Si torna a scuola con lo zaino in spalla, ma senza cellulare. Mercoledì 10 inizia il nuovo anno ed entrano in vigore le nuove norme volute dal Ministro Valditara.
Si torna a scuola con lo zaino in spalla, ma senza cellulare
In Piemonte, canavese compreso ovviamente, mercoledì 10 settembre scatta il ritorno in classe. Ma se la campanella si prepara a suonare forte e chiara, dovrà essere invece rigorosamente in modalità «silenziosa» la suoneria dei telefonini. È questa una delle principali novità introdotte negli istituti superiori, alle prese con le riforme ministeriali approvate nel corso del 2025. Linee guida che ridisegnano il volto della scuola e anche quello della Maturità.
Il divieto del telefono
Stop all’uso dei cellulari. In classe ma anche nell’intervallo. È senza dubbio questa la rivoluzione più impattante per i ragazzi che, eccetto per fini didattici, non potranno utilizzare il proprio smartphone neanche durante i momenti di ricreazione. Ai docenti, dunque, ogni mattina toccherà il compito di ritirare i dispositivi e riporli negli armadietti o in appositi contenitori.
La condotta
Ma, oltre che per i telefoni, arriva la stretta anche sulla condotta. A partire da quest’anno, infatti, il voto di comportamento sarà determinante per il giudizio finale e non dovrà limitarsi solo alla sufficienza ma dovrà essere superiori ai sei decimi. Il 6 in condotta, infatti, significa «sospensione del giudizio». Tradotto, lo studente o la studentessa sarà rimandato a settembre e in fase di esame di riparazione dovrà presentare un elaborato su un tema di cittadinanza attiva (possibilmente collegato al motivo per cui ha avuto una valutazione negativa in pagella).
Le sospensioni
Finiti i tempi in cui la sospensione da scuola coincideva con la punizione a casa. D’altronde, il ministro all’Istruzione, Giuseppe Valditara, lo aveva detto.
«Se si sospende un ragazzo e lo si tiene a casa 15 giorni si sbaglia, perché in quei 15 giorni giocherà alla PlayStation e con il cellulare e frequenterà magari cattive compagnie», dichiarava il ministro, sottolineando l’inefficienza della misura. Così, da quest’anno, gli studenti sospesi non saranno più mandati a casa ma dovranno seguire delle attività di approfondimento per riflettere sui loro comportamenti. Invece, nei casi più gravi, in cui la sospensione dura più di due giorni, scattano i lavori socialmente utili presso enti o associazioni che hanno stipulato delle convenzioni con la scuola.
L’esame di Maturità
La riforma del ministro Valditara prevede alcune novità anche rispetto al prossimo esame. Innanzitutto, si parte rievocando la denominazione storica e quindi non si parlerà più di esame di Stato ma di Maturità. Confermate le due prove scritte (previste solo alcune modifiche al liceo scientifico), le modifiche più corpose riguardano il colloquio orale che dovrà essere multidisciplinare. Come ha spiegato Valditara, l’obiettivo è quello di avere una valutazione completa dello studente, testando le conoscenze didattiche ma anche la «responsabilità, autonomia e capacità argomentativa» acquisita non solo durante la quinta ma nel corso del triennio.
Sempre per quanto riguarda la Maturità, per arginare il caso della «scena muta» che si è diffuso durante l’ultimo esame, il Governo ha scelto la linea dura. Chi farà scena muta all’orale, verrà bocciato d’ufficio anche se il punteggio finale consentirebbe di ottenere il diploma.
Tutela di dirigenti e docenti
Da quest’anno, verranno introdotte pene severe per i maggiorenni che aggrediscono fisicamente professori e presidi. In questi casi, infatti, potrebbe scattare una reclusione da 2 a 5 anni. Ed è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza o in quasi flagranza.