quando riaprire: io come governo ho messo in essere tutto quello che era necessario per far ripartire la scuola, abbiamo lavorato su mezzi pubblici, igienizzanti, mascherine”. Il ministro Azzolina torna a parlare della Dad e della didattica in presenza. Lo riportano i colleghi de laprovinciadibiella.it
La ministra biellese
“Sono state fatte azioni concrete e reali; quando i governatori decideranno che i ragazzi possono tornare a scuola potranno farlo, è tutto pronto“, dice Lucia Azzolina che prosegue: “abbiamo lavorato a dicembre insieme ai prefetti città per città, ci sono piani per gli ingressi nelle scuole con orari scaglionati, con più mezzi anche di trasporto, anche quest’estate abbiamo lavorato su distanziamenti e più personale:
sono tutte azioni reali per riportare i nostri studenti nelle scuole. Quando i presidenti di Regione decideranno che gli studenti potranno tornare in aula, potranno farlo perché è stato predisposto tutto affinché questo accada. Non a caso la Toscana, l’Abruzzo, la Valle d’Aosta e il Trentino hanno riportato gli studenti delle superiori in classe“.
“No al recupero in estate”
“Chiudere la scuola ha dei costi. Quando un negozio chiude ci sono dei costi calcolabili. Anche per la scuola ci sono costi nel tenerla chiusa“, spiega Azzolina. “Non credo si possa pensare di recuperare d’estate: bisogna recuperare oggi. E’ più facile chiudere la scuola perché la scuola non ha bisogno di ristori. Sarò io oggi a chiedere i ristori formativi: ci sono anche bambini della scuola primaria che sono andati a scuola meno ma so bene che vengono da 3 mesi di dad dell’anno precedente. Chiederò ristori formativi per fare apprendimenti potenziati anche nel pomeriggio, per fare educazione all’affettività e incrementare l’aiuto psicologico: ora bisogna intervenire non di certo in estate” , continua Azzolina.
La dad
La Ministra ribadisce, a proposito della didattica a distanza, che “è una misura che può essere pensata all’interno di un arco temporale limitato, perché se portata troppo alle lunghe rischia di creare anche delle diseguaglianze, andiamo a colpire in particolar modo quelli che sono gli studenti più fragili: non tanto perché non c’é il pc o la connessione, perché sulla digitalizzazione abbiamo anche investito 400 milioni di euro, ma perché la scuola non può essere intesa soltanto come luogo di apprendimento o di formazione”
Le vaccinazioni
“I docenti sono stati considerati categoria prioritaria ma dopo i sanitari e gli anziani. E’ vero, la scuola è un servizio pubblico essenziale, anche il personale Ata va vaccinato il prima possibile. L’Italia sta vaccinando in modo celere, prima ci vacciniamo tutti e meglio sarà; spero si faccia prestissimo con i sanitari e i nostri nonni per arrivare poi alla scuola, partendo dai docenti fragili e da chi ha una età più avanzata per arrivare ai più giovani“.