Calcio dilettantistico piemontese pronto a puntare sui fuoriquota
Più giovani in campo per abbattere i scosti. Ma non tutti sono d'accordo...
Si guarda alla prossima stagione nella Figc Regionale. Calcio dilettantistico piemontese pronto a puntare sui fuoriquota.
Calcio dilettantistico piemontese pronto a puntare sui fuoriquota
Giovedì della settimana scorsa la chiamata con l’Eccellenza, venerdì con la Promozione. Dopo la provocazione lanciata in diretta facebook dal segretario Roberto Scrofani, il Comitato Regionale si è confrontato con le società che han richiesto la modifica del regolamento dei fuoriquota. Quali e quante siano queste società non è dato sapersi, perché realtà come Vogogna, La Biellese e HSL Derthona, per esempio, non hanno ricevuto l’informazione. In ogni caso, il risultato è stato di un plebiscito con mugugni in Eccellenza sui quattro fuoriquota modello Serie D (un 2000, due 2001, un 2002) e resistenza ferrata in Promozione. In seguito a quanto uscito dalla chiamata intercorsa con le società di Eccellenza poi il progetto «salva 2000» prevederebbe pure l’ammissione straordinaria dei ventenni in Under 19 per la prossima stagione.
Il pensiero dei presidente di Eccellenza
Ai presidenti della massima categoria regionale è stata proposta la soluzione di 4 fuoriquota, come in Serie D. Tra i presenti il consenso è stato diffuso, quasi plebiscitario, salvo poi lasciare spazio alle critiche a microfoni spenti. Al grido di «È un favore alle torinesi» la speranza dei dissidenti silenziosi che farebbero fatica poi a reperire la decina di fuoriquota obbligatori per costruire una rosa competitiva. L’attenzione si è poi spostata sui colleghi di Promozione.
Le ipotesi invece in Promozione
Il giorno dopo la musica cambia e, vuoi per un maggior numero di società, vuoi per più società prive di bacino giovanile, la proposta dei quattro fuoriquota obbligatori ha ricevuto una secca bocciatura. Tra i presidenti che han partecipato alla chiamata solamente il 2% ha accettato l’ipotesi raddoppio. Gli altri hanno alzato la barricata e hanno suggerito un ripiegamento su soluzioni più soft e meno rivoluzionarie. Una leggera maggioranza si è espressa a favore di tre fuoriquota spalmati sulle tre annate del nuovo millennio, mentre un 45% circa non si vorrebbe muovere dalla formula attuata quest’anno (due giovani obbligatori, un 2001 e un 2002).
Nuovo regolamento riservato ai giovani
L’ennesimo cambiamento del regolamento fuoriquota che probabilmente ci sarà in sede del prossimo Consiglio direttivo (prevedibile la via «democristiana» dei 3 giovani), costringerà le società a rimodulare tutte le rose in fase di mercato e di obiettivi. La vera domanda però è la seguente: siamo proprio sicuri che l’obbligo sia la strada giusta? O piuttosto un modello premiante sulla falsa riga della Serie C, dove chi vuole punta sui giovani e viene retribuito di conseguenza? Oltre al principio sacro dello sport della meritocrazia, dove uno gioca se è forte e se lo merita, se l’obiettivo è quello di far risparmiare le società l’obbligo non sembra andare in quella direzione. Dando un’occhiata agli organici di Eccellenza e Promozione si vede come molte società siano totalmente sprovviste di giovanili, o comunque di vivai in grado di esprimere ragazzi pronti per la categoria. Vero, un 2000 è probabile che costerà meno a livello retributivo di un 1994, ma per le società senza bacino siamo sicuri che il costo netto sia vantaggioso? Richiedere un prestito, andare a cercare un paio di 2002 e 2000 e quattro 2001 validi fuorizona, pagandogli il chilometraggio sarà sicuramente più oneroso per molte società che magari hanno cinque 1999 o 1998 (non proprio «vecchietti»...) in zona.