Parte il progetto SociaLab, la realtà aumentata al servizio della conoscenza dell’agricoltura e per il contrasto al disagio
Aderiscono al progetto SocialLab Città Metropolitana di Torino, Coldiretti Torino, Communauté d’Agglomération Arlysère, Syndicat Mixte de l’Avant-Pays Savoyard.
Parte il progetto SociaLab, la realtà aumentata al servizio della conoscenza dell’agricoltura e per il contrasto al disagio.
Parte il progetto SociaLab
Partono le attività del progetto SociaLab che mettono insieme promozione sociale, tecnologia, conoscenza dell’agricoltura e del territorio canavesano.
Le attività, coordinate da Coldiretti Torino, puntano a coinvolgere adolescenti NEET (acronimo che sta per Not in Education, Employment or Training, giovani che non studiano e non lavorano ndr) nella creazione di prodotti di esperienza in realtà virtuale per fare conoscere alcuni aspetti del mondo agricolo.
In azienda
Un gruppo di ragazzi ha già svolto, presso l’azienda Apicoltura Cravero Talin di Rivarossa, la prima attività di videomaking con telecamera a realtà aumentata per indagare la vita delle api.
Con i ragazzi erano anche presenti le giovani apicoltrici Erika Cravero e Claudia Roggero che hanno illustrato ai ragazzi i segreti della vita delle api e l’importanza di questi ditteri per l’alimentazione umana e per l’ecologia agraria.
Evoluzione del cinema 3D e figlia dei videogames, la realtà aumentata permette di enfatizzare aspetti particolarmente emozionali di un particolare contesto fornendo una visualizzazione a 360 gradi come se lo spettatore si trovasse da solo in quel preciso istante all’interno di quello specifico contesto potendo agire all’interno. Viene utilizzata ormai in molti ambiti dall’intrattenimento puro alla formazione, dalla medicina alla ricerca.
Partners
Partner dell’attività sono la Cooperativa Andirivieni di Rivarolo Canavese, che si occupa di attività con soggetti fragili; l’associazione canavesana Se.Mi. Onlus che promuove interventi di agricoltura sociale; la società Vtopia di Torino che realizza prodotti di realtà virtuale e aumentata e Bit informatica, società di Mariano Comense specializzata in prodotti digitali.
Nel dettaglio
Il programma prevede che il gruppo di ragazzi individuato dai servizi territoriali e gestiti dalla cooperativa Andirivieni, collaborino attivamente alla realizzazione di tre prodotti di realtà aumentata sotto la supervisione dei tecnici di Vtopia. Si tratta di tre proiezioni di realtà aumentata dedicati alla vita in alveare, al pascolo delle vacche in alpeggio, al mondo del vino. I giovani seguiranno anche una formazione sull’utilizzo dei social.
Perché questi video a realtà aumentata/virtuale saranno visibili attraverso gli “oculus”, i particolari visori da indossare che permettono di vivere in modo immersivo questa vera e propria esperienza.
Utilizzo sociale
Gli oculus con i tre prodotti video saranno portati in quattro RSA tra Canavese e Valli di Lanzo per fare vivere agli anziani ospiti momenti che hanno già conosciuto nella loro vita come una visita in un alpeggio o in una cantina mentre si produce il vino ma con gli stimoli nuovi della realtà aumentata.
Gli oculus saranno poi utilizzati per attività di divulgazione delle esperienze contadine e di conoscenza dei prodotti della terra presso i mercati di Campagna Amica del Canavese e del Ciriacese dove i clienti dei mercati e gruppi di scolaresche li utilizzeranno incontrando produttori in una specie di dialogo di conoscenza sul presente e il futuro del cibo.
il presidente di Coldiretti Torino
«La realtà virtuale e la realtà aumentata possiedono potenzialità interessanti per la divulgazione dell’agricoltura e dell’ambiente - spiega il presidente di Coldiretti Torino, Sergio Barone -. L’agricoltura, inoltre, è, di per sé, un vettore ormai riconosciuto di formazione. L’apicoltura in particolare, il funzionamento dell’alveare e della comunità delle api (con le sue regole e le sue dinamiche), può insegnare molto a giovani NEET con fragilità. Per questo, abbiamo voluto questa attività che mette la tecnologia a disposizione dell’agricoltura didattica e sociale per coinvolgere le persone nel mondo della produzione del cibo. Ma un’esperienza vissuta con un visore di realtà virtuale può incentivare anche alla conoscenza di un territorio, mostrandone lati meno conosciuti e meno accessibili con una visita turistica. In questo modo, questa attività di SociaLab sperimenta anche una nuova versione di promozione del turismo accessibile, che valorizzi al massimo il territorio e ne incentivi la frequentazione magari mettendo al centro proprio l’agricoltura».
L'Associazione Se.Mi
«Con i ragazzi – spiegano Ilaria Grasso della cooperativa Andirivieni e Fabio Donna Bedino dell’Associazione Se.Mi - abbiamo svolto alcuni incontri preliminari in cui costruire il gruppo, attraverso tecniche di riscaldamento e attività esperienziali per conoscersi e creare un’identità gruppale, attraverso la quale filtrare l’esperienza più tecnica collegata ai temi dell’agricoltura e alla realizzazione dei video. Gli incontri si sono svolti dapprima al Centro per le famiglie di Rivarolo Canavese e poi nello Spazio Giovani di Castellamonte e nell’Orto giardino sociale di Castellamonte, dove i ragazzi hanno potuto vedere da vicino e partecipare al progetto di attivazione di uno spazio pubblico in cui è stato realizzato un orto giardino sociale. L'opportunità di partecipare alle attività dell'Orto giardino sociale permette ai ragazzi di entrare direttamente in contatto con la dimensione agricola in un contesto protetto».
Interreg V-A Francia-Italia ALCOTRA 2014-2020
Le attività di SociaLab sono finanziate dal progetto SociaLab e fanno parte del più ampio Programma transfrontaliero Interreg V-A Francia-Italia ALCOTRA 2014-2020 che ha l’obiettivo sperimentare un servizio di assistenza sociale di prossimità, basato sul benessere della comunità e su pratiche innovative e collaborative. Aderiscono al progetto SocialLab Città Metropolitana di Torino, Coldiretti Torino, Communauté d’Agglomération Arlysère, Syndicat Mixte de l’Avant-Pays Savoyard.
Cosa sono gli oculus
I visori per realtà aumentata sono come caschi, che proiettano chi lo indossa in una sorta di spazio virtuale. All’utilizzatore, infatti, viene mostrato un video a 360°: sollevando o girando la testa, grazie a dei sensori del movimento, il video non incontra confini ma prosegue, dando la sensazione di trovarsi in un mondo tridimensionale molto realistico. Le cuffie installate nel casco, permettono inoltre di ascoltare musiche e suoni dell’ambiente virtuale e, attraverso dei controller appositi, con le mani possono essere eseguiti dei comandi (es. prendere un oggetto, aprire una porta, ecc.) che si riflettono nella realtà virtuale permettendo l’interazione.