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Nasce l'Associazione Ciclisti Organizzatori Fuoristrada Italiani, per il futuro della MTB

Tra i consiglieri anche il canavesano Giuseppe Giordano (Silmax).

Nasce l'Associazione Ciclisti Organizzatori Fuoristrada Italiani, per il futuro della MTB
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Nasce l'Associazione Ciclisti Organizzatori Fuoristrada Italiani, per il futuro della MTB. Tra i consiglieri anche il canavesano Giuseppe Giordano (Silmax).

Nasce l'Associazione Ciclisti Organizzatori Fuoristrada Italiani

In questi mesi di stop forzato il mondo delle mtb non si è del tutto fermato. Non stiamo parlando di allenamenti o di preparazione per l’avvio della stagione, bensì della questione relativa al futuro della disciplina. E’ vero, hanno storie «diverse» sotto l’aspetto degli anni di vita, ma negli ultimi decenni il settore fuoristrada ha preso piede. Non tanto, però, da essere preso in considerazione dai grandi media. Ecco, allora, la decisione da parte delle diverse entità che gravitano intorno alle «ruote grasse» di fare un passo avanti e unire le forze. Nasce così l’Associazione Ciclisti Organizzatori Fuoristrada Italiani, che riunisce alcuni dei più importanti esponenti di tale disciplina a livello nazionale.

Il ruolo di Giuseppe Giordano

Tra questi pure il nostro Giuseppe Giordano, presidente del Silmax Racing Team, che ha assunto il ruolo di consigliere. «Ci stiamo sempre più rendendo conto di come diventa difficile, anno dopo anno, andare avanti per società come le nostre. Siamo spesso considerati i “fratelli poveri” delle due ruote, quando se si va a vedere ben il 45% dei tesserati della Federazione sono praticati della mtb. Non sentendoci tutelati adeguatamente, nonché vedendo che la nostra specialità ha sempre poco spazio sui grandi media, abbiamo deciso di fare qualcosa, unendo le nostre capacità, per rivendicare ciò che ci spetta».

Obiettivi

Diversi i progetti e le prospettive posti sul tavolo della discussione: «Dobbiamo capire che aiutandoci vicendevolmente possiamo ottenere più spazio e quindi dare una visibilità diversa anche agli sponsor. Inutile allestire tante gare se poi in questo modo finiamo per farci “la guerra” tra di noi. Studiando un calendario che permetta di avere alla partenza numeri rilevanti, prepariamo materiale video ed audio che possa essere messo a disposizione pure dei grandi network nazionali. Così potremo uscire da questo “semi anonimato” ed avere quindi la visibilità che merita il nostro sport». Si sta lavorando, quindi, ad un piano che possa garantire futuro a club, atleti e partner commerciali: «Stiamo cercando una via di dialogo con la Federazione così da essere maggiormente ascoltati ed avere una parte importante nell’ambito del ciclismo nazionale».

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