Ugo Peila sugli scudi al "Tuareg Rally": 9° posto finale

Ottimo risultato per il 52enne canavesano a bordo della sua KTM 450 versione 2019 preparata da Barbiero Moto e con l’assistenza sul campo di «Solo Moto» di Rivarolo Canavese.

Ugo Peila sugli scudi al "Tuareg Rally": 9° posto finale
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Ugo Peila sugli scudi al "Tuareg Rally": 9° posto finale per il 52enne canavesano a bordo della sua Ktm 450 versione 2019 preparata da Barbiero Moto e con l’assistenza sul campo di «Solo Moto» di Rivarolo Canavese.

Ugo Peila

Anche nel 2019 le sue «vacanze» le ha trascorse vivendo una splendida avventura. Difficile, dura, stancante, ma allo stesso tempo incredibilmente carica di adrenalina, della giusta dose di agonismo e con tanta voglia di arrivare al traguardo. Ugo Peila, 52 primavere portate alla grande, è stato nuovamente protagonista del «Tuareg Rally», una delle storiche, più belle e massacranti gare motoristiche a tappe nel deserto.

La gara

Cambiata location, con l’evento che si è svolto dal 16 al 23 marzo scorsi in Algeria, questa kermesse di livello mondiale ha visto il canavesano protagonista assoluto. Impegnato in moto nella categoria Pro, ovvero dove corrono i centauri più forti, Peila ha conquistato ancora una volta la «top ten» finale, piazzandosi al nono posto. E’ anche risultato il miglior italiano in gara, nonché è stato premiato come uno dei 15 partecipanti (su di un totale di 150 tra moto, auto e camion ai nastri di partenza) che non hanno subito nemmeno una penalità.

La parola al centauro

«Nel complesso, è un ottimo risultato - spiega Ugo al suo ritorno dall’esperienza algerina - anche se ho peggiorato di una posizione, nell’assoluta, rispetto al 2018». Un problema di rifornimento, purtroppo, lo ha fatto arretrare in classifica quando stava lottando per la sesta piazza. «Ero settimo e sinceramente avevo la possibilità di migliorare. Poi il problema di benzina mi ha fatto perdere due ore, ma con tenacia e anche un po’ di pazzia sono riuscito ad arrivare in fondo senza darmi per vinto». Una gara molto dura, diversa da quelle corse in territorio marocchino. «In precedenza avevamo avuto a che fare con pietre, montagne, sali e scendi. In Algeria, invece, il campo di gara era fatto di sabbia, tanta sabbia e molte dune da superare. In più, i campi base erano tutti nel deserto: si dormiva in tenda, con sbalzi di temperature notevoli. Alla fine, però, siamo arrivati in fondo e pure bene».

Il team

Soddisfazione per Peila, che ha gareggiato su di una Ktm 450 versione 2019 preparata da Barbiero Moto e con l’assistenza sul campo di «Solo Moto» di Rivarolo Canavese. Ma contentezza anche per il Team Alfieri Asti, club per il quale è tesserato il canavesano, che ha virtualmente brindato a questa nuova impresa dell’esperto pilota nostrano. «Mi sono ancora una volta divertito - dice nella chiosa finale - anche se poi quando sei lì apri a manetta, perché a me la competizione stimola sempre».

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