Lanzo Torinese

L'Albert di Lanzo ha dedicato un'aula Giulio Regeni

Una “panchina gialla” dei diritti, sulla camminata lungo il Tesso e una nuova area green dell'Istituto Superiore Federico Albert nel ricordo del giovane assassinato

L'Albert di Lanzo ha dedicato un'aula Giulio Regeni
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L'Albert di Lanzo ha dedicato un'aula Giulio Regeni. Una “panchina gialla” dei diritti, sulla camminata lungo il Tesso e una nuova area green dell'Istituto Superiore Federico Albert nel ricordo del giovane assassinato.

L'Albert di Lanzo ha dedicato un'aula Giulio Regeni

Nei giorni scorsi sono state inaugurate, in ricordo di Giulio Regeni, dottorando italiano rapito a Il Cairo il 25 gennaio 2016, dove venne assassinato, una “panchina gialla” dei diritti, sulla camminata lungo Tesso e una nuova aula green dell'Istituto Superiore Federico Albert. Alla presenza del sindaco, Fabrizio Vottero, dell’assessore Fabrizio Casassa, di alcuni presidi delle scuole del territorio tra cui il dirigente dell’Albert, il professor Giorgio Vincenzo Minissale, della popolazione e degli studenti delle classi terze Alberghiero e dei licei Linguistico e delle Scienze Umane. I ragazzi si erano preparati a questo momento approfondendo la storia di Regeni in un incontro con Mauro Donato, fotoreporter e insegnante, impegnato da anni a raccontare le numerose ingiustizie che caratterizzano la nostra società.

Le motivazioni

«Una panchina e un aula green per non dimenticare – sottolinea Hiba Es Sadik, studentessa della redazione Social Albert - Cos'è la giustizia? A volte sembra più una parola che un atto concreto, un ideale anziché una realtà. Questo perché rimane nelle nostre teste, non tocca mai casi reali, come quello di Giulio Regeni. Giulio è stato un ricercatore italiano, inviato dall’università di Cambridge, per una ricerca sui sindacati indipendenti egiziani, al Il Cairo, dove è stato vittima di rapimento, tortura e omicidio. Il suo corpo è stato ritrovato a tre settimane dalla scomparsa. L’istituto superiore Albert gli ha dedicato una delle quattro nuove aule green nel cortile dell’istituto e al contempo il Comune di Lanzo gli ha intitolato una panchina posta all’ingresso della Scuola».

I ragazzi hanno evidenziato alcune parole “incontrate” durante il percorso di preparazione, le stesse riportate sulle panchine: tradimento, paura, dolore, ipocrisia, silenzio ma anche coraggio, solidarietà, speranza, verità e giustizia. «Vogliamo in questo modo - hanno affermato gli studenti - unirci idealmente ai genitori e alla sorella e agli amici di Giulio, in una richiesta che non è solo un diritto e un dovere morale ma anche una tutela per il nostro futuro perché quello che è accaduto a Giulio non accada mai più».

Lettera alla famiglia Regeni

Toccante è stata la lettera indirizzata ai genitori di Giulio dagli studenti: «Non riusciamo a immedesimarci in un dolore come il vostro – scrivono gli studenti della 3B Alberghiero - In classe ci siamo confrontati e sono usciti aspetti di noi di cui non eravamo a conoscenza. Abbiamo parlato dei nostri dolori: questo ci è servito per capire quanto si possa soffrire per la perdita di una persona vicina».

Campagna Amnesty

Un ringraziamento particolare ai professori Isabella Rossatto e Marco Morella, che si sono dedicati a seguire i ragazzi in questo percorso di Educazione Civica. Le panchine sono invece state dipinte dagli studenti guidati dalla professoressa di Arte Milena Di Pilato. «Verità per Giulio Regeni» recitava lo striscione giallo di Amnesty International, l’associazione intervenuta venerdì con alcuni rappresentanti tra cui Ernesto Scalco, presidente della sezione di Ciriè. «Obiettivo della campagna di Amnesty e ora anche dell’Istituto Albert e del Comune di Lanzo – conclude Hiba Es Sadik - è quello di mantenere la memoria del giovane, nella speranza che la sua storia non venga dimenticata. Come affermato dal professor Minissale, sappiamo che fino al giorno in cui non sarà accertata la verità sulla morte di Giulio e non sarà fatta giustizia non sarà riconosciuta la sua dignità e la nostra dignità di individui».

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