La scuola e gli esami ai tempi del Covid-19
Dalla didattica tradizionale a quella a distanza: un mondo costretto a innovarsi.
La scuola e gli esami ai tempi del Covid-19. Dalla didattica tradizionale a quella a distanza: un mondo costretto a innovarsi.
La scuola e gli esami ai tempi del Covid-19
Dalla didattica tradizionale a quella a distanza, che rischia di diventare «d’emergenza» quando la connessione internet trasforma le lezioni via web in una corsa ad ostacoli o non tutti gli alunni hanno a disposizione gli strumenti informatici necessari: è la scuola ai tempi del Covid-19. In attesa della fase 2, il mondo dell'istruzione «studia» come superare l’esame più difficile: ripartire a settembre nel modo migliore e senza aver lasciato indietro nessuno.
La parola al dirigente dell'IC di Castellamonte
«Per quanto ci riguarda – spiega il dirigente dell’Istituto Comprensivo Castellamonte, Federico Morgando – possiamo dire che la Dad, come viene oggi chiamata, sta funzionando. Tuttavia, la buona riuscita della didattica a distanza dipende da molti fattori. Il problema principale, per chi si è messo da subito al lavoro, è stato la mancanza di strumenti e di una rete internet uguale per tutti. Abbiamo cercato di intervenire rapidamente per ridurre il gap che si poteva creare tra gli studenti con famiglie in difficoltà nel reperire i devices necessari. Grazie alla generosa donazione di un benefattore, che ha voluto restare anonimo, abbiamo distribuito dei tablet a studenti sprovvisti. Con l’arrivo della prima tranche di fondi ministeriali abbiamo poi acquistato altri PC portatili, consegnati , attraverso i volontari dell’associazione La Memoria Viva, in comodato d’uso ai genitori degli allievi cne ne avevano fatto richiesta». Un’azione tempestiva per evitare l’emergere di disparità. «I nostri insegnanti hanno svolto un grande lavoro, individuale e di squadra, mantenendo innanzitutto i rapporti e contatti con le famiglie degli studenti. E’ stato fondamentale anche il registro elettronico, che per fortuna avevamo già attivato da tempo. Anche “Classroom”, per le Medie, e le altre piattaforme scelte per le Elementari e finalizzate all’apprendimento online e formazione a distanza hanno dato buoni risultati» aggiunge Morgando. Inevitabilmente qualche criticità c’è stata e c’è ancora.
I rischi della didattica a distanza
«Con la didattica a distanza si perde purtroppo il rapporto umano e personale con i docenti – sottolinea il dirigente scolastico Morgando – Per gli studenti con disabilità, per esempio, è difficilissimo con la Dad perché per loro molto è basato sulla relazione. Per questo siamo consapevoli dell’enorme sforzo e impegno dei genitori che sono vicini ai loro figli in questa situazione di emergenza. D’altro canto, ci stiamo attrezzando per la didattica a distanza anche a settembre. Alla ripartenza, infatti, ci saranno chiare criticità da risolvere. Per esempio, come distanziare di un metro e mezzo i bimbi nelle aule o imporre agli alunni di tenere la mascherina in classe. Il Ministro ha fatto molti annunci, ma attendiamo l’uscita delle prime ordinanze concrete. Non è escluso che a settembre si riapre con una fase “intermedia”». Resta il problema degli esami di quest’anno: «Per la Maturità – chiosa Federico Morgando – la commissione, ad eccezione del Presidente, sarà tutta interna. Probabilmente, non ci saranno gli scritti, ma solo l’orale. Resta da capire se sarà svolto di persona, con gli accorgimenti necessari, o on-line. Per la terza media, la prova potrebbe invece consistere in una tesina presentata dal candidato. Anche in questo caso, magari, via internet».