Alla Marocco Challenge anche una coppia di canavesani

Sono Fabrizio Brocco di Lessolo e Davide Prelle di Loranzè.

Alla Marocco Challenge anche una coppia di canavesani
Pubblicato:
Aggiornato:

A fine 2018 ha preso parte alla Marocco Challenge anche un equipaggio italiano, quello composto da Fabrizio Brocco di Lessolo e Davide Prelle di Loranzè.

Marocco Challenge

La «Marocco Challenge» è una competizione automobilistica che ogni partecipante può interpretare a modo proprio. C’è chi partecipa per vincere, chi per scoprire nuovi posti e chi per mettersi alla prova. Ed è proprio quest’ultimo aspetto che ha accompagnato Fabrizio Brocco di Lessolo e Davide Prelle di Loranzè nel partecipare a fine 2018 a questa gara. Con partenza da Nador ed arrivo a Saidia, sempre in Marocco.

Obiettivo: Ivrea-Marocco-Ivrea

Gli obiettivi? «Primo arrivare in Marocco (Ivrea-Motril sono 1800 chilometri circa), quindi finire la gara (2500 chilometri) incolumi, noi ed il mezzo. Infine, sperare che il mezzo dopo la gara ci riporti a casa» è la risposta di Davide. Sono stati 180 gli equipaggi che con i propri veicoli hanno partecipato: di questi 135 sono giunti al traguardo. Tra questi c’è anche quello formato dal duo canavesano. Sette i giorni di gara, per un totale di 10 considerando anche gli spostamenti da e per Ivrea, che hanno visto Brocco e Prelle macinare in totale la bellezza di 6800 chilometri.

Una gara difficile ma entusiasmante

Per Fabrizio la gara è stata a dir poco entusiasmante: le serate passate a preparare l’auto, il viaggio di andata e ritorno fatto senza soste, le dune, i fiumi di sabbia. Anche i momenti difficili e sconfortanti li ricorda con piacere. «Uno dei pezzi che abbiamo rotto quasi subito è stata la marmitta, però faceva sembrare il nostro mezzo un bolide». Poi le forature, i pezzi persi lungo la strada, gli insabbiamenti nella seconda tappa. Proprio in questa occasione i nostri sono incappati in tre ore di ritardo rispetto al tempo limite. «E’ stato sconfortante, ma abbiamo imparato a guidare sulla sabbia». Come è stato possibile superate tutte queste difficoltà, che si sono parate via via nel corso della competizione? «Con la calma, l'unico modo possibile. L'assistenza era sempre presente e disponibile, però ti vengono assegnati dei punti di penalità se la richiedi. In questo genere di gare uno si deve arrangiare, è parte della bellezza della manifestazione». Nei piccoli centri dove si fermavano per la notte i due eporediesi hanno potuto conoscere gli abitanti del luogo, apprezzando la loro cultura ed il loro modo di vivere, estremamente diverso rispetto a quello a cui sono abituati.

«Tuca suta»

Al via della «Marocco Challenge» Davide e Fabrizio si sono presentati alla guida di un Subaru Forester del 1998. Il motivo principale per cui lo hanno scelto, poiché avevano un budget molto limitato (in piena filosofia della kermesse), è stato il prezzo, appena 500 euro. «Cercavamo un 4x4 a basso costo e devo dire che a parte la scarsa altezza da terra (da cui l'azzeccatissimo nome del team «Tuca suta», ndr) è stata una scelta azzeccata. Ci ha permesso di affrontare percorsi da veri fuoristrada con una comunissima auto». Finita l’esperienza adesso sta vivendo una «nuova vita», dato che l’hanno rivenduta ad un’insegnante di Mappano, che la usa per andare a scuola.

Seguici sui nostri canali