Cuorgné

Il teatro Pinelli riapre nel nome di Costantino Nigra

Una serata all'insegna della storia e della cultura dedicata al celebre canavesano

Il teatro Pinelli riapre nel nome di Costantino Nigra
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Il teatro Pinelli riapre al pubblico con una serata dedicata alla figura di Costantino Nigra, e in particolare alle lettere a lui inviate dall'imperatrice Eugenia

Il teatro Pinelli riapre

Non è un caso che il rinnovato teatro Comunale di Cuorgnè, diventato agibile dopo lunghi lavori di restauro e messa in sicurezza, sia stato inaugurato, per un evento aperto al pubblico, nel nome di Costantino Nigra, il canavesano che ha dato maggior lustro alla nostra terra, da lui definita “la superba contrada”. “Aperibook a Teatro” titola la locandina: non solo la presentazione di un libro, ma una serata all’insegna della storia e della cultura, con i tre relatori che hanno intrattenuto il pubblico attento e interessato che ha quasi esaurito i posti del parterre del “gioiello” cuorgnatese. Giovanna Cresto, sindaco della città, introduce la serata con il saluto a nome della cittadinanza e dell’amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore alla cultura Laura Ronchietto. Sul palcoscenico l’Avvocato Franco Macocco, autore del volume e Presidente dell’Associazione Culturale Costantino Nigra; la dottoressa Rosanna Roccia, storica plurititolata, Presidente del Comitato Scientifico del Centro Studi Piemontesi; l’Ambasciatore Massimo Spinetti, co-fondatore dell’Associazione Nazionale dei Diplomatici a riposo, intitolata proprio a Costantino Nigra.

Costantino Nigra

Nato nel 1828 a Villa Castelnuovo, oggi Castelnuovo Nigra, il bel Costantino, dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, ha avuto la fortuna di entrare in contatto, ancora ventenne, con Massimo D’Azeglio, allora primo ministro del Regno di Sardegna e con il suo successore Cavour, che valorizzò le sue non comuni qualità umane e d’ingegno, inviandolo, come agente segreto, alla corte del Secondo Impero francese per realizzare, con segreta opera di diplomazia parallela, gli accordi di Plombières e ottenere la discesa in campo dell’esercito di Napoleone III per liberare il Lombardo-Veneto dalla dominazione austriaca. Ottenuta la parziale realizzazione del progetto cavouriano con la seconda guerra d'indipendenza del 1859 (il Veneto rimaneva ancora sotto il giogo Austriaco e venne poi liberato con la terza guerra d’Indipendenza nel 1866), scomparso il suo maestro Cavour nel 1861, dopo l’annessione di quasi tutto territorio d'Italia sotto il Regno dei Savoia, Nigra iniziò a soli 32 anni, la sua brillante carriera diplomatica ufficiale, solitamente riservata ai rampolli delle famiglie nobili, che si sviluppò fra Parigi, San Pietroburgo, Londra e Vienna. Verso la fine della sua vita, spesa oltre che in campo diplomatico anche in quello letterario e di studio delle tradizioni popolari, per cui ottenne due lauree honoris causa, il Nigra, nel frattempo insignito da Umberto I del titolo di Conte, oltre che della massima onorificenza sabauda del Collare dell’Annunziata e della carica di Senatore, avvolse nel mistero le sue memorie diplomatiche.
Dopo la sua morte, nel 1907, è stato celebrato con l’intitolazione di vie, piazze e scuole in ben 70 fra città e paesi d'Italia.

La genesi e la presentazione del libro

Recentemente sono tornati alla luce alcuni documenti che il canavesano Generale Dante Adami aveva raccolto nel corso della vita e, in particolare, tre missive autografe originali inviate a Costantino Nigra dall’Imperatrice Eugenia. Proprio queste lettere hanno dato lo spunto a Franco Macocco per dare alle stampe la pubblicazione presentata nel corso della serata: “L'ultima Imperatrice dei Francesi e il bel diplomatico italiano - Lettere inedite di un'amicizia durata mezzo secolo - Ed. Aracne”. Proprio per la presentazione del libro, il teatro comunale di Cuorgnè ha riaperto i battenti al pubblico, per ospitare il convegno al quale hanno partecipato la Dott.ssa Rosanna Roccia, già Direttore dell’Archivio Storico della città di Torino, membro della commissione per la pubblicazione del monumentale epistolario di Cavour e presidente del comitato scientifico del Centro Studi Piemontese, che ha tenuto una relazione avente ad oggetto i riferimenti al Nigra negli epistolari risorgimentali. L’Ambasciatore Massimo Spinetti, che ha retto, fra le altre, l’ambasciata di Vienna, dove operò anche il Nigra, ha invece analizzato il suo comportamento nei rapporti con l’Imperatrice Eugenia, dal punto di vista di un diplomatico di oggi, che, in particolare, è stato anche incaricato di ispezioni sull’operato di numerose sedi diplomatiche. L’autore ha invece illustrato come è nato il suo interesse prima per la storia, scatenata dalla lettura dei romanzi di Salvator Gotta, e poi per le vicende dell’illustre canavesano. Nella pubblicazione si sofferma sui contenuti delle inedite missive dell’imperatrice pubblicate e contestualizzate nel libro, così come di alcune altre missive, dello stesso Nigra, fra cui quella, quasi inedita, in cui descrive come ha salvato l’imperatrice dalla folla inferocita a seguito della caduta del Secondo Impero nel 1870, del Principe Richard di Metternich, ambasciatore austriaco a Parigi, che collaborò con Nigra per la fuga dell’imperatrice, del Principe Giuseppe Primoli, incaricato dalla sovrana di acquisire notizie sulla salute del Nigra e di Franceschini Pietri, segretario della stessa. Tutti spunti originali e autentici apprezzati dalla qualificata platea che in chiusura di serata ha tributato un caloroso applauso ai tre relatori. Tutti gli interessati potranno approfondire i temi della serata e tutte le curiosità sul sito dell’Associazione Culturale Costantino Nigra.

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