Giro d'Italia Ivrea resta un grande entusiasmo
Per la prima volta la carovana rosa partirà sotto le rossi torri
Partita la quindicesima tappa dell’edizione 102 del Giro d'Italia, in città resta un grande entusiasmo.
Tante manifestazioni
Per la prima volta Ivrea ha ospita la partenza di una tappa del Giro d’Italia. E’ stato il grande giorno della partenza da Ivrea (corso Botta) della tappa del Giro diretta a Como. Fin dal mattino la città è stata pervasa dal magico «clima rosa» che da oltre un secolo accompagna le città che ospitano il Giro. Nella zona del Podio Firma (piazza Freguglia) si è esibito il Coro di Voci bianche e Giovanile Artemusica di Cuorgnè, che ha cantato il brano «La bici» (con il quale ha vinto il primo premio al 35° concorso nazionale corale «Guido d’Arezzo» 2018 e il gruppo Pifferi e Tamburi di Ivrea, per far risuonare le carnascialesche note e promuovere il Festival internazionale di Pifferi e Tamburi in programma nel mese di settembre a Ivrea. Nella mattinata c'è astato in programma anche la quarta edizione del raduno biciclette Gios, glorioso marchio torinese, che ogni anno raduna centinaia di appassionati. I cicloamatori, dopo aver fatto da cornice alla partenza della Tappa, hanno percorso insieme i primi 30 km della frazione. «Quadri, biciclette e ricordi in mostra», prosegue la mostra dedicata al ciclismo, attraverso diverse forme espositive: dai quadri di Michele La Falce alle «due ruote» d’epoca, fino alle immagini che ripercorrono la storia del ciclismo amatoriale eporediese.c
Ad Ivrea è tutto pronto
Ad Ivrea sono scesi in strada i protagonisti della «corsa in rosa». Kermesse che sino a questo momento non ha certo deluso le aspettative, con alcuni colpi di scena, come ad esempio il ritiro di Tom Dumoulin, il vincitore del 2017 che per colpa di una caduta è stato costretto a chiudere anticipatamente la corsa. Senza l’atteso Egan Bernal, il colombiano del Team Sky, per due anni letteralmente adottato dal territorio altocanavesano, non si può nascondere che in molti faranno il tifo per il compagno di squadra Sosa, anche lui definitivamente esploso sulle nostre strade, nonché per il Team Androni Sidermec, quello del direttore sportivo pertusiese Giovanni Ellena, il quale sino a questo momento si è comportato bene e che, chissà, sulle salite che ben conoscere potrebbe davvero centrare il colpaccio della vita.
Giro-Canavese, un lungo amore
E’ un amore che è «sbocciato» anni fa e che è tornato ad essere ancora più forte e profondo nel Terzo Millennio, attraverso una serie ripetuta di tappe ospitate e di passaggi lungo le nostre strade. Quello tra il «Giro d’Italia» e il nostro territorio, che va dal Ciriacese all’Eporediese, passando naturalmente per alto e basso Canavese, è un rapporto che ha via via gettato basi sempre più solide, arrivando in questo 2019 alla trasformazione di quello che era un sogno (l’arrivo nel Parco del Gran Paradiso) in qualcosa di reale. Dando uno sguardo al passato, che dire dello spettacolo offerto da quella che, insieme al «Tour de France» ed alla «Vuelta de Espagna», rappresenta una delle tre più importanti competizioni a tappe del mondo, sulle strade della nostra zona. Ad iniziare dal 1976, quando andò in scena il primo (e per molti decenni unico) arrivo nel territorio, ovvero quello della Varazze-Ozegna del 5 giugno, tappa numero 15 relativa alla 59 edizione (a vincere fu il belga Rik Van Linden).
Quando passò ...il basco
E’ però nella seconda decade degli anni 2000 che l’amore (grazie al sapiente lavoro di un Comitato di tappa composto da Amministratori ed appassionati davvero preparati e decisi) è definitivamente scoppiato. Nel 2013 è stata la volta della Valloire - Ivrea, 16esimo appuntamento del «Giro» di quell’anno, che ha incoronato il basco Benat Intxausti della Movistar, mentre addirittura doppio appuntamento 12 mesi più tardi (come accade anche nel 2019...) Prima la Fossano - Rivarolo, con il successo sul traguardo dell’alea di Marco Canola, quindi il giorno successivo con lo splendido colpo d’occhio offerto dalla Agliè-Oropa, con partenza posta di fronte al castello. Nel 2015 l’asfalto canavesano ha ospitato il passaggio della Saint Vincent-Sestriere, che ha toccato l’Eporediese, l’alto Canavese, poi Leini, Caselle e Borgaro. Infine, come non ricordare i ben due passaggi del 2018, il primo in occasione della Venaria-Bardonecchia, il secondo per la Susa-Cervinia, con transito in tutta la nostra zona.