ripartenza col freno a mano

Riparte il calcio: regole al limite dell’assurdo, piccole società in ginocchio

Per parlare con l’arbitro bisognerà stare almeno a un metro e mezzo.

Riparte il calcio: regole al limite dell’assurdo, piccole società in ginocchio
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Riparte il calcio post-lockdown: ma il complesso sistema di regole rischia di mettere in enorme difficoltà soprattutto le società più piccole. Lo riportano i colleghi di notiziaoggi.it

Le nuove regole

Il Covid19, purtroppo, ci ha costretto a cambiare radicalmente le abitudini e lo farà anche sui campi di calcio. Niente strette di mano, niente foto di squadra, i panchinari tutti con la mascherina. E poi si deve fare la doccia uno per volta (ma va considerata la possibilità di farla a casa o in hotel), sanificare gli spogliatoi e nominare un referente che misuri la febbre a tutti quelli che entrano al campo e tenga un registro delle presenze. Il calcio prova a ripartire dopo lo stop per il covid, ma sarà tutt’altro che facile, soprattutto per le piccole società. Le disposizioni contenute nel protocollo elaborato dalla Figc per la ripresa dell’attività agonistica, inutile nasconderlo, sono in gran parte inattuabili e molte società sono sul piede di guerra. Alcune, che si sono già iscritte al campionato, minacciano addirittura di ritirarsi se non cambierà qualcosa da qui all’inizio della stagione. Intanto tutti fanno quello che possono per cercare di rispettare le regole e garantire la sicurezza di giocatori e allenatori.

Entrate scaglionate

Il protocollo impone perfino a squadre e arbitri di arrivare al campo in momenti differenti (come se nei dilettanti l’ingresso non fosse alla spicciolata): i direttori di gara un’ora e 30 prima dell’inizio, la squadra ospite 10 minuti dopo, quella di casa dopo altri 10 minuti. Differenziato anche l’ingresso sul terreno di gioco per iniziare la partita, mentre le panchine (i cui occupanti dovranno avere la mascherina) dovranno essere allungate (se necessario), anche con sedie, per garantire la distanza di sicurezza. Vietate foto di squadra, strette di mano, cerimonie pre-partita con altre persone e niente mascotte. E per parlare con l’arbitro bisognerà stare almeno a un metro e mezzo.

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